LA PELLE DELL’AGNELLO
Non è ornamentale, il costo non é grande,
ci sono altre cose di gran lunga più utili, tuttavia in verità affermo
che di tutti i miei beni non ce n’é alcuno che si possa paragonare
a quel bianco grembiule di pelle, che tutti i Massoni portano.
Da ragazzo mi domandavo proprio che cosa ciò significasse,
quando papà si dava da fare attivamente e passava tanto tempo
a radersi e vestirsi e a sistemarsi per bene,
finché mamma non diceva: “ E’ la sera dei Massoni”.
E qualche sera d’inverno ella diceva: “Ma che cosa ti fa andare
fino là stasera con il freddo e la neve,
vedi le stesse cose ogni mese dell’anno”.
Poi papà replicava:” Si, lo so, mia cara.
Da quaranta anni vedo le stesse cose, è vero.
E sebbene siano antiche, sembrano sempre nuove,
perché le mani che stringo, e gli amici che io saluto
sembrano un pochino più intimi ogni volta che ci incontriamo”.
Anni dopo io stavo proprio a quella stessa porta,
con uomini buoni e sinceri, che erano entrati prima,
mi inginocchiavo all’altare e lì mi insegnavano
che la virtù e l’onore non si possono comprare.
Che la immacolata bianca pelle di agnello che tutti i Massoni riveriscono,
se portata degnamente diventa più preziosa ogni anno,
che i servigi resi agli altri portano benedizioni innumerevoli,
che l’uomo può essere povero sebbene circondato dall’oro.
Io appresi che la vera fratellanza fiorisce lì,
che le inimicizie scompaiono nella comprensione e nella lealtà,
che ricchezza e posizione sono tutte spinte in disparte
quando si incontrano e sono costanti in un uomo regolato.
Quindi, onora la pelle di agnello, possa essa sempre rimanere
all’infinito incontaminata e libera da ogni macchia,
e quando saremo chiamati all’amore del Grande Padre
possiamo noi tutti prendere il nostro posto in quella Loggia lassù.