DA DOVE VENIAMO….CHI SIAMO

           Alcuni mesi fa il Ns. Fratello Oratore aveva proposto all’Officina un tema che i Fratelli avrebbero potuto svolgere e portare poi all’attenzione di tutti gli altri.

           Anche se con molto ritardo vorrei esporre alcune riflessioni circa gli interrogativi a suo tempo esposti: “da dove  veniamo,  chi siamo, dove andremo”.

           Prima però di iniziare a leggere quanto ho scritto, vorrei parlare di qualcosa che mi ha colpito durante la stesura di questa ricerca: avveniva cioè che ogni volta che fissavo un concetto sulla carta o che rileggevo il testo per le correzioni, mi attraversavano la mente numerose altre riflessioni, intravedevo tracciati di nuove strade da percorrere, mi veniva voglia di seguire altri pensieri. Spesso sono stato tentato di sviluppare di più alcune parti, ma poi mi sono reso conto che mi sarei dilungato troppo e forse, riflettendo bene, mi sono anche accorto che non sono pronto per seguire una ricerca più complessa di quella che adesso Vi esporrò.

           Vorrei quindi che questa mia traccia, queste poche riflessioni su un argomento così vasto ed importante, fossero riprese e diventassero oggetto di discussione da parte di tutta l’Officina per  aiutare  me a capire meglio l’intimo significato delle tre domande poste, in modo che tutto sia giusto e perfetto.

           Per quanto riguarda il primo dei tre quesiti, (“da dove veniamo”) credo potremmo rispondere riflettendo sugli attimi del passaggio dal non essere all’essere, cioè cercando di capire come  è  nata  la vita. Sono diverse le teorie, sostenute da più parti, circa l’origine della vita, evento da tutti comunque collocato intorno a 3,5 miliardi di anni fa nel seno della Grande Madre Terra e nelle acque di un primitivo mare, ma in ogni caso è certo che la vita non è stato altro che il risultato  di  un  continuo,  incessante  lavoro  della  materia su se stessa.

           Questa, attraverso una ininterrotta attività di perfezionamento, ha prima predisposto l’ambiente circostante, poi ha fatto in modo, con il combinarsi di materiali e di forze, da generare i primi organismi viventi.

           La vita di ogni essere vivente si è cioè formata dalla materia, da atomi e da altri infinitamente piccoli Mattoni non disordinatamente lasciati a se stessi, ma murati con un’Arte e per mezzo di Strumenti sicuramente Divini che hanno portato poi alla costruzione di organismi sempre più complessi.

           Si passò quindi dagli organismi unicellulari dell’Era Precambriana ai primi vertebrati, quindi agli enormi rettili dell’Era Paleozoica e Mesozoica per arrivare dopo un lunghissimo viaggio, al Quaternario: circa 3 milioni di anni fa.

           In questo momento un evento storico segnò una delle tappe più importanti dell’evoluzione: l’Origine  della  Cultura. Furono alcuni piccoli ominidi della savana africana a raccogliere e a modificare per la prima volta una pietra grezza riuscendo a trasmettere dal cervello alle mani una serie di complesse informazioni e a tradurle in pratica.

           In quel momento una specie vivente si elevò al di sopra di tutte ed iniziò il lungo cammino che l’avrebbe portata a dominare su tutte le altre.

           Dai primi Australopitechi, il “Maglietto” passò quindi ai primi rappresentanti della specie del genere  HOMO, e così l’Homo Abilis lo passò all’Homo Erectus circa 1,5 milioni di anni fa e questi a sua volta all’Homo Sapiens circa 300.000 anni orsono, fino a giungere nelle mani del nostro più recente progenitore: l’Homo Sapiens Sapiens circa 30.000 anni fa.

           Durante questo viaggio, anche se non possiamo sapere quando questo sia esattamente avvenuto, questo Neofita si accinse a salire un altro importante gradino della lunga scala dell’evoluzione e della ricerca del sapere: quello della nascita del linguaggio.

           Aveva cioè trovato quella straordinaria facoltà di esprimersi che denota ulteriormente la maggiore perfezione dell’attività celebrale umana rispetto a quella degli animali.

