SAPIENZA

SAPIENZA

La più alta conoscenza delle cose più eccellenti.

La sapienza è caratterizzata1° — dall’essere il grado di conoscenza più alto, cioè più certo e più completo; 2° — dall’avere per oggetto le cose più alte e sublimi cioè le cose divine.

Questo fu almeno il concetto che si ebbe della Sapienza quando si cominciò a distinguerla dalla saggezza, il che accadde con Aristotele. Sino ad Aristotele e nello stesso Platone, Sapienza e saggezza significarono la stessa cosa e cioè la saggezza: la condotta razionale della vita umana. Aristotele distinse e contrappose le due cose.

“La Sapienza, egli disse, è la più perfetta delle scienze’.!

Il sapiente deve sapere non solo ciò che deriva dai principi ma essere nel vero anche intorno ai principi. Sicché la Sapienza può dirsi insieme intelletto e scienza, ed essendo a capo delle scienze sarà la scienza delle cose più eccellenti. Intelletto e scienza stanno qui nel senso specifico definito da Aristotele: l’intelletto come conoscenza diretta dei principi della dimostrazione; e la scienza come “abito della dimostrazione” o facoltà dimostrativa. La Sapienza è perciò la conoscenza più certa e perfetta perché è insieme conoscenza dei principi e delle dimostrazioni che da essi seguono. Inoltre, come tale, è anche la scienza delle cose più alte e sublimi. “Vi sono altre cose molto più divine dell’uomo per natura, come gli astri luminosi di cui si compone il mondo      Perciò si dice che Anassagora e Talete e siffatti uomini sono sapienti e non saggi giacché non conoscono ciò che giova a se stessi ma cose eccezionali, meravigliose, difficili e divine, ma inutili già che essi non indagano intorno ai beni umani”. L’oggetto specifico della Sapienza è pertanto il necessario, ciò che non può essere altrimenti; mentre la saggezza ha per oggetto le faccende umane che sono mutevoli e contingenti. Questa dottrina Aristotelica costituisce uno dei punti in cui il distacco polemico tra Aristotele e Platone è più accentuato: Platone avendo di mira nella sua filosofia la saggezza umana e contrapponendo Aristotele a tale saggezza la divina sapienza. L’affermazione del primato della sapienza caratterizza le filosofie di tipo contemplativo come l’affermazione del primato della saggezza caratterizza la filosofia del tipo orientativo o pratico.

Stante il riconosciuto carattere “divino” della sapienza non fa meraviglia che nelle filosofie a sfondo religioso dell’età alessandrina e posteriori la sapienza sia stata sostanzialmente e intesa come una specie di intermediaria fra Dio e il mondo: un’equivalente del logos. Secondo Plotino c’è una sapienza che è sostanza e della quale nessun’altra sapienza è migliore; ed essa “crea tutti gli esseri, che tutti emanano da essa ed è essa stessa gli esseri che nascono insieme con essa e si identificano con essa, sicché un’unica cosa  sono sapienza e sostanza”. Questa concezione si trovava già nel libro biblico della “Sapientia”, dove è detto di essa: “E’ un vapore della virtù divina e una emanazione sincera della luce di Dio onnipotente. E’ splendore della luce eterna, è lo specchio immacolato della maestà di Dio e l’immagine della sua bontà.

Pur essendo una, può tutto; e permanendo in sé innova tutte le cose e si trasporta di nazione in nazione nelle anime sante, costituendo gli amici di Dio e i profeti”.

Gli Gnostici avevano, dall’altro lato, personificata la sapienza e fatto di essa l’ultima emanazione o EONE che vuol uscire dal suo stato di desiderio e raggiungere la conoscenza diretta del Padre. Gli Stoici stessi avevano chiamato Dio, come anima del mondo, “la perfetta sapienza”.

La filosofia medievale ritorna, con 5. Tommaso, al concetto Aristotelico della sapienza. La sapienza ha, secondo 5. Tommaso, in comune con tutte le scienze la capacità di dedurre le conclusioni dai principi; ma anche qualche cosa in più delle altre scienze “in quanto giudica di tutte le cose, non solo quanto alle conclusioni ma anche quanto ai primi principi: sicché è una virtù più perfetta della scienza”. Nella filosofia moderna, il termine ha conservato il suo significato di conoscenza perfetta sia per la sua completezza che per la natura del suo oggetto.

Questa voce è stata pubblicata in Lavori di Loggia. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *