TRADIZIONE MASSONICA

Carissimi neo-Maestri,

           la cerimonia che avete appena concluso è un rito bellissimo a carico di significati, spesso trascurati dalla fretta. Vediamo stasera di commentare una piccola parte di quanto abbiamo tutti insieme celebrato e di tentare di coglierne alcuni aspetti simbolici ed esoterici.

           Prendiamo ad esempio l’episodio dell’uccisione di Hiram e riflettiamo sul messaggio che essa ci vuole mandare.

           In Massoneria la solidità del Tempio che stiamo edificando non ha niente da temere dagli agenti esterni, dai clamori del mondo profano; essi possono solo in parte ostacolare i nostri Lavori, mai interromperli Al contrario possono essere gli stessi operai che lavorano alla sua costruzione, a compromettere la stabilità. Sono stati infatti dei Compagni ad uccidere il Maestro.

           Essi rappresentano il triplice flagello simboleggiato dall’Ignoranza, dal Fanatismo e dall’Ambizione, mentre affrontano Hiram che personifica la TRADIZIONE MURATORIA.

           I nemici di Hiram sono molti, ma quello che è più grave è che spesso non sanno quello che fanno, sommersi come sono nella più oscura ignoranza massonica. Proprio perché conoscono troppo poco della Massoneria, essi vogliono eliminare con intransigenza ciò che supera la loro poca comprensione.

           Ecco quindi che nell’episodio ritroviamo l’immagine del Regolo che si abbatte sulle spalle di Hiram paralizzandogli il braccio destro. In questo modo, si priva lo Spirito Massonico della possibilità di manifestare i Segni Materiali, e tutti noi sappiamo bene che nessun Insegnamento Iniziatico è possibile se i Simboli sui quali Esso si regge, non esistono più.

           La Tolleranza è un altro pilastro della Massoneria, senza di Lei non può esistere la Vera Muratoria. La Leggenda di Hiram ci vuole insegnare che in Massoneria non dobbiamo ritenerci gli unici depositari della verità e proclamarci infallibili con le nostre opinioni.

           In questo modo, ai nostri Principi Fondamentali verrebbero sostituiti altrettanti dogmi. Così, se lo spirito del settarismo si insinua in noi, riduce in polvere il Cemento della Nostra Fratellanza Universale E’ quindi con la Squadra che Hiram viene colpito, cioè con lo stesso Simbolo della Giustizia.

           Ma quando la mancanza di intelligenza ed il settarismo hanno compiuto la loro opera, ad Hiram non resta che attendere il colpo di grazia. Colpito, crolla sotto il Maglietto degli ambiziosi. Questi non pensano che a trarre profitto da una Istituzione fuorviata, in via di smembramento. Sviandola dal suo nobile Fine, Essi Le assegnano uno scopo puramente pratico, immediato, che possa servire i loro disegni. La LIBERA MURATORIA allora, diventa lo strumento di una Associazione di potere rivolto contro l’interesse generale.

           Così muore Hiram, ma occorre ritrovare il suo corpo e cercare di farlo rivivere, ricostituire cioè la TRADIZIONE MURATORIA. I viaggi in tutte le direzioni dei Fratelli che vanno alla ricerca del corpo di Hiram altro non sono che le ricerche degli Antichi USI, della  VERA TRADIZIONE.

           Ma il cadavere non si alza da solo: non risponde al richiamo fatto alla vitalità che potrebbe aver conservato, tutto sarebbe vano se non si formasse la Catena Fraterna e si infondesse un soffio vitale. In questo modo, liberando la Forza Psichica più forte da parte delle tre LUCI, Hiram viene rianimato, la PAROLA PERDUTA è ritrovata. Così, dalla putrefazione del corpo di Hiram nascerà un nuovo figlio che sarà più istruito, più tollerante e disinteressato per combattere ancora i tre flagelli che minacciano l’ISTITUZIONE.

           Morire a ciò che è inferiore, per rinascere ad una vita superiore è il tema fondamentale di tutte le Iniziazioni.

           Carissimi Fratelli neo-Maestri, il vero scopo della Maestria è quello di cercare il Maestro che è dentro di noi allo stato di cadavere vittima degli stessi vizi e far rivivere il morto affinché agisca in noi per il proprio bene e quello dell’intera Umanità.

Ma noi, Fratelli, possiamo dire di essere veramente dei Maestri ? Siamo convinti di mettere al servizio dell’Istituzione le nostre migliori Energie Intellettive? Siamo sicuri di non abbandonare quei Discepoli che hanno invece bisogno di essere guidati nel compimento della loro missione? Che cosa pensiamo di insegnare al mondo profano? Come ci sentiamo diversi dagli altri ?

           Ricordiamoci che le Tornate dei Lavori di Loggia devono servire, una volta terminate, per tornare nelle nostre case e alla vita profana, portando qualcosa dentro di noi che serva come beneficio per irradiare intorno un po’ di ciò che abbiamo appreso ogni volta che ci vediamo. E’ per questo che Vi invito, carissimi Maestri, a partecipare in maniera attiva alle tornate dei Lavori, intervenendo in maniera diretta con l’apporto delle Vostre idee e con Lavori sugli argomenti che vorrete scegliere.

           Facciamo tutti in modo che le nostre forze siano capaci di risvegliare Hiram e farlo rivivere in noi ancora più forte. Ricerchiamo la PAROLA PERDUTA, non ci abbandoniamo ma cerchiamo di lavorare continuamente per raggiungere la Vera Maestria, SE QUESTA VERAMENTE ESISTE.

ALLA GLORIA DEL GRANDE ARCHITETTO DELL’UNIVERSO

    M.  L.

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