           E’ infatti soprattutto con il verbo che l’individuo esprime la sua individualità: è adesso che, abbandonato quel codice genetico che gli permetteva da molti milioni di anni di scambiare informazioni solo attraverso precise regole mai modificabili nel tempo, egli inizia a realizzare attività sempre più complesse. Fu allora insomma, che gli individui, parlando e comunicando con i loro simili attraverso la parola, trasferirono ai più giovani l’esperienza degli anziani facendo sì che la Civiltà umana si sviluppasse sempre di più.

           Fu con l’Homo Sapiens che ci fu un’altra tappa importantissima della nostra evoluzione: sempre con lui un altro gradino veniva salito. E’ infatti con lui che nasce l’Arte, la più nobile e spirituale attività dell’Uomo.

           Dato l’enorme lasso di tempo trascorso dalla nascita della vita, possiamo a questo punto iniziare a parlare come se fossimo al presente ed a rispondere un po’ per volta al secondo quesito:  Chi Siamo?

           Abbiamo già detto che la ns. vita è nata dalla materia e che l’uomo, nonostante la sua intelligenza superiore e la sua attività mentale che lo hanno portato appunto ad espressioni artistiche totalmente inesistenti presso altre forme viventi, resta ancora e soltanto fatto di materia. Possiamo vedere, con gli occhi del passato, questi uomini ns. predecessori, radunati, maschi solamente, intorno al fuoco, intenti a scheggiare la pietra; poi vedere che qualcuno si alza, si accosta alle pareti della caverna dove inizia a tracciare dei segni.

           Ancora oggi alcune scene dipinte stupiscono per la loro grandiosità ed il loro movimento, forse lo stesso stupore, lo stesso rispetto dovevano suscitare questi disegni o graffiti in chi ne conosceva l’esatto significato, in che da essi traeva significati magico—propizia tori. Furono proprio questi uomini che sentirono per la prima volta la necessità di seppellire o di cremare i loro morti e a depositare offerte accanto ad essi: furono loro, credo, i primi ad intravedere la prosecuzione della vita dopo la sua interruzione terrena. Avevano in altre parole cercato e trovato un legame con  un  ESSERE  SUPREMO capace di assicurare loro la continuità.

           Ecco, io credo che sia in questo momento, all’interno di queste caverne, quando l’Uomo, riflettendo e cercando dentro di sé un orienta mento interiore che lo portano oltre che alla ricerca dell’ESSERE SUPREMO anche allo sviluppo di tutte quelle qualità che potevano elevano ad un superiore livello spirituale e culturale, che nasce La Massoneria’.

           Molto tempo è passato da quei momenti, ora abitiamo in case confortevoli, ci spostiamo sempre più rapidamente, ci siamo dati una complessa organizzazione sociale, la scienza ed il progresso hanno fatto passi da gigante sia nel microcosmo delle particelle atomiche costringendo gli atomi della materia a fondersi liberamente energia, sia nel macro—cosmo dell’Universo, spiegando matematicamente molti fenomeni, anche se gli scienziati ci possono dire che cosa è ‘Universo ma non ancora ci hanno saputo spiegare perché  esso  è.

           Oggi siamo quindi gli esseri viventi che hanno progredito più di tutti gli altri, siamo uomini che hanno ereditato ed assimilato l’arte di coloro che ci hanno preceduto, che hanno messo a frutto il loro Sapere che è servito prima a costruire Cattedrali, poi a costruire Uomini interiormente diversi dagli altri.

           Siamo in fondo il risultato di un ulteriore perfezionamento non solo della Materia ma soprattutto del cervello e con questo della ns. Intelligenza.

           Ed ora, arrivati a questo punto, io mi chiedo e chiedo soprattutto a Voi tutti, Fratelli,: “Siamo davvero il risultato di un evento occasionale o piuttosto quello derivante da un programma preciso e complesso coordinato e voluto da UN ESSERE SUPREMO?”

           E’ molto difficile per me tracciare Una Tavola circa il terzo quesito “dove andiamo?” e, nonostante ci abbia molto riflettuto, è stato impossibile dare una risposta, per questo proverà a fare alcune osservazioni prima di concludere.

