LIBERTA’ — UGUAGLIANZA — FRATELLANZA
Carissimi fratelli,
quando ho cominciato questo mio lavoro mi ero posto l’obiettivo di trattare soltanto il terzo termine del trinomio e cioè la fratellanza massonica. Man mano però che procedevo con le mie meditazioni e riflessioni mi sono reso conto che diventava impossibile tenere disgiunto il trinomio, perché l’approfondimento interiore di un termine richiamava inevitabilmente gli altri due, sempre visti da un punto di vista massonico.
Vorrei sottolineare l’aggettivo massonico che occorre aggiungere ai sostantivi: libertà-uguaglianza-fratellanza, in quanto ho cercato di lavorare solo ed esclusivamente sui concetti di libertà massonica, di uguaglianza massonica, di fratellanza massonica.
Infatti tali termini e tali valori non appartengono solo al nostro mondo iniziatico, ma vengono usati nella vita profana in molti modi e spesso con significati diversi, per cui occorre dare loro una specifica connotazione se vogliamo analizzarli e approfondirli senza incorrere in errori e, magari inavvertitamente, confondere aspetti e concetti apparentemente molto simili.
Solo per fare un esempio, il termine fratellanza è usato nel mondo cattolico per indicare coloro che sono fratelli e sorelle; esiste poi la fratellanza mussulmana per la quale solo i seguaci di Maometto sono fratelli, mentre gli altri uomini sono degli infedeli degni solo del disprezzo e dell’odio, fino alle estreme conseguenze
Il concetto U~ uguaglianza è stato trattato e a volte bistrattato da filosofi, economisti, politici fino a diventare uno dei pilastri dell‘utopia marxista.
Noi sappiamo che la fratellanza massonica e l’uguaglianza massonica hanno significati e connotazioni proprie, inconfondibili, e le mie riflessioni cercheranno di portare un contributo del tutto personale all’approfondimento di tali significati.
Non parliamo poi della libertà, uno dei termini più usati ed abusati dagli uomini, sia quando in buona fede la difendono sia quando in malafede cercano di offenderla e di mutilarla.
Del resto l’uomo da sempre ha potuto brandire la sua libertà e sfidando ogni condizionamento, ogni istinto, ogni modello, ha cercato di costruire cose nuove.
L’uomo pensante si è sempre sentito libero di rompere il cerchio grigio del suo animalesco adattamento all’ambiente che lo circonda, libero di puntare il suo sguardo in alto, verso il cielo, verso il trascendente, libero comunque di non abbandonare l’ideale. Neppure le avversità, i condizionamenti, gli insuccessi hanno impedito a Parsifal di spendere la vita nella ricerca del Graal, che è in definitiva il simbolo dell’eterna ricerca da parte dell’uomo di tutto ciò che sta spiritualmente al di fuori e al di sopra di lui.
E’ questo nesso con l’ideale, con l’infinito, con il trascendente che rende l’uomo libero, capace di ricominciare sempre, di superare gli ostacoli, di vincere le difficoltà, di assumere responsabilità di fronte a se stesso e di fronte alla vita.
Eppure, anche se molti di questi concetti li sentiamo vicini, noi sappiamo che la libertà massonica ha contenuti propri, univoci, che assorbono e sublimano i concetti più elevati della libertà producendo un distillato inconfondibile.
Ma cerchiamo ora di entrare più nel vivo, in profondità, di riflettere sui termini del Trinomio partendo, come base fondamentale, dai Testi della Tradizione muratoria quali gli Antichi Doveri, la Costituzione e il Regolamento dell’Ordine, dai Rituali ufficialmente adottati dalla nostra Istituzione.
Libertà massonica
Esaminando le fonti primarie ora citate, ci rendiamo conto che la Libertà massonica si articola su più livelli
– il piano “legale”, nel quale la libertà del singolo si confronta e si misura continuamente con le Leggi che governano l’Ordine;
– il piano comportamentale, nel quale ognuno deve agire nel rispetto delle regole scritte e non scritte della Tradizione iniziatica;
– il piano spirituale, che attiene alla parte più intima e interiore dell‘individuo;
– il piano morale, inteso sia come conquista interiore sia come modo di agire, di essere, nei confronti degli altri uomini e della società civile;
– il piano “etico”;
Ad ognuno di tali livelli corrisponde un angolo di ampiezza della Libertà Massonica via via diverso fino a divenire ampio e illimitato così da farla apparire il massimo che l’uomo possa concepire.
Ma procediamo per gradi.
Negli Antichi Doveri viene sancito che il Libero Muratore non può essere ateo e che egli deve essere un fedele e rispettoso cittadino, osservante della legalità e dello Stato
Si pongono quindi al Massone vincoli precisi in merito all’uso della propria libertà, in quanto egli non può scegliere di credere o di non credere in un Essere Supremo, ma gli viene fatto obbligo di essere svincolato dalla materialità, di confrontarsi continuamente con il Trascendente, di alimentare la scintilla divina che è in lui. Questo fondamentale concetto è stato ripreso rigorosamente dall’attuale Costituzione dell’Ordine, la quale fa obbligo al profano che chiede l’ammissione di dichiarare la propria credenza in un Essere Supremo. Affermato che il Massone non può essere ateo, va subito aggiunto che egli è libero di professare la religione che più risponde alla sua spiritualità, senza limiti o condizioni, fermo restando il rispetto e l’amore fraterno per colui che abbia operato una scelta diversa.
Sempre sulla base degli Antichi Doveri, il Libero Muratore non può e non deve disobbedire alle Leggi dello Stato in cui vive, tramare contro il Governo della propria Nazione né ribellarsi all’ordine costituito; egli inoltre è sottoposto a regole precise nel comportamento in Loggia, fuori della Loggia in presenza del Fratelli e ancora di più in presenza di profani.
Questi concetti e questi vincoli sono stati logicamente ripresi e ampliati nella Costituzione e nel Regolamento dell’Ordine (che ogni massone si impegna solennemente a osservare e rispettare) con l’aggiunta delle sanzioni previste in caso di inadempienza.
Inoltre al momento della iniziazione ognuno si è impegnato sul suo onore al silenzio, alla riservatezza, al rispetto di sé e degli altri, ad avere sacri l’onore e la vita di tutti.
Si potrebbe citare altri aspetti (quali ad es. il vincolo di obbedienza per gli aspetti massonici al M.V. e ai Dignitari) per sottolineare i limiti precisi posti all’uso della libertà individuale del Massone in termini comportamentali, morali, etc.. ma credo che ciascuno li possa ampiamente ricavare da un’attenta lettura dei testi fondamentali già citati in precedenza.
Spostiamoci adesso un po’ più in alto in questa ideale scala della libertà massonica, portandoci ad un livello dove esistono meno condizionamenti e meno vincoli.
Abbiamo già visto come in campo religioso sia lasciata al massone la più ampia facoltà di professare e di seguire la via più rispondente alla sua spiritualità, senza doverne rendere conto che alla propria coscienza e al proprio animo. La stessa libertà gli è concessa nel campo politico e sociale, impegnandosi nel modo che egli ritenga più compatibile al suo modo di essere e di pensare finché naturalmente non trovi in questo suo impegno dei contrasti o delle incongruenze con la sua idealità massonica. Se egli ha ben assimilato i principi della Massoneria sarà sempre capace di portare agli altri la testimonianza dei valori in cui crede fermamente quali l’onestà intellettuale, morale e materiale, la giustizia, la pace, l’armonia, la tolleranza nei confronti di coloro che hanno idee diverse, l’amore verso tutti gli esseri umani. Inoltre non potrà mai sentirsi costretto, nemmeno in nome della fratellanza, a fare cose che siano in contrasto con la morale o con la sua di uomo libero e giusto (“per noi la libertà è il potere di compiere o di non compiere tutto ciò che non è contrario alla legge morale, secondo il dettato della nostra coscienza”).
Credo che si possa affermare di trovarci di fronte a concetti di grande spessore e di alto valore ideale, difficilmente riscontrabili in associazioni profane, anche se non siamo ancora giunti alla vetta della nostra scala. Infatti la massima espressione della Libertà Massonica si realizza e si concretizza laddove si afferma (art. 4 COSTITUZIONE): “La Comunione Massonica Italiana, fatti propri gli Antichi Doveri, persegue la ricerca della verità propugna la tolleranza, il rispetto di sé e degli altri, la libertà di coscienza e di pensiero.” E ancora (art. 9 COSTITUZIONE): “… Il Libero Muratore rifiuta il dogmatismo e non accetta limiti alla ricerca della verità.”
Ecco allora che davanti alla nostra mente, alla nostra volontà, alla nostra spiritualità si apre un orizzonte infinito: non esistono vincoli o limiti alla ricerca della verità, il Massone ha la facoltà di percorre re la sua personale strada verso ogni verità, sia esso materiale o immateriale, senza pregiudizi, senza condizionamenti, senza dogmi, senza prevaricazioni di altri uomini, avendo un solo compagno di viaggio spesso molto scomodo e lacerante : il dubbio.
La verità così faticosamente raggiunta o intravista diventa patrimonio dell’individuo il quale sa che potrà comunicarla agli altri, se vorrà, ma senza pretendere di forzare il pensiero del fratello, perché egli deve rispettare sempre la libertà dell’altro di cercare a sua volta la propria verità.
Diceva Voltaire : ‘‘preferirei morire piuttosto che imporre ad un altro la mia verità.”
Non imposizioni, quindi, non obblighi, nessuna massificazione intellettuale o spirituale, massimo rispetto per le opinioni e le idee di tutti, estrema tolleranza per coloro che seguono strade di ricerca diverse, continua disponibilità ad ascoltare e recepire le varie esperienze con la consapevolezza che tutto può essere utile per muovere un piccolo passo verso la Luce.
A mio modo di vedere è questa la libertà massonica nella sua più alta espressione ideale, una libertà assoluta, totale, unica, inconfondibile con qualsiasi altra forma pensata dall’uomo, frutto di un continuo divenire del pensiero iniziatico attraverso i secoli.
La libertà massonica è certamente un concetto forte ed esaltante, che può impaurire e non piacere a tutti coloro che preferiscono un Umanità appiattita e condizionata ad un modo di pensare dominante; non a caso nessuna dittatura ha mai permesso l’esistenza della Massoneria.
Ma proprio perché essa rappresenta l’espressione più sublime dell’uomo come noi lo intendiamo, la libertà massonica deve essere strenuamente difesa da ogni attacco, esterno o interno all’Istituzione, perché è certo che la Massoneria, privata o mutilata di tale sublime valore, perderebbe la sua connotazione di scuola iniziatica erede della Tradizione esoterica occidentale e sarebbe destinata a scomparire in pochissimo tempo.
08/04/1994 ROSSI EROS