LETTERA AD UN INIZIATO AL GRADO DI APPRENDISTA

LETTERA AD UN INIZIATO AL GRADO DI APPRENDISTA

    Caro neofita, voglio esprimere tutta la mia soddisfazione e  porgerti i miei più sinceri rallegramenti per essere entrato a fare parte del nostro Ordine Iniziatico. Questo viaggio, che hai iniziato a intraprendere, ti indurrà a riflettere su aspetti prevalentemente umani, in quanto la Massoneria è una “Grande Lezione di Umanità”.

    Qui, se tu lo vorrai, perché l’apprendimento dei principi della Libera Muratoria dipende solo da noi stessi, dalla nostra forza di volontà, dalla nostra capacità di riflessione, potrai assaporare l’aspetto più bello del pensiero massonico, quello “Sapienziale”.

          La “Sapientia” deve essere interpretata nel suo significato originale di “sapere latino”. Il termine prima ancora del “sapere” suppone “avere sapore”.       Sapore quindi vuol dire: entusiasmo, passione, curiosità, desiderio di conoscere, di migliorarsi.

     E’ noto che in tutte le culture antiche esiste un genere letterario che convenzionalmente va sotto il nome di “sapienziale”; basta pensare alla cultura greca­ – giudaico – cristiana. Anche il pensiero massonico trae origine da questi antichi scritti sapienziali. Tu ritroverai durante i nostri lavori il mito del Re Salomone che è il re simbolo della Sapienza perché, come è riportato nella Bibbia, egli chiese direttamente a Dio di ricevere la “Sapientia” per governare nel modo migliore il suo popolo. Durante la sua reggenza, circa mille anni avanti Cristo, fu costruito il tempio di Salomone divenuto leggendario per le sue molteplici valenze simboliche. Addirittura è stato trovato, ad Alessandria d’Egitto nel 30 a.C., un testo scritto in greco raffinato, dal titolo “Sophia Salomonis” (La sapienza di Salomone).

          Gli scritti sapienziali rispondono agli interrogativi sul senso della vita e della morte, sul significato dell’Essere, sui rapporti tra le persone umane e tra uomo e Dio. Questi argomenti coincidono perfettamente con quelli del pensiero Libero Muratorio. Se tu sarai capace di interiorizzarli, essi influenzeranno inevitabilmente la tua chiave di lettura della vita ed anche il tuo vivere quotidiano. Un Libero Muratore deve saper creare felicità e armonia in ogni occasione; massoneria non vuol dire tristezza, serietà assoluta, ma sorriso, allegria, positività, gioia di vivere. Ricordati che i principi massonici ti saranno utili prevalentemente nei momenti di maggiore difficoltà.

          Un antico “maestro di spirito” un giorno, parlando con un uomo che si lamentava delle difficoltà della vita, prese un bicchiere pieno d’acqua e mise all’interno una manciata di cenere dicendogli: la cenere rappresenta le tue sofferenze. L’acqua si intorbidì e diventò grigia. Dopo prese un’altra manciata di cenere dicendogli di nuovo queste sono le tue sofferenze – ma questa volta la buttò nel mare. Il mare rimase com’era prima e nulla cambiò.

          Poi il maestro, rivolgendosi all’uomo, disse. Tu devi essere in grado di scegliere se rimanere un bicchiere d’acqua o diventare il mare”.

          La Massoneria ti aiuterà a guardare oltre la tua persona, ad allargare lo sguardo verso nuovi orizzonti, a ragionare in termini alti e universali. In poche parole, riprendendo questa metafora, se tu interiorizzerai il pensiero massonico cesserai di essere un bicchiere d’acqua e crescerai così tanto da diventare il mare.

          La Libera Muratoria con i suoi insegnamenti inoltre ci educa alla sobrietà, alla giustizia e alla pietas; concetti anch’essi inscrivibili in quelli sapienziali.

        Sobrietà: significa essere moderati in tutte le nostre manifestazioni. Ogni nostra azione deve essere frutto di meditazione. Oggi purtroppo non amiamo più riflettere, sembra dominare la “mentalità da videogiochi”, che impone di agire, di buttarsi rapidamente, senza darci la possibilità di ragionare.

          Sobrietà significa dare valore a ogni nostra parola. Un Libero Muratore deve essere misurato nel parlare, evitare le mormorazioni, le maldicenze e le menzogne, specialmente nei confronti degli altri fratelli; ricordando che il silenzio e il segreto sono le prime doti morali del massone.

        Giustizia significa per l’uomo massone acquisire la capacità di andare “oltre” con il pensiero, di capire, di approfondire qualsiasi problematica prima di dare un giudizio. Solo applicando questo metodo è possibile avvicinarsi alla “verità”.

        Il sentimento della “pietas deve essere ben vivo nell’animo del massone, perché da esso scaturisce il rispetto assoluto nei confronti di ogni uomo e della sua dignità. E’ questo sentimento che ci permette inoltre di riconoscere la fragilità della condizione umana e la sua finitudine; ed è proprio la consapevolezza della caducità che riduce la “superbia umana” e rafforza le ragioni della convivenza e della fratellanza.

          E’ questo il sentimento che annulla nell’uomo massone ogni visione nichilista e genera un senso di speranza che va addirittura oltre la morte.

          Mi rendo conto, caro Fratello, che ti è impossibile comprendere il momento che stai vivendo, tutto ti appare adesso come un grande “caos”. Prima il buio della benda che ti copriva gli occhi, poi l’improvvisa luce, il frastuono, le numerose persone vestiti con colori diversi, il soffitto celeste con stelle dorate, il pavimento bianco e nero, le colonne, le statue, le scritte, il sole, la luna, le spade, gli strumenti, la pietra grezza, il vangelo, i numerosi discorsi belli e affettuosi ma anche molto strani etc.

          Stai sereno! Tutto piano piano, nel corso degli anni, diventerà comprensibile, perché in Massoneria devi sapere che “tutto è simbolismo”. L’aspetto simbolico prende il sopravvento su quello oggettivo. Così come “non è possibile descrivere con le parole l’emozione di un’opera d’arte” anche il pensiero massonico, specialmente nei suoi aspetti più trascendentali, non può essere espresso con le parole.  Spesso, esso è comprensibile solamente se riusciamo a intuire il suo nascosto significato simbolico.

          Devi abituarti a sfruttare la tua intuizione, a intravedere quello che c’è al di là delle cose, a vedere l’invisibile nel visibile.

          A poco a poco questo “caos” si trasformerà in “ordine”.

Non è un caso che uno dei motti della Massoneria è “Ordo ab