A Torino, lo scorso 31 maggio è andata
in scena la Massoneria in nome della solidarietà.
_____________________
LA
STAMPA,
2 giugno 2002 MASSONERIA A TEATRO
Liberi
muratori in scena: dalla loggia alla ribalta
Niente
grembiulini, collari, squadre o compassi, in sala. Pubblico in borghese,
tante
coppie, qualche famiglia, con l’unico simbolo di appartenenza, indossato
da
qualcuno: un distintivo grande quanto un bottone. Troppo poco, per immaginare
così,
con un colpo d’occhio, che quella svoltasi venerdì sera al Teatro
Nuovo,
fosse un’adunata di massoni. Per chiarirsi le idee, occorreva sbirciare
quel
che accadeva in scena, dove, invece, non mancavano gli indizi e, tra
soli,
lune, triangoli e spade per l’iniziazione dei profani, rituali messi
in
burletta, s’è cantato persino l’inno del «Libero Muratore». Serata
dell’autoironia massonica? Non proprio. Certo, nello
spettacolo proposto dal gruppo Teatrando con
l’Accademia Musicale Sabauda e intitolato «La curiosità è femmina»,
una
commedia brillante in stile goldoniano, la Compagnia dei Liberi Muratori,
con
le sue logge e i suoi rituali, diventa pretesto per una divertente girandola
di
eventi ed equivoci, legati alla ricerca del «gran segreto» massonico.
Un
mistero che attira la curiosità femminile e solletica l’immaginario collettivo,
tanto
da indurre due personaggi, Dorante e il suo servo Sganarello a entrare
tra
gli iniziati, convinti che la loggia sia una specie di paese di bengodi.
Non
è difficile immaginare la loro comica reazione, quando scoprono che
il
«segreto» non riguarda luculliane mangiate o festini misteriosi, ma concetti
come
la fratellanza, la crescita spirituale, la libertà di pensiero e l’aiuto
del
prossimo. Proprio la solidarietà è la ragione che ha indotto i massoni
della
comunione del Grande Oriente d’Italia-Palazzo Giustinani (una delle
due
obbienze del «liberi muratori» italiani: l’altra, è quella di Piazza
del
Gesù-Palazzo Vitelleschi) a organizzare la serata al Nuovo, cui hanno
partecipato
oltre 500 persone. L’incasso ricavato dalla vendita dei biglietti,
viene
infatti destinato all’associazione «Piccolo Cosmo», iniziativa della
massoneria
piemontese. «Piccolo Cosmo, nato due anni fa, e dotato di tre
diverse
sedi cittadine, offre ospitalità gratuita a familiari dei ricoverati
negli
ospedali cittadini ed anche agli ammalati stessi che devono sottoporsi
a
cure in day hospital», ha spiegato uno dei promotori dell’iniziativa,
il
colonnello Riccardo Corsi, che ha raccontato pure la genesi artistica
della
serata. «La commedia allestita, è stata ritrovata nella biblioteca
del
Grande Oriente d’Italia a Roma e risulta pubblicata nel 1785 a Venezia,
quando
l’autore Feeling Isac Crens, pseudonimo del poligrafo Francesco Griselini,
era
morto da due anni». Un testo che richiama vagamente «Le donne curiose»
di
Goldoni e che fu messo in scena in anni critici per la massoneria, a
un
passo dalla rivoluzione francese e poco dopo la distruzione di una loggia
massonica
a Venezia. «Allestire la commedia, all’epoca, fu un tentativo
di
sfatare la demonizzazione, e far conoscere la realtà massonica in modo
persino
scherzoso» spiega ancora Corsi. E il desiderio di mostrarsi, «sfilare
il
cappuccio», per sfuggire, se non alla demonizzazione, perlomeno a una fama un po’ inquietante, sembra essere
un’esigenza tuttora sentita dai massoni, che al
Nuovo, più che di «Grande Architetto dell’universo», han parlato
di
architetture d’accoglienza. Lo hanno detto chiaramente, il Gran Maestro
Aggiunto,
Massimo Bianchi e il presidente del Collegio dei Maestri Venerabili
di
Piemonte e Valle d’Aosta, Silvio Pilocane: «manifestazioni come questa
servono
anche per farci conoscere, al di là di riti e cerimoniali che al
profano
sembrano astrusi: per manifestarci come persone dedite agli studi
e
alla filantropia, che si proiettano nel sociale, con iniziative di fratellanza
e
solidarietà, seguendo i principi massonici, ai quali ci piacerebbe avvicinare
anche
giovani neofiti». In nome della «trasparenza», oggi, dalle 10 alle
19,
il pubblico potrà visitare la sede torinese di piazza Vittorio 19, dov’è
allestita
pure una mostra di cartoline massoniche.
Grande
Oriente d’Italia
Via di San Pancrazio 8 – 00152 Roma
Tel. 06 5899344 – Fax 06 5818096