Carissimi S. e M. stiamo vivendo questa sera la più solenne ed anche gioiosa cerimonia rituale della Libera Muratoria: quella della vostra iniziazione; voi ora, inseriti nella mente collettiva della Comunione, schiudete gli occhi ad una nuova Luce ed incominciate ad acquisire i mezzi necessari per conquistare quei più elevati livelli di conoscenza , che assai difficilmente le capacità della mente del singolo individuo consentono di raggiungere …
Non ricordo quale Fratello scrisse questo saluto e per chi, ma lo offro volentieri alla vostra considerazione e a quella dei graditi ospiti.
Voi, questa sera, siete diventati nostri Fratelli; ecco vorrei soffermarmi su questo nuovo vincolo: sovente, anche in Massoneria, si dibatte in merito ai concetti di Amicizia e Fratellanza, confondendo, qualche volta, l’uno con l’altro o, peggio, considerandoli sinonimi.
Sono “due modi di essere” del tutto diversi; l’amico può essere o non essere un Fratello, come il Fratello può essere o non essere un amico.
L’amicizia, che nulla ha a che vedere né con la Massoneria né con un Ordine Iniziatico, è un po’ simile alla benevolenza, alla bontà, alla cordialità; sono soprattutto sentimenti che, per evitare sentimentalismi, vanno coltivati, oltre che con il cuore, anche e soprattutto con la volontà e la perseveranza.
La Fratellanza è diversa; diventare Fratello, in senso massonico, è una decisione, è un passo ponderato, ragionato ed infine intrapreso perché ritenuto giusto, utile e doveroso.
E’ l’inizio di un lungo cammino che l’iniziando ha deciso di percorrere. L’Amore fraterno più che un sentimento è una regola iniziatica; quanto potrà coinvolgere il cuore, e verso chi dirigersi, è difficile da stabilire; dipende unicamente dalla sensibilità individuale, ma anche dalla cerchia di Fratelli in cui l’Iniziato vive, opera ed evolve.
Mentre l’amicizia è collocabile prevalentemente nell’ambito sociale profano, la Fratellanza, pur iniziando dalla ragione, tende inevitabilmente verso l’Amore assoluto, l’Amore che alchemicamente trasforma, crea, eleva.
Il legame tra Fratelli non è quello dell’amicizia, è molto più profondo, è un legame spirituale, quello che porta gli Iniziati, con il reciproco sostegno, verso il perfezionamento personale, che dovrebbe a sua volta contribuire – utopia, speranza, certezza? – al miglioramento morale e al benessere sociale di tutta l’Umanità.
“Sia benvenuto colui che batte alla porta del nostro Tempio con il cuore disposto alla Fratellanza.” L’iniziando, udendo per bocca del Venerabile Maestro in Cattedra questa solenne frase di saluto e benvenuto, penso, si senta sollevato e felice dell’accesso al Tempio ottenuto.
Difficilmente egli riesce però a realizzare, in quel breve istante, quale immenso e vitalizio impegno comporti quel “benvenuto”.
E’ una delle condizioni essenziali per diventare Massone: dopo la decisione razionale, possedere il cuore disposto all’Amore fraterno.
L’art.1, altamente massonico, della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo recita: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”.
Ecco un esempio grandioso di come il principio massonico della Fratellanza può essere esteso al mondo profano!
A Gloria Del Grande Architetto dell’Universo
G. T.