Congedo del M . V . (L. M.)
La creatività umana, l’arte ed il lavoro sono, come tutti sappiamo, alcuni dei mezzi che ognuno di noi può utilizzare per crescere e per migliorare le condizioni di vita dell’intera umanità, e fra tutti i sublimi principi che contribuiscono alla felicità nella vita umana, il più sano ed apprezzabile è senza dubbio quello che ci insegna ad acquisire una stabile filosofia della vita.
Il più bell’edificio crolla se costruito solo sulla sabbia; ma come è diversa un’opera ben fondata, la sua solidità ed il suo valore sono determinati dalle sue solide fondamenta.
La Massoneria è un’unione di uomini giudiziosi, i quali, uniti dalla catena fraterna e guidati da principi morali, tentano di costruire una società, nella quale tutti i membri devono portare le qualità proprie, che possono essere utili per la società stessa.
In analogia con il lavoro muratorio, ove ogni pietra è un elemento costitutivo dell’opera da edificare, i Fratelli Liberi Muratori costruiscono il Tempio lavorando ognuno a rendere la propria pietra rispondente al progetto comune. Come all’interno di ogni edificio vi sono degli elementi architettonici destinati ad assolvere specifiche funzioni, così la vita della Loggia è regolata dall’opera di alcuni membri dell’Officina, a tale scopo designati da tutti i Fratelli.
Quando si ricoprono le cariche di Loggia, si vivono, in prima persona e con particolare risalto, determinati aspetti che appartengono contemporaneamente alla realtà iniziatica dei lavori rituali e alla vita organizzativa della Loggia.
Saper cogliere l’essenza di questi ruoli specifici, e l’armonia che determina le loro interazioni reciproche, costituisce, Vi posso assicurare, un ulteriore momento di crescita e di formazione.
Carissimi Fratelli,
Vi scrivo questa lettera con grande gioia e con profondo dolore. Grande è la gioia perché con i l2018 la nostra Loggia entra nel suo quinto anno, e analogamente alla vita umana, non posso che rallegrarmi per questo, come un padre che vede un figlio entrare nella piena maturità, ben inserito nel mondo del lavoro e nella società.
Il dolore, invece, è solo mio personale: so che mai più, nella vita, potrò contare in maniera altrettanto certa su una sicurezza quale quella che Voi tutti avete saputo darmi, consentendomi di operare al meglio delle mie risorse.
Quello che ho saputo e potuto fare è anche e soprattutto merito Vostro. E ci sarebbe ancora tanto da fare.
Senza nascondermi dietro false modestie, so di lasciare al Maestro Venerabile che occuperà il mio posto, l’amatissimo Fratello M. L., una pesante eredità: alla Loggis non si guarda, come d’altronde non si è mai guardato, come a una loggia qualunque. La nostra Loggia ha saputo conquistare e mantenere, grazie soprattutto ai miei predecessori, la stima a qualsiasi livello della nostra Istituzione.
La considerazione che ho delle qualità umane e delle virtù massoniche del Fr. M., mi permette tuttavia di rallegrarmi, nella certezza che sotto la Sua guida la Guerrazzi non potrà che avanzare ancora. A Te M. porgo i migliori auguri di buon Lavoro, insieme alla promessa del mio sostegno totale e incondizionato alla Tua Opera, a Voi tutti un invito a mantenere e migliorare l’humus umano, culturale e sociale di primissimo ordine che ci ha sempre contraddistinto. Vi ringrazio, Fratelli tutti della nostra amatissima , e con l’orgoglio di aver goduto della Vostra stima Vi saluto con il rituale triplice abbraccio. Giungano a tutti Voi e alle Vostre Famiglie i migliori auguri per un sereno Solstizio d’Inverno.