           Tanto per citare un solo esempio, quando nel 1700 nacque la moderna Massoneria speculativa, nessuno avrebbe mai immaginato che dopo un tempo relativamente breve chiunque avrebbe visto nella propria casa immagini e fatti che accadono in quel preciso istante a migliaia di Km. di distanza, né tanto meno quei Massoni riuniti per la prima volta a Londra pensavano che un Loro Fratello sarebbe arrivato poco più di due secoli dopo fino sulla luna.

           Voglio con questo dire che, se ci guardiamo indietro, non possiamo adesso considerarci arrivati ad un obbiettivo determinato: abbiamo compiuto solo la tappa di un interminabile viaggio. E’ invece vero che davanti a noi si aprono orizzonti per adesso inimmaginabili, la Materia vivente sarà soggetta ad ulteriori perfezionamenti, la nostra Mente e la  nostra Intelligenza saranno ancora più perfette e complete, molte malattie saranno vinte, potremo vivere più a lungo e potremo godere di un benessere fisico maggiore.

           E’ vero che molti ostacoli si intravedono lungo questo cammino: sappiamo bene, anche se troppo spesso ce ne dimentichiamo, che spesso la Tolleranza viene meno, che l’egoismo e la superbia ci fanno perdere di vista gli Insegnamenti delle Antiche Tradizioni, che la Solidarietà e la Catena di Unione che ci unisce idealmente troppo spesso viene a mancare o si spezza.

           Fratelli, ho letto pochi giorni fa gli incartamenti che il nostro Rispettabilissimo Maestro Venerabile ha messo a disposizione perché chiunque di noi potesse farsi una opinione sugli avvenimenti che hanno coinvolto una Loggia all’Oriente di Follonica e le accuse che uno degli appartenenti ad Essa ha mosso nei confronti di alcuni nostri Fratelli: ebbene, a chi non li avesse ancora letti, agli Apprendisti e ai Compagni, dico che in quei fogli c’è un condensato di come un Massone NON dovrebbe essere.

             Sono quindi questi alcuni dei seri pericoli e degli intralci dei quali è disseminata la Via Iniziatica, tuttavia desidero qui ricordare un altro problema: ho già detto che l’Uomo, quando per le sue maggiori capacità intellettive cominciò ad elevarsi al di sopra delle altre specie animali, imboccò quel cammino che lo avrebbe destinato a dominare il mondo, tuttavia oggi assistiamo ad un processo per cui la Civiltà spesso significa distruzione dell’ambiente, il benessere e le comodità del progresso hanno comportato danni gravissimi alla Natura.

           Non voglio qui ricordare i veleni che respiriamo o che vengono ingenti insieme al nostro cibo, né “dell’effetto serra” o del “buco dell’Ozono”, tutti ne abbiamo sentito parlare, tuttavia mi limiterò a ricordare che in Amazzonia scompaiono ogni secondo di ogni minuto di ogni ora di ogni giorno dell’anno, circa 4.000 mq. di foreste che diventeranno dopo breve tempo semplicemente deserto.

           Questo attacco all’Armonia della Natura ed al suo Equilibrio, non può portare niente di buono per il futuro dell’Umanità, mentre al contrario, se sapremo ascoltarne il Ritmo, se sapremo modificarla intelligentemente, se instaureremo nuovamente con Essa un dialogo così come la Tradizione ci ha insegnato, potremo godere di Essa e con Essa, evitando che i nostri figli o nipoti debbano vedersela con una Madre Terra irrimediabilmente malata.

           Personalmente però non credo che siamo stati programmati per distruggere la Natura o meglio autodistruggerci.

           Ho cercato sino ad ora di esporre alcune riflessioni su quanto il nostro Fratello Oratore ci propose; comunque sono certo che tutti Voi saprete contribuire a migliorare quanto ho detto in modo che, se sapremo veramente capire lo scopo della nostra esistenza, la Ragione Umana avrà trionfato e ci sentiremo più vicini al GRANDE ARCHITETTO DELL’UNIVERSO.

                               L.  M.

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