I GUANTI BIANCHI

I GUANTI BIANCHI

 

I Guanti Bianchi dei Massoni sono simbolo di purezza: dovrebbero essere di pelle, possibilmente, di agnello (al pari del grembiule) in analogia all’Ariete celeste e hanno una specifica funzione: – sollecitano il Fratello a sperimentare il senso del tatto in una maniera diversa da quella del mondo profano portandolo soprattutto a sentirsi, a sentire il proprio “io” spirituale, come “calato” in un “vestito di pelle”

L’Apprendista al momento della sua iniziazione ne riceve due paia bianchi: uno per sé e l’altro da dare alla “donna che stima di più”.

I guanti bianchi ricevuti evocano per il Massone il ricordo dei suoi impegni.

Un’annotazione s’impone a questo punto sul “secondo” paio di guanti che, come prescrive il rituale, il Maestro Venerabile dà al Neofito dicendo:

“…Questi guanti sono destinati a colei che rappresenta la tua perfetta polarità contraria, cioè quella lunare”.

Poiché sembra, dal contesto in cui queste frasi vengono pronunciate, che il secondo paio di guanti sia destinato a una donna, il Neofito è ben contento di consegnarli come un “dono” alla propria sposa, o amica, o madre, o sorella.

Ed è fin troppo giusta una tale interpretazione al punto che “essotericamente” non deve essere variata.

Tuttavia, con i criteri analogici attinenti all’interpretazione “esoterica”, si può ipotizzare che il paio di guanti sia in fondo uno soltanto: se si sfilano in modo che la parte interna stia all’esterno si constata che il destro (positivo, attivo, solare) si e’ trasformato in sinistro (negativo, ricettivo, lunare) e viceversa. Lo stesso paio di guanti serve sul piano fisico e sul piano “metafisico” e, su entrambi, nessuno deve mai “offuscarne il candore”, perché “le mani di un Libero Muratore debbono restare sempre pure” e, aggiungiamo, “equilibrate” nella conoscenza esterna e interna delle due polarità.

Si commenta pure che i guanti bianchi del Massone significano che le sue mani sono nette, perché non ha preso parte all’assassinio di Hiram.

Nel Medio Evo, il nuovo Apprendista doveva offrire un paio di guanti a tutti i membri dell’officina. Nella moderna Massoneria, al contrario, è il Neofita che ne riceve due paia.

La Libera Muratoria offrendo così un paio di guanti alla “donna che più si stima”,  rende omaggio alle virtù di un sesso che essa rifiuta di assoggettare all’aridità dei suoi lavori ordinari. La donna è la sacerdotessa del focolare domestico. Ella veglia dentro, mentre l’uomo si dibatte fuori.

Quando questi rientra straziato dalle lotte per la vita, attinge nuove forze accanto alla compagna devota, che cura le sue ferite. Intelligente, animata d’un coraggio diverso dal suo, ella lo sostiene negli smarrimenti, lo incoraggia nelle imprese generose diventando la sua collaboratrice assidua. E se l’uomo dovesse mancare ai suoi doveri, spetta alla donna ricordarglieli.

La Libera Muratoria ha voluto fornirle un mezzo possente. Quale più alta missione si potrebbe affidare alla donna che “si stima” di più?

La donna che “si stima di più” non è sempre quella che si ama di più, poiché l’amore, spesso cieco, può ingannare circa il valore morale di colei che deve essere l’ispiratrice di tutte le grandi e generose opere.

Goethe, iniziato a Weimar, il 23 Giugno 1780, si affrettò a fare omaggio dei simbolici guanti alla Sig.ra von Stein facendole osservare che se il dono era infimo in apparenza, esso presentava la singolarità di non poter essere offerto da un Massone che una sola volta nella vita.

Questo non tanto perché si è iniziati una sola volta nel corso dell’esistenza, ma in relazione al peculiare e superiore stato di coscienza caratteristico dell’uomo che si appresta ad essere iniziato. Allorché egli viene iniziato, si presume che la sua condizione spirituale e mentale sia molto prossima alla perfezione, per cui solo la donna che gli è in quel momento vicina, che indirettamente l’ha comunque ispirato a quell’importante passo, sia degna dell’omaggio offertole dalla Massoneria.

L’iniziato, nel corso del suo processo evolutivo successivo, potrà forse cambiare compagna, ma nessun altra donna potrà mai essere dotata delle particolari qualità di quella che l’aveva ispirato in quel momento.

In Massoneria i guanti bianchi sono, oltre che un simbolo, anche oggetti rituali.

Si sa, in modo certo, che un magnetismo reale emana dalle estremità delle dita e le mani guantate in bianco non possono lasciar filtrare che un magnetismo trasformato e benefico.

Da un’assemblea di massoni in cui tutti portano guanti bianchi, si sprigiona un’atmosfera assai particolare che del resto è avvertita molto nettamente anche dal meno accorto: un’impressione di calma, di serenità e di quiete.

La trasformazione favorita da questo “segno esteriore” è più profonda di quanto non si possa credere.

La stessa cosa, del resto, avviene per molti altri simboli che diventano efficaci, quando, dal piano “mitico”  passano al piano “rituale.

 

Questa voce è stata pubblicata in Simbologia. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *