Equinozio di primavera
Tavola architettonica in versi di Mimmo Martinucci
Selene appare, cavalcando il cielo
e superando il tempo del gran Sole,
timori antichi crea con le sue stelle,
ma or “la Bianca” toglie il nero velo
e a piena luce Athon già risorge.
La notte cede scettro lentamente
e, a larghi passi, verso l’alto avanza
il Sole che sembrava andare stanco,
e, indomito, ricrea luce e speranza.
C’è Mitra, col suo toro scalpitante,
cavalca i cieli per ridare luce
a questa azzurra Terra roteante
tra luminose stelle e spazi neri.
Ed or che luce e notte sono pari,
Apollo porta il sole in alto all’arco
perché ogni seme prenda vita piena
e, morto il seme, spunti verde il grano.
Con l’ascendente luce, la Speranza
rinasce piena e si rinnova voce
che all’opra chiama uomini mai stanchi:
génesi certa per novelle aurore.
E l’Uovo, da cui nacque il mare e il cielo,
richiama arcani simboli non chiari
di genti antiche viaggiatrici e aliene.
Orione in alto con la sua cintura,
con Alnilam e i suoi pianeti azzurri
invidia fanno a questo grande mare
che sotto a lor riflette come sole.
O dea Lucina, dopo la cometa,
con la sua scia di brillantante speme,
creasti la speranza e nuova meta
a noi che dalle stelle discendiamo,
restituisci il Sole che fu nostro,
perché per nuovo ciclo inizio sia,
per noi che in questa antica Madre Terra,
l’umana stirpe ebbe la condanna
e un Eden col sudor vi barattò.
Nota: Nelle cosmogonie di molti popoli è presente l’immagine dell’uovo del mondo. L’induismo vede il cosmo a forma ovale, diviso in una parte inferiore, composta di sette ripiani, al di sotto dei quali c’è l’inferno, e di una parte superiore che comprende la terra e l’atmosfera sino al sole, il cielo stellato e quattro cieli di materia sempre più sottile. Nell’antico Egitto si riteneva che la potenza demiurgica Knef, la grande anatra, avesse prodotto dalla bocca un uovo in cui erano contenuti tutti gli elementi necessari alla creazione: ne uscì Thot, dalla testa di ibis, il dio saggio e sapiente che divenne l’Ermes dei greci.
Secondo un’altra tradizione, l’uovo primordiale era un uovo madre, la Querchet, da cui nacquero il dio sole e tutte le forze vitali. Secondo la popolazione Bambara del Mali gli elementi necessari alla creazione sono stati liberati dopo lo scoppio dell’uovo cosmico: lo spirito si innalza nello spazio grazie alla rotazione di una vibrazione sonora. La tradizione indiana vede l’uovo cosmico, covato da un’oca, nascere dalle acque: è il soffio divino. Una volta divisosi ha dato vita al cielo e alla terra, all’uomo e alla donna. In Finlandia è di nuovo un’anatra a deporre e consegnare alla vergine le sette uova che, rompendosi al contatto con l’acqua, creano il mondo. La cosmogonia cinese origina con l’apertura di un uovo contenente il caos. Ne fuoriescono elementi pesanti Yin e leggeri Yang, che costituiscono la terra che sostiene e il cielo che copre.