FASCISMO E ANTIFASCISMO

Fascismo e Antifascismo

dopo 63 anni dalla caduta del Fascismo e la fine della guerra mondiale ancora esistono “tifoserie”, in alcuni casi pure violente, e sempre pronte ad utilizzarle per fini speculativi politici. E’ possibile giustificare quando questo è avvenuto negli anni del primo dopo guerra. Gli animi portavano ancora le ferite, da ambo le parti, ferite che difficilmente potevano guarire in breve tempo, ma anche in questo caso ci doveva essere maggiore impegno per pacificare le parti. Chi non ha voluto questo significa che aveva altri interessi con fini politici molto equivoci e lavorava addirittura per altri paesi, per esempio URSS e USA. Anche molti governi in Italia hanno lavorato in modo equivoco avendo interesse a tenere il popolo in “padella” e manovrando la temperatura a secondo della necessità, utilizzando certe “teste calde” che si trovano da ambo le parti, al pari di quelle attuali dell’Islam fondamentalista che utilizza addirittura bambini per atti suicidi terroristici. Come dimenticare le numerose stragi avvenute senza trovare mai i mandanti e esecutori, fatte poche eccezioni per gli esecutori che erano sempre “teste calde rosse” o “teste calde nere” e mai assolutamente riconducibili ai mandanti. Sicuramente gli esecutori, grandi “teste calde” con il proprio colore di appartenenza, non hanno mai conosciuto i veri mandanti. Per alcuni decenni abbiamo assistito ad ogni votazione elettorale politica lo scatenarsi di alcuni “gruppi di teste calde”, rosse o nere, che provocavano attentati con feriti e morti, e difficilmente gli inquirenti riuscivano a catturarli, ma anche quando sono stati presi non riuscivamo mai a risalire per trovare i mandanti. Praticamente ci trovavamo sempre con personaggi equivoci che qualcuno aveva armato senza fare lavaggi di cervello in quanto questi individui non ne avevano necessità essendo delle “teste calde” in proprio. Particolare non di poco conto quanto avvenuto nei processi ai pochi esecutori catturati. Si cercava di dare un colore, o rosso, o nero, probabilmente a secondo della necessità politica del momento e questo farebbe pensare ad un solo mandante – “stragi di stato”.
Fortunatamente negli ultimi anni il fenomeno si è molto affievolito e adesso è superato dalle tifoserie del calcio, seppure anche qui ritroviamo le “teste calde” rosse o nere, e se a questi qualcuno mette nelle loro mani armamenti saranno certamente subito utilizzati con conseguenti sciagure e al massimo riusciremo a prenderne alcuni senza arrivare mai ai mandanti.
E’ scoraggiante vedere ancora oggi il problema del Fascismo o Antifascismo, che non è, e non dovrebbe essere un “problema”, essendo scomparsa quasi completamente tutta la generazione che ha vissuto quel periodo, quindi è molto ridicolo parlare con “tifoseria” dell’argomento, anche perchè si tratta di una esperienza non ripetibile e non proposta da nessuno. Ormai fa parte della storia e solo con questo animo possiamo parlarne, anche perchè molti storici hanno scritto il periodo e continueranno a scrivere.
Per gli “appassionati” che non ne possono fare a meno potrebbero preoccuparsi di Napoleone, o di Re Riccardo, oppure di Cesare governatore di Roma, e perchè no! anche Nerone che incendiò Roma per ricostruirla nuova.

Considerazioni viste dalle parti.

Intanto necessiterebbe sapere se l’Italia ha vinto o perso la guerra. I danni avuti, materiali e morali, sono immensi. E’ l’unico paese ad avere subito sul proprio territorio 2 occupazioni contemporaneamente, 2 eserciti stranieri che si combattevano senza risparmio, creando lutti e distruzione in tutto il territorio italiano. A questo si è aggiunto anche la guerra civile, la più grave follia commessa dall’uomo – sparare al vicino di casa.


Per il Fascista.

L’odio e la sete di “giustizia” esplosa dopo il 24/7/1943 avrebbe dovuto essere gestita più civilmente e mai ad uccidere altri italiani. Pure amme- tendo che le guerre sono fatte da eserciti con regolare mandato della Na-zione di appartenenza, e ogni soldato veste la propria divisa permettendo di farsi riconoscere da tutti, come dettato dalle convenzioni internaziona-li, sarebbe stato meglio non sparare su uomini che combattevano senza divisa, ma si poteva facilmente supporre la nazionalità italiana.

Per l’Antifascista

Intanto in democrazia si può cambiare idee, ma quelli che sono stati fa-scisti, magari pure prepotenti, avrebbero dovuto starsene in disparte e non inveire prepotentemente contro quelli con cui avevano condiviso ideali. Molto sbagliato praticare l’Antifascismo violento, non era e non è necessario in quanto è un nemico battuto. Si voleva sovvertire la politica della Nazione scambiandola con altra, e con questo fine si è imposto e ucciso anche alcuni che combattevano dalla stessa parte.

Per entrambi.

E’ facile parlare con il senno di poi, mentre è altra cosa quando accado-no nel presente, ma questo non può giustificare la tragedia Italiana.
 
Questa voce è stata pubblicata in Varie. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *