Alla memoria di un fratello
Rispet.mo M . V .
Carissimi Fratelli,
mi permetto nella mia semplice e scarna prosa di ricordare con parole non sufficientemente appropriate alla circostanza l’inutile, stupido, assassinio operato sulla persona di un nostro fratello.
Non voglio con questo unirmi alla pletora dei rituali funebri che servono solo a mettere ancora una volta in vetrina questo o quel personaggio politico che è deputato alla commemorazione.
Voglio ricordare solamente ai FFrT presenti che non è con le corone e le trombe che si opera per la tranquillità e la sicurezza dei giusti, dei comuni cittadini che poi sono quelli che pagano sempre e comunque.
Ci si dimentica facilmente delle vittime nel nostro bel paese; le vittime fanno meno rumore degli imputati, molto meno dei dissociati, e poi non si può organizzarle in aree omogenee, che fanno tanto voti preferenziali.
Si parla tanto del perdono chiesto da alcuni terroristi e accordato con tanto di pubblicità editoriale e televisiva dai familiari di Aldo Moro, ma dei cinque agenti uccisi per difendere la persona dell’onorevole plurimilionario che cosa ne è stato? Il loro perdono non interessa nessuno, sono delle nullità, non fanno notizia, non attirano l’attenzione , non portano voti né numero di copie vendute.
Per questa società i morti non contano, servono fin che sono freschi di giornata, poi conviene seppellirli il più rapidamente possibile. La nostra classe politica ormai è solo presa a contemplarsi allo specchio del potere, il clero si occupa solo dei pentiti e del ricupero degli assassini politici, solo questi fanno notizia. I morti non votano né si convertono.
I familiari dei paria morti non hanno potere sulla pubblica opinione, sono solo degli onesti rompiscatole che chiedono qualche cosa a nome di qualcuno che nessuno conosce e che non fa più notizia. Se non come eccezione quando la cronaca langue di altre storie più attuali.
E’ comprensibile, anche se non giusto, che ci si occupi prevalentemente di ciò che fa notizia; è scandaloso che la si manipoli sempre e comunque a favore della propria convenienza, ma è delittuoso che non vengano prima di tutto i diritti e le garanzie delle persone oneste e sicuramente innocenti come il Lando Conti, il Tobagi, il Tarantelli, ecc..
Io vi esorto cari Fratelli a portare avanti ovunque e comunque , prima e soprattutto gli interessi e le garanzie degli onesti, dei non violenti , di quella maggioranza che non fa movimento , pacifica , ma che lavora , paga le tasse, rispetta le leggi anche se sono contro di Lei. Questa è la classe di cittadini che tutti sfruttano e che paga duramente anche per gli altri.
La vera giustizia, in uno stato che si rispetti consiste nel contemperare le esigenze della generosa magnanimità con quelle della difesa dei diritti, della dignità e della vita dei suoi cittadini.