Il Testamento
Dopo un periodo adeguato di riflessione, nell’apposito Gabinetto, il profano è invitato a compilare un Testamento che consiste nel rispondere a tre domande fondamentali: quali sono i doveri dell’uomo nei riguardi dell’essere Supremo, di se stesso, e dell’Umanità.
Originariamente le tre domande avevano lo scopo di evidenziare i valori della Massoneria.
Il Testamento non è una semplice formalità, poiché soltanto dopo la sua lettura ed approvazione da parte dei fratelli di Loggia sarà consentito al profano di accedere al rito di Iniziazione.
Il concetto di fondo della nostra Istituzione infatti, stabilisce che L’uomo e in particolare il comportamento del Massone, rispetti un’etica sulla quale si sviluppi il rapporto col prossimo, con la società e con lo stato, nel rispetto delle sue leggi.
Tutto questo avviene Alla Gloria Del Grande Architetto Dell’Universo.
E’ evidente quindi, che la Massoneria forma l’uomo inteso come individuo, perché lavori per il bene ed il progresso dell’Umanità, offrendo il proprio impegno nella società, sia nell’ambito umanitario, che civile, politico e di benevolenza verso gli altri.
Per poter rispondere alle domande del Testamento Massonico bisogna conoscere per prima cosa noi stessi.
Dovremmo interrogarci su questo argomento e chiederci quali siano i presupposti dei doveri verso noi, che non riguardano la felicità personale di ciascuno, né il raggiungimento delle proprie ambizioni.
Questi sarebbero fini che porterebbero a scelte egoistiche ed individuali, mentre il Massone ha anche e soprattutto doveri verso gli altri.
E’ proprio in questo lavoro di approfondimento personale che il Massone può riconoscere l’altro, cioè il fratello, come identico a se stesso.
Pensare solo per noi stessi, a realizzare le nostre ambizioni e i nostri desideri, vuole dire non compiere il nostro dovere di Massone; solo se facciamo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per contribuire al miglioramento nostro e dei nostri fratelli, realizziamo il nostro compito.
I doveri verso se stessi a cui ci esorta la nostra Istituzione, sono un lavoro continuo di introspezione e di giudizio di noi, cioè dei nostri principi e dei nostri comportamenti.
Una maggiore comprensione di noi, degli altri, delle situazioni della vita, porta ad avere un maggiore rispetto, ed un comportamento più responsabile verso il prossimo. (Se conosciamo bene noi stessi conosciamo anche gli altri).
Infatti i comportamenti dell’uomo nella vita pratica sono lo specchio dei suoi valori morali, e chi disonora la propria persona e trasgredisce i doveri verso se stesso, non può certo adempiere ai doveri verso gli altri, in quanto non può essere un modello da seguire.
Anche se il suo comportamento non procura danni ad altri ma solo a se, anche se si dimostra servile o vile, suscita in noi disprezzo perché offende la dignità dell’uomo e lo disonora.
Solo la coerenza verso di noi ci può dare il rispetto della nostra persona e degli altri.
Quando l’uomo, nella sua piena libertà di scelta che lo contraddistingue dagli animali, avrà piena coscienza e consapevolezza di sè, allora potrà trasmettere i veri valori della Massoneria alla famiglia, alla patria e alla umanità intera.
Adempiere ai doveri verso la famiglia è un’altra promessa che il massone fa sul proprio onore quando entra nell’Istituzione, e che lo impegna per tutta la vita.
La famiglia è il primo mattone importante per l’educazione della Società, e per la nostra morale è preferibile sia del tipo tradizionale; ciò non toglie però che ognuno sia libero di costruirsi la propria famiglia come vuole.
Tra questi il dovere più importante è senz’altro quello di proteggere ed educare i figli: educarli ad un dialogo aperto con noi, ad avere un reciproco rispetto, a soddisfare le loro richieste, quando sono giuste, ed insegnare loro a rispettare il prossimo, e dare loro quei principi morali che sono le fondamenta della Società.
Nel rituale del Matrimonio Massonico, questi doveri verso la famiglia, ricadono sia sull’uomo che sulla donna.
Si legge infatti: “Tra due che si amano non vi è né padrone né servo…” confermando così, che sia l’uomo che la propria compagna, hanno il dovere di crescere e sostenere la famiglia.
Anche la Massoneria è una grande e unica famiglia, ed è quindi dovere di ogni suo membro di essere solidale con i propri fratelli, che devono essere sempre protetti, aiutati e sorretti nel momento del bisogno; ovviamente nel limite del possibile, in quanto non si può e non si deve abusare della solidarietà dei fratelli.
Poiché siamo membri della Massoneria che è l’unica Istituzione che unisce e affratella abbiamo delle responsabilità verso l’umanità che abbiamo giurato di aiutare dirigendo le nostre facoltà individuali allo sviluppo delle felicità dei nostri fratelli.
Dobbiamo educare e perfezionare come già insegnava G. Mazzini nel cap. IV dei” I DOVERI DELL’UOMO”.
Al momento della Nostra Iniziazione noi abbiamo preso un impegno a cui abbiamo chiamato come garante il G.A.D.U. Abbiamo fatto in piena libertà una promessa solenne che ci accompagnerà tutta la vita; la promessa di adempiere ai doveri verso il G.A.D.U. verso noi stessi, verso la famiglia, verso la Patria e verso l’Umanità.
Il GADU che ci ha dato la vita, ci guida ad usarla a favore dell’umanità, a servirci delle nostre facoltà individuali per lo sviluppo ed il miglioramento delle facoltà dei nostri fratelli, perché possano raggiungere la verità, e perchè questa venga tramandata di generazione in generazione, per migliorare sempre di più il concetto di umanità.
L’umanità è progresso, è una, perché è formata dall’insieme di tutte le conoscenze e le capacità umane, presenti, passate e future, e se è vero che è così, noi uomini tutti ma soprattutto noi fratelli, dobbiamo lavorare tutti insieme al suo sviluppo e alla sua armonia.
In nome di questo progresso e della libertà, l’uomo si è sempre sacrificato e si sacrifica fino alla morte ed in qualsiasi parte del mondo ciò avvenga, in qualunque terra un uomo combatta o soffra per la libertà, per l’ingiustizia, per la verità, la c’è un fratello.
Il filo conduttore dei principi della Massoneria è il pensiero di perfezionamento e di conoscenza della verità, che l’umanità tutta promuove di generazione in generazione.
Per questo dobbiamo educare prima noi stessi e poi gli altri, per migliorare sempre di più il concetto di umanità.
Ecco perché, si può definire la Massoneria come una forma evoluta di pensiero, che consente all’uomo di intraprendere il cammino spirituale e che gli permette di acquisire nuovi stimoli di interpretazione della realtà, che diventerà più chiara e comprensibile.
Giunti a questo punto le domande poste al bussante dall’attuale testamento sono ultimate, ma siccome era richiesta nel passato un’altra domanda: “Quali doveri ha l’uomo verso la Patria”, mi sembra giusto e doveroso aggiungere ancora qualche riflessione.
La Patria è la culla dei nostri affetti, è il Tempio delle nostre memorie, è una comunità unita da legami di lingua, di cultura, di tradizioni ed è il mezzo necessario verso l’umanità.
Infatti il popolo, lo stato, la nazione devono coincidere con le finalità dell’umanità.
La missione Massonica si esplica in uno stato di diritto entro i nostri limiti territoriali, per una visione di fraternità universale; dobbiamo tenere conto però del presente, perché siamo purtroppo ancora lontani da quella convinzione di convivenza che dovrà rifiutare i contrasti cruenti fra popoli e attuare le sue leggi nell’armonia, nella ragione, nella giustizia, nell’uguaglianza e nell’amore.
Il raggiungimento di questi nostri ideali e valori morali, non sarà certamente possibile fin tanto che ci saranno uomini che distruggono tutto quello che rappresenta la bellezza artistica, la cultura e la storia di altri popoli, per l’intento di fare apparire loro stessi come la forza del terrore, mai disposti ad integrarsi con altri, e desiderosi di combattere chiunque sia diverso da loro, senza alcun limite etico e di umanità.
La nostra Patria per la sua posizione geografica ci pone problemi di convivenza politica con nazioni che hanno ordinamenti assai diversi dai nostri, e con le quali dobbiamo stabilire dei contatti di buon vicinato e di collaborazione economica e civile.
Quindi specialmente noi Massoni, dobbiamo essere di esempio per tolleranza, spirito di fratellanza, universalità di idee con gli uomini di tutto il mondo; ma qualora ogni mezzo civile di intesa, di persuasione e di mediazione, fosse risultato inutile credo che sarebbe nostro dovere verso la Patria, correre a fare barriera all’invasore per difenderla, perché la vita è sacra, ma gli ideali da noi professati si servono anche a prezzo della vita.
Se il fine dell’Istituzione è il perfezionamento dell’uomo, è indispensabile che il libero muratore pratichi la sua morale, che presuppone la conoscenza e l’esercizio dei doveri e dei diritti dell’uomo.
Egli quindi deve essere giusto, umano, sincero, benevolo verso il prossimo, ma anche buon genitore, buon figlio, buon fratello, buon marito e buon cittadino.