LA “PAURA” NELLA MODERNITA’ LIQUIDA.
In occasione della visita
del Grande Maestro del Grande Oriente d’Italia Fr. Stefano Bisi
M.V. Fr. C. S.
LOGGIA G. GARIBALDI n° 1436 Or. Follonica (Ghirlanda 24 marzo 2015)
Illustrissimo e Venerabilissimo Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Fr. Stefano Bisi,
Siamo profondamente onorati di Ospitare, qui nel nostro Tempio di Ghirlanda, il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia. La presenza del Gran Maestro è un motivo di orgoglio per tutti noi. Ringrazio tutti i Fratelli presenti per aver accolto con gioia l’invito e per aver partecipato così numerosi a questi Lavori.
Voglio esprimere al Grande Maestro tutta la mia soddisfazione perché ho appreso, dal rapporto 2015 dell’Eurispes, che il numero degli affiliati, al Nostro Ordine Iniziatico, è andato progressivamente aumentando con un ritmo di 600 adepti per anno.
Nel giugno 2104 eravamo in Italia 23000 Liberi Muratori, il picco più alto mai rilevato.
Inoltre, si è abbassata l’età media degli adepti; sono sempre più numerosi i giovani che chiedono la “Luce” al Nostro Ordine Iniziatico e un aspetto ancora più rilevante è che la maggior parte di essi sono laureati. La Toscana ha il maggior numero di affiliati, pari a 3075.
Questo risultato è merito di tutti Noi…di tutti i Fratelli d’Italia e in particolare del Grande Oriente d’Italia, che ha costruito un’immagine nuova della Massoneria, più moderna, più trasparente, più aperta alla società civile, più coraggiosa. Il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Fratello Stefano Bisi, ha contribuito…e contribuisce , con il suo prezioso Lavoro, ad incrementare in senso positivo l’immagine della Massoneria Italiana; e questo, grazie al suo agire equilibrato e pacifico, al suo pensiero alto, espresso sempre con parole chiare e semplici che penetrano direttamente e rimangono a lungo nel cuore di tutti coloro che lo ascoltano.
Credo che la Massoneria debba essere vissuta con “Coraggio”. Non a caso il “coraggio” è stato l’oggetto dell’ultima balaustra del Grande Maestro Stefano Bisi, letta nel mese di dicembre… e sarà anche uno dei temi della Grande Loggia che si terrà il prossimo mese a Rimini.
La “persona coraggiosa” è quella che agisce stando nel “giusto mezzo”, come ha scritto nell’Etica Nicomachea Platone, ed è proprio dell’“Uomo Saggio” il saper stare nel giusto mezzo.
Il giusto mezzo è quel punto di equilibrio, difficile da trovare, situato tra la paura e la temerarietà.
L’antitodo più forte della paura è, comunque, l’”amore”…la “passione” per i propri ideali… “è credere in ciò che si dice e in ciò che si fa”. Solo armati di una “Volontà colorata da una grande passione”, noi possiamo trovare la forza di affrontare e superare qualsiasi difficoltà.
Lo spettro della “Paura “ si aggira, purtroppo, come un demone nella nostra società…in questa “società liquida” com’è stata definita, nel suo libro, dal sociologo Zygmunt Bauman.
E’ l’insicurezza del presente e l’incertezza del futuro che alimenta la nostra paura.
Ci sentiamo sempre più vulnerabili difronte a forze che non riusciamo a controllare e forse neppure a comprendere fino in fondo…ci sentiamo “sottomessi” …tanto per usare il termine del titolo del libro di Michel Houellebecq “Sottomissione” (Ed. Bompiani 2015) a un destino cui sembra difficile opporsi. Oltre all’attuale crisi socio-economica e geopolitica ci sono ben altri motivi di paura come: l’individualismo spiccato, l’affievolirsi dei legami umani, l’inaridirsi dei sentimenti, la limitazione della libertà. Un ruolo, non da poco, è svolto anche dall’“iconofobia”, cioè dalla paura che suscitano in noi le ripetute immagini di morte… di distruzione. Assistiamo quotidianamente a una “furia iconoclastica”, cioè a distruzioni d’immagini sacre e per “sacro” intendo, secondo l’interpretazione massonica, tutto ciò che noi rispettiamo in modo “ab-soluto”. L’immagine sacra per eccellenza è sicuramente quella dell’”uomo”. Ormai siamo invasi continuamente da immagini che ritraggono “uomini” selvaggiamente uccisi da altri uomini…senza nessun rispetto per la “dignità umana”, che rappresenta il principio primo della Libera Muratoria. Così come… le immagini dei colpi di spranga e mazza contro la “Croce” sulla cupola del monastero di San Giorgio a Mosul, per poi essere sostituite con una bandiera nera o le immagini delle ruspe contro i templi e le statue, sempre a Mosul, antichi tesori assiro-babilonesi.
Gli storici hanno trovato delle analogie tra il momento odierno e la così detta “età dell’angoscia” cioè il periodo che ha caratterizzato il tramonto e la caduta dell’impero romano (periodo compreso tra l’Imperatore Commodo e Diocleziono – dal 180 al 350 d.C.). Gli Imperatori e i membri delle classi dirigenti furono inadeguati a fronteggiare quella situazione storica, caratterizzata da una lenta ma progressiva trasformazione religiosa e culturale del mondo greco-romano; fenomeno unico dominato dalla conversione del paganesimo al cristianesimo (G. Bardy: “La conversione al cristianesimo nei primi secoli”. Ed. Jaca Book 2015).
Gli eventi storici passati devono essere un “avvertimento per noi”.
Il nostro edificio, ricco di valori, sul quale sventolano le bandiere della libertà, dell’uguaglianza e della fratellanza, sembra oggi traballare…ma è dalla “Libera Muratoria”, che dobbiamo attingere quel “coraggio” … quell’”energia” …quella “forza” capace di contrastare e vincere le nostre paure.