Utopia del Massone
(G. T.)
Il Massone è ottimista per natura, sa che il fine a cui tendere è irraggiungibile ma passo dopo passo cerca di avvicinarvisi il più possibile e lo fa con convincimento personale, non per imposizione dall’alto.
I principi propugnati dalla Massoneria, che portano a quella perfezione utopica, sono condivisi da tutti i suoi appartenenti, ma il mezzo per avvicinarsi a ciò è individuale; ed è qui che sta la forza e la grandezza della Massoneria, la possibilità di intravedere la meta, perché ognuno ne è convinto personalmente.
I grossi movimenti di un passato recente, il nazismo, il fascismo, il marxismo, tendevano tutti ad una Utopia finale che doveva migliorare la vita del genere umano imponendo con la forza un modo di agire e un modo di vivere: i risultati si commentano da soli con la morte e con la povertà, questi movimenti praticamente falliti in maniera tragica.
Il nostro lavoro individuale che fa della libertà e della tolleranza i propri capisaldi, e tutto questo, badate bene, sempre con i piedi per terra, consapevoli del nostro essere perfettibile e non perfetto, non può che generare risultati positivi.
Noi siamo consapevoli che non raggiungeremo mai la meta, ma siamo anche consapevoli che il domani sarà migliore di oggi e ogni anno successivo migliore quello precedente, perché il nostro lavoro interiore tende a sgrossare quella pietra interiore, piena di asperità, che ognuno ha in sé.
La perfezione umana come limite estremo, come tendenza a cui ispirare ogni nostra azione, in un continuo processo di miglioramento di noi stessi e dei rapporti di ciascuno con ogni altro, facendo in modo che ogni passo costituisca la premessa per il passo successivo e accresca la dimensione della nostra umana coscienza.
Il pensiero individuale, così modellato, diventa conscio delle proprie potenzialità e prerogative: il diritto alla libertà, libertà dai bisogni, libertà di determinare se stessi ed il proprio destino, genera i concetti di socialità insieme quelli di uguaglianza e fraternità.
Noi lavoriamo senza tregua al proprio miglioramento, perché è solo regolando le nostre inclinazioni e i nostri costumi che perverremo a dare a noi stessi quel giusto equilibrio che costituisce la saggezza: cioè la scienza della vita.
L’Uomo libero, il Massone, è proteso alla ricerca della verità, vuole scegliere e decidere da sé e per poter scegliere e decidere, vuole conoscere. Ma è consapevole che ogni conoscenza è imperfetta ed è quindi pronto, in ogni momento, a verificare la conoscenza acquisita alla luce di nuovi elementi.
Sa che ogni. verità è parziale e modificabile. Sa che la propria libertà individuale è maggiore quanto più è disponibile a esaminare con umiltà le nuove idee e le opinioni degli altri.
Essere liberi significa operare una ricerca continua di una verità irraggiungibile, cui, proprio perché irraggiungibile, bisogna tendere con fermezza e determinazione.
Questa libertà, che si radica nel più intimo della coscienza, trova il suo fondamento nell’umiltà, cioè nella consapevolezza dei limiti della coscienza e della ragione umana. Quanto più saremo consapevoli di questi principi, quanto prima l’Utopia comincerà a prendere forma definita.
Oriente di Follonica