ELEVAZIONE AL GRADO DI MAESTRO

 

Tempio di Ghirlanda – Tornata in 3° Grado di Giovedì 17 Novembre 2016

Elevazione al Grado di Maestro: S, M,,,- S, P, –,,, A, V,

 

 

Maestro Venerabile, Fratelli che sedete all’Oriente,  Fratelli neo-maestri, Fratelli tutti che ornate le colonne nei vostri ordini e gradi,

 

la tavola architettonica che mi accingo a tracciare verte su un argomento di fondamentale importanza per la simbologia e la ritualità dei primi tre gradi della Libera Muratoria: la sovrapposizione del Compasso alla Squadra in grado di Maestro, o più in generale, i ribaltamenti della Squadra e del Compasso.

Nel grado di Apprendista la Squadra simboleggia una delle tre luci.

Per il Compagno è un utensile (che gli viene consegnato per il quarto Viaggio) ed è strumento di verifica poiché rappresenta l’equilibrio tra il Filo a piombo e la Livella che lo deve sempre accompagnare nel suo Lavoro.

Nel grado di Maestro la Squadra non solo è il gioiello di Loggia ma rappresenta anche lo strumento che più deve essere interiorizzato dal Maestro al momento del suo aumento di salario. Rappresenta perciò l’incrocio tra il DOVERE che come una retta orizzontale opera in continuità sulla Terra e la verticale del VOLERE dell’ascesa verso la realizzazione del Sé.

Il Compasso per l’Apprendista Libero Muratore è lo strumento che, come la Squadra, gli viene presentato durante il rituale di Iniziazione e che gli viene puntato al cuore, poiché simbolo di sincerità e di volontà di elevazione verso l’alto.

Inoltre è anche lo strumento del Compagno che gli viene consegnato chiuso per affrontare il terzo Viaggio proprio perché dovrà aprirlo e usarlo sulla Pietra insieme alla Squadra per lavorare alla realizzazione del Sé.

Al grado di Maestro si è idonei a passare se si sa far buon uso del Compasso e della Squadra. Il Compasso è simbolo per eccellenza della Maestria; esso rappresenta il Cielo, quindi al terzo grado si ha l’unione tra Cielo e Terra tra Microcosmo e Macrocosmo, passaggio tra lo stato terreno a quello celeste. Deve sempre sussistere stabilità tra Squadra e Compasso e quest’ultimo non deve aprirsi più di 90° per evitare di piombare nell’instabilità.

Infatti, al primo grado il Compasso è sottoposto alla Squadra, ovvero lo Spirito è sotto l’autorità della Rettitudine.

Al secondo Squadra e Compasso si intrecciano: lo stato di coscienza che si raggiunge permette a una delle due punte di sovrapporsi alla Squadra significa la liberazione dello spirito fondamentale per esplorare la Terra nel periodo da Compagno.

Al terzo grado il Compasso si sovrappone alla Squadra poiché la Materia è dominata e diretta dallo Spirito: l’influsso celeste deve dominare il terrestre.

La Squadra conserva il suo riferimento ad una sfera pratica, in quanto la rettitudine si esercita nel quotidiano, mentre l’apertura del proprio cuore (Compasso) coinvolge una attività dello spirito, quindi una crescita metafisica.

Lavorare in Grado di Maestro equivale a mettere in pratica, al massimo livello, l’Arte Reale: ossia la capacità esoterica ed iniziatica d’innalzare nell’animo quel Tempio Interiore e Spirituale che i nostri predecessori operativi hanno, orgogliosamente, eretto nelle piazze, come mostrano basiliche e cattedrali.
Significa sperimentare la possibilità di ricongiungere gli opposti e vivere l’unione dell’Uomo e del Cosmo;  l’Amore Universale che sacralizza l’Umanità, facendone lo specchio del Grande Architetto dell’Universo.
Equivale a diventare gli agenti attivi di quella mistica metamorfosi che – come insegna la Leggenda di Hiram – rinnova l’uomo, rendendolo simile a quello che Egli è e che ha dimenticato di essere. Libero da dogmi, imposizioni e catene materiali, il Maestro Libero Muratore realizza così – nel Lavoro Rituale in Grado di Maestro – l’anelito a superare ogni limite Umano e come Hiram, il saggio costruttore, innalza un ponte ideale tra tutto ciò che è immanente e tutto ciò che è trascendente. Nel nome del simbolico Sole della Ragione e, sorretto dalla simbolica Luna del retto Sentimento, il Maestro Libero Muratore – nello svolgimento Rituale – percepisce il senso più profondo dell’Uomo che egli è chiamato ad essere nel suo viaggio terreno, comprendendo insieme, nell’esperienza della Perfetta Collettività Magistrale, il valore di una Umanità, nuova, diversa, vera e vitale.
Sperimenta l’esperienza indicibile della Vita che, sin dai primordi, è stata cercata – con pacato desiderio ma con ferrea costanza – da tutti coloro che hanno scelto la Luce e non le Tenebre.

La Maestria implica però una modifica totale e profonda del comportamento, in quanto il Maestro deve sentire, con equilibrato e misurato orgoglio, la gioia di essere tale e tendere verso la conoscenza dell’Assoluto per mezzo del quale far sparire a poco a poco tutte le relatività del proprio pensiero e dell’esistenza materiale.

Con la cerimonia di iniziazione al Grado di Maestro si chiude un periodo, proficuo ed importante, di meditazione e di crescita interiore, ma il lavoro da compiere è ancora notevole; anzi comincia proprio da questo momento la parte più difficile dell’esperienza massonica in quanto il Maestro, oltre alla ricerca ed analisi interiore, deve (tanto per citare solo alcuni dei suoi doveri fondamentali):

– Essere un esempio nei confronti degli Apprendisti e dei Compagni e rappresentare per loro un punto di riferimento.

– Rendere ancora più concreta e fattiva la propria solidarietà verso tutti i Fratelli sotto ogni profilo (umano, materiale, spirituale, intellettivo).

– Riverberare più intensamente nel mondo profano i valori e i principi della Massoneria, con la testimonianza del proprio agire quotidiano.

– Assumersi responsabilità più dirette all’interno della Loggia e della Comunione, sapendo subordinare il proprio interesse particolare a quello più generale della Istituzione.

Il Lavoro Rituale, pur nella sua straordinaria semplicità, ha una sua complessa articolazione; esso segue l’eterno ciclico cammino dell’uomo che da bambino apprende i primi passi dell’esistenza, da adulto è in grado di conoscere ciò che la vita gli offre, da vecchio usa la saggezza acquisita per comprendere se stesso e il mondo aiutando – in tale comprensione – gli altri Fratelli con lui pellegrini sulle vie del mondo.
La Sapienza Rituale ha questa stessa cadenza nei tre Gradi di Apprendista, Compagno e Maestro. La loro pratica – rafforzata dall’irradiarsi della Luce Iniziatica – equivale, quindi, a seguire il cammino ciclico dell’uomo in vista di un Superiore Sapere.

 

Carissimi S , S, A,  Buon Viaggio!!

G.T.

 

 

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