A noi che dalle stelle
A noi che dalle stelle
origine ci venne,
retaggio antico
e dei noi stessi,
le valli dell’oblio ci presero
e silenti,
ripercorriamo stanchi
le vie che vanno ai monti.
E’ un ritornare indietro
alle lucenti lance
che scesero nell’Eden
a seminar la vita.
Ma dove sono i semi
che a larghe man spargemmo ?
Perché son secchi arbusti
tra sassi e terre arse ?
Son pochi i verdi steli
che lascia il freddo vento
fluire all’infinito
e, come giunchi,
le chiome arresta a stento.
Ricordi umani strani,
ma vividi qual brina,
balenano struggenti
di un pianeta antico
lassù nella cintura
d’Orione arciere amico …
Lassù lance lucenti
invitano a salire,
lassù dove le stelle
ci sembrano momenti
di un nuovo divenire.