IL SIGNIFICATO IN MASSONERIA DELLA MENORAH
Del Fr\ G.N. R\L\ “G.Garibaldi” n. 1436
Or\ di Follonica
Esodo 25,31,40: Farai un candelabro di oro puro; il candelabro, il suo piede e il suo fusto saranno lavorati al martello, i suoi calici, i suoi boccioli e i suoi fiori saranno tutti d’un pezzo con esso. Sei bracci usciranno dai suoi lati, tre bracci del candelabro da un lato e tre bracci del candelabro dal secondo lato. Tre calici in forma di fior di mandorlo sopra un braccio, con bocciolo e fiore. Così per i sei bracci uscenti dal candelabro. Nel candelabro ci saranno quattro calici in forma di fior di mandorlo con i loro boccioli e i loro fiori: un bocciolo sotto due bracci che escono da esso, un bocciolo sotto due altri bracci che escono da esso così per i sei bracci uscenti dal candelabro. I suoi boccioli e i suoi bracci saranno tutti d’un pezzo con esso, il tutto d’un solo pezzo di oro puro lavorato al martello. Farai anche le sue lampade in numero di sette. Si metteranno le lampade in alto, in modo ch’esso faccia luce sul davanti. I suoi smoccolatori e i suoi piattelli saranno di oro puro. Di un talento di oro puro lo si farà, esso e tutti questi utensili. Guarda ed esegui secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte“.
“La Menorah è il simbolo della luce spirituale e del seme della vita.
Ricorda il candelabro che Mosè collocò nel tabernacolo; candelabro realizzato seguendo le istruzioni divine impartitegli sul monte Sinai.
Per il massone tale oggetto è importante, tanto sul lato storico, quanto su quello simbolico. Sotto l’aspetto storico, è un arredo necessario nella ricostruzione del tempio salomonico, come lo sono le due colonne, il pavimento a scacchi e così via. Da un punto di vista simbolico, le Sette Luci Rituali della Menorah possono essere la rappresentazione di una Loggia perfetta, composta da 7 Maestri.”
(E. Viero )
Parlare della Menorah o candelabro a sette bracci, che la Massoneria conserva come meraviglioso oggetto ricevuto da Mosè sul Monte Sinai e trasmesso di generazioni in generazioni, per la complessità del suo supporto esoterico, non è cosa semplice.
Non vi sono, nel senso profondo e metafisico, interpretazioni sul suo significato simbolico.
Molti autori si fermano soltanto alla allegoria, all’emblema o al massimo al senso generale di oggetto portatore di Luce.
Il suo simbolismo religioso si appoggia sul simbolismo cosmico. Secondo Filone, la Menorah è l’imitazione terrestre della sfera celeste. Nella sua Vita di Mosé la Menorah rappresenta il cielo al centro del quale brilla il Sole con i suoi pianeti e la Luna.
La Menorah è costituita da 3 parti:
1)-Base:
Il piedistallo formato da 3 gradini ottagonali che rappresentano spirito, anima e corpo materiale. Si eleva verticalmente lungo l’asse che passa per il centro della base; rappresenta il Fuoco Centrale e su di esso si collocano i Tre Elementi Archetipi: Aria, Acqua, Fuoco.
2)-Bracci:
Sono costituiti da 3 semicerchi, ruotanti sul tronco, e formanti 6 bracci.
Sull’asse orizzontale, cioè sui 6 bracci e sulla sommità del tronco si collocano le Sette Lampade, alimentate con olio d’olivo, come si può vedere nelle tavole di corrispondenza. Ogni fiamma dei sette bracci rappresenta uno dei sette pianeti sacri:
– Sole (braccio n. 1)
– Luna (braccio n. 2)
– Marte (braccio n. 3)
– Mercurio (braccio n. 4)
– Giove (braccio n. 5)
– Venere (braccio n. 6)
– Saturno (braccio n. 7)
Vengono accese seguendo la numerazione sequenziale da 1 a 7 e spente nella sequenza inversa da 7 ad 1. La sua accensione ha la capacità di rinvigorire gli animi dei fratelli.
Il simbolismo contenuto nel rituale di accensione e di spegnimento delle Luci della Menorah, è attualissimo; esso sta a significare anche la prevaricazione e le ingiustizie che continuamente sono perpetrate nel mondo profano, prevaricazioni e ingiustizie che cercano di soffocare la Libertà, per la quale molti corpi furono arsi, martoriati, umiliati ed inchiodati.
Noi siamo il Ricordo e i Testimoni di quanti perirono nella lotta contro i Negatori della Libertà!
Ma nonostante l’opera di demolizione di questi negatori, la Luce della Speranza non è stata spenta e nessuno si è provato a spengerla, e nessuno la potrà mai spengere.
È questo l’insegnamento insito nel Rituale del 18° Grado di Conoscenza.
È la Fiamma della Speranza che farà affiorare la Fede e la Carità nel mondo!
Il Principe Rosa Croce ha vinto l’oscurità e il male; ha vinto i demoni tentatori ed ha risollevato il suo Spirito nella bontà e nella sublime Luce della Rivelazione.
Egli, ormai, è a conoscenza che la sua vita è un’emanazione del G\A\D\U\ e sta a lui costruire la continuità divina nell’Eternità.
Altri significati possono essere attribuiti ai sette bracci e vanno ricercati nello studio dell’Astrologia Esoterica, traguardo di conoscenza nel cammino iniziatico.
3)-Punto di Origine :
Collochiamo una punta del compasso per tracciare i semicerchi ogni volta più ampi dei bracci, e da lì tracciamo pure i raggi che dividono i semicerchi secondo vari canoni con le relative attribuzioni.
La Menorah è dunque il candelabro che Mosè realizzò seguendo le istruzioni divine dopo il suo ritorno dal monte Sinai e che collocò nel Tabernacolo.
Per noi massoni questo oggetto è importante sia dal lato storico che da quello simbolico.
Sotto l’aspetto storico, è un indispensabile arredo per la costruzione del Tempio , come le due colonne, il pavimento a scacchi e tutto il resto.
Sotto l’aspetto simbolico è la rappresentazione della Loggia.
La Menorah non è presente in tutte le obbedienze. In Francia, dove la Bibbia è sostituita con un libro bianco, non arreda il Tempio.
Non tutte le Logge in Italia la usano; nelle tornate dei primi due gradi, ritenendola legata al simbolismo del numero 7,non viene accesa ed è presente solo nella Camera di Mezzo.
La Fiamma Centrale è il Punto d’Origine dove poggia una punta del Compasso Divino, che traccia i tre Semicerchi Visibili all’uomo, la Menorah umana, ed i tre Semicerchi Invisibili, prolungamento di quelli visibili, che costituiscono la Menorah capovolta del Cielo.
Si formano così i Tre Cerchi magici, quello del Corpo, quello dell’Anima e quello dello Spirito; l’uomo tenta di attraversarli e superarli per ricercare il Grande Architetto dell’Universo, suo Creatore e suo Inizio.
Vista nel suo complesso, l’Immagine materializza la Creazione, quale movimento ondulatorio del Pensiero, che Crea per emanazione, irradiandosi dal Punto Focale, che è insieme Inizio e Fine d’ogni cosa esistente, apparente Molteplicità ma sostanziale Unità.
La luce del tronco centrale, quindi, non solo è evidente, presente ed attiva nelle altre luci dei bracci, ma ne conserva la sua Luce Originaria.
Nello stesso tempo essa rappresenta il Punto di Partenza che è Dio e la Sua Manifestazione che è l’Umanità.
Essa tende al suo Creatore, al G\A\D\U\ tutta protesa alla ricerca ed alla conquista del Cospetto Diretto, passando dalla circonferenza della Ruota Cosmica al suo Centro, che unisce i Raggi e fa di essi una Ruota.
Questa Luce centrale rappresenta il livello più alto della Luce; è l’essenza stessa del Fuoco che è già contenuto nel fuoco degli altri bracci e nei vari Gradi Inferiori di Luce.
Essa è la radice in tutte le sue varie forme; è “la Forza che unifica tutta la Creazione che appare nella vastità estrema dei suoi Opposti”, unificatore d’ogni apparente contraddizione o contrapposizione.
Tutto ciò è velato nell’insegnamento massonico dei gradi simbolici.
Ma si rende più palese nel RTSTATAT, che ha quale principale scopo quello di fornire le nuove soluzioni, per tentare di giungere al Principio Primo.
“La Menorah o candelabro a sette luci, simboleggia la luce spirituale e il seme della vita.”
Perché “seme della vita?”
In Natura esiste un numero misterioso: il n. 7.
Questo numero ha una parte importantissima in tutte le scritture sacre antiche e nelle religioni sia antiche che moderne, e in tutte le espressioni astrologiche e cabalistiche, ma anche nei fatti più positivi ed evidenti che si riferiscono alle scienze naturali. Esso domina sia nella chimica che nell’astronomia, sia nella biologia che nella fisiologia.
Non è affatto esagerato affermare che l’elemento settenario racchiude la chiave dell’Universo e ne regola la infinita armonia.
In molti antichi testi il numero 7 e il numero 49 (7 x 7) sostengono un ruolo rilevante. Essi si riscontrano non solo molto spesso, ma nelle significazioni più profonde e basilari di quelle filosofiche cosmogoniche e teogoniche.
Darwin collega moltissimi avvenimenti vitali alle maree, e dimostra che gli animali viventi passano per una serie completa di cambiamenti nello spazio di due settenari, cioè in quattordici giorni.
È sorprendentemente incomprensibile il fatto che nei vertebrati superiori gli sviluppi hanno in tutto una cadenza settenaria.
Guardiamo attentamente i fenomeni della gestazione dei mammiferi.
La embriologia moderna scopre misteri interessantissimi: parecchi piccoli uccelli covano le loro uova in un settenario (1×7). Altri invece covano le loro uova due settenari (2 x 7).
Le uova di gallina e quelle dei piccioni si schiudono esattamente dopo 21 giorni di covata, cioè dopo tre settenari (3 x 7).
Le uova di anitra, una settima in più, cioè dopo quattro settenari (4 x 7).
Le uova di oca dopo 35 giorni (5 x 7).
Le uova di struzzo dopo 49 giorni (7 x 7).
Da che cosa dipende questa costante periodicità?
La biologia e la fisiologia sapranno cercare e sicuramente anche trovare le ragioni di queste differenze di tempo nelle covate degli uccelli.
Le argomentazioni saranno giuste e accettabili perché corroborate da dati positivi e scientifici. Ma noi ci domandiamo perché le differenze rilevate fanno salti precisamente settenari; perché si manifestano sulla base di un multiplo di 7?
In ciò vediamo appunto il fenomeno che lega il 7 alla Natura. Tanto più perché noi ci siamo avvicinati, qui, al campo dell’embriologia, cioè alla scienza che studia la vita e la vitalità nelle sue primissime fasi; fasi, cioè, che comprendono meravigliosamente, e all’infuori di ogni influenza estranea, tutti i cicli vitali dell’essere, tutte le successive forme organiche, tutti i processi di formazione delle varie specie, condensati nel mistero dell’embrione.
È condensata nell’uovo tutta la storia millenaria dell’essere. Il centro microscopico, ove si compie il miracolo naturale della generazione, è il punto piccolissimo ove si conserva e si trasmette attraverso milioni di generazioni, il principio incomprensibile della Natura.
Anche l’ostetricia insegna che il prodotto del concepimento rimane nello stato di embrione per sette settenari (7 x 7). Dopo questo determinato stadio, in cui si compie il primo ciclo della vita dell’essere, l’embrione passa nella fase di assunzione di forme umane (feto) ove rimane per sette lune nuove, prima di iniziare la vita extrauterina.
Dalla Bibbia (Zaccaria III, 9-10 e IV, 1-12): E l’inviato divino che parlava con me ritornò, mi svegliò come uno che si desta dal suo sonno. E mi disse: Che cosa vedi tu? Ed io risposi: ho visto, ed ecco, un candelabro tutto d’oro con una sfera sulla cima, e sopra questa sette suoi lumi, e sette canali, uno per ciascuno dei lumi che vi sono sopra, e presso di essa due ulivi, uno a destra e uno a sinistra della sfera.
Secondo la Bibbia, nel libro dei profeti, l’Eterno rivolgendosi a Zaccaria, che gli aveva chiesto spiegazioni su ciò che vedeva, gli disse che quei 7 lumi sono: “Gli occhi del signore che spazia su tutta la terra”.
Nella Bibbia il sette è ricorrente: nella Genesi, sette furono i giorni della Creazione; nell’Apocalisse, troviamo che sette furono i grandi Arcangeli; nello stesso capitolo si legge che 7 furono le CHIESE del tempo (Efeso, Smirne, Sarsi, Tiati, Pergamo, Filadelfia e Maodicea); nello stesso capitolo si parla di 7 angeli, delle 7 trombe, delle 7 coppe ricolme dell’ira di Dio, delle sette piaghe, dei 7 suggelli del libro chiuso, della bestia dalle 7 teste.
Di tutte le divisioni, quella in sette è forse la più importante e la più frequente, più ancora di quella del Ternario:
Sette le Meraviglie dei Mondo
Sette le Virtù, quattro Cardinali e tre Teologali
Sette i Saggi
Sette le Pietre Nere
Sette i Metalli
Sette i Libri di Ermete Trismegisto
Sette i giorni della Creazione, sei di lavoro ed uno di riposo:il Settimo giorno della Creazione Dio si riposò, consacrando questo giorno al coronamento ed al compimento della perfezione avvenuta nei sei giorni precedenti.
Sette i Colori, di cui il bianco tutti li contiene e tutti li respinge.
La sua accensione ha le capacità di rinvigorire gli animi dei fratelli.
Non è provato assolutamente che la massoneria sia una diretta discendenza dei Templari, (si dice che la massoneria nacque da Templari sopravvissuti alla strage ordita dal re di Francia, Filippo il bello, e il Papa, per vendicare i loro confratelli massacrati) ma le congetture rimarranno tali fin quando non vi saranno fondamenti storici. Bisogna comunque dire, per onor di cronaca… esoterica, che le affinità tra massoni e Templari sono veramente molte.
Innanzitutto i massoni richiamano la memoria del primo grande architetto, un egiziano di nome “Hiram” al quale fu dato l’incarico di costruire il tempio di Salomone (quello ove alloggiarono i Templari), nascono come associazione di mutua assistenza, quella della libera muratoria, nobile arte di squadrare la pietra grezza e farne opere grandiose come le cattedrali, paragone esoterico con l’uomo comune il quale, simile a pietra grezza, una volta assurta la conoscenza possa ascendere alla grandezza del tempio che è racchiuso in ognuno, riscoprendo che l’Architetto dell’Universo è Dio che impugna squadra e compasso e che osserva l’uomo, con il suo occhio, dall’interno di un triangolo simbolo di perfezione.
Nella simbologia massonica sono spesso presenti elementi di origine ebraica o egiziana, come ad esempio la menorah, il candelabro sacro a sette bracci (sette è, come abbiamo visto precedentemente, uno dei numeri misteriosi, il 7 non è che l’espressione della Natura, la sua efficienza, la sua legge, la sua armonia), sette gli scalini per ascendere al tempio di Salomone. Una simbologia che richiama elementi sacro-religiosi, senza per altro dimenticare che la religione cattolica ha una diretta discendenza da quella ebraica (Cristo era ebreo, anche se dagli ebrei non è mai stato riconosciuto come figlio di Dio).
Abbiamo detto che la Menorah deve avere i tre bracci snodabili, ossia che possano ruotare su se stessi di 360°. Va ricordato che, durante la lunga vita nomade del popolo ebraico, essa serviva da lunario e da calendario perpetuo. In esso, con le avvedute modalità, si possono leggere i giorni, le settimane, i mesi, le stagioni, gli anni, i sette anni ciclici, l’anno giubilare, e così via, così come le fasi della Luna.
Questa modalità sarà utile anche a noi Massoni per stabilire le corrette analogie con i nostri lavori, le iniziazioni, i passaggi di Grado, i pagamenti agli operai per mandarli via contenti e soddisfatti.
La Menorah è il candelabro a sette braccia posto nel Tempio di Gerusalemme.
Esso è il simbolo della Luce della Sapienza che s’irradiava verso tutto Israele e verso tutta l’umanità.
Dal Fuoco del Testimonio, Speranza dei Fuoco Universale, che rappresenta Hiram morto, posto all’Oriente, il Maestro Venerabile fa alimentare le altre Luci, che di Grado in Grado, vengono sempre più aumentate fino ad arrivare, nei Gradi Simbolici, alla Camera di Mezzo, dove le Luci accese arrivano al Massimo Splendore, con l’illuminazione totale della Menorah, quale segno della Grande Manifestazione di Dio, ad un tempo Trascendente ed Immanente, e dello Spirito di Verità risorto in ognuno di noi.
Se un Fratello si chiede perché soltanto in Grado di Maestro si accende la Menorah e non lo si fa in Grado di Apprendista e di Compagno, si può rispondere che solamente il vero Maestro Massone, avendo appunto comprese pienamente lo scopo per il quale ci riuniamo, può accendere le sette lampade per illuminare il Tempio.
Carissimi Fratelli, molte sono le interpretazioni sulla Menorah, io ho cercato di raccoglierne alcune. Il Grande Architetto dell’Universo potrà aiutarci nella ricerca.
Ciascuno di noi, al proprio interno, possiede una piccola Menorah, sta a noi accenderla e curarne le fiammelle, facendo in modo che l’olio non manchi mai, affinché le sue fiamme possano sempre illuminare sia il nostro Viaggio, sia l’intera Umanità.
È questo un traguardo che ci porterà alla Vera Luce che tanto cerchiamo e che, secondo i nostri meriti e per le Virtù conquistate, ci è dovuta.
Bibliografia
- Sacre Scritture, Secondo Libro di Mosè
La Bibbia sull’Ara e la Menorah sull’altare di Athos A. Altomonte - Il Candelabro a sette braccia di Alessandro Conti Puorger
- Dal sito ESONET (Pagine scelte di Esoterismo)
- Dal sito La Melagrana (Menorah)
- Dal sito Montesion (Il tesoro dei Templari – La Menorah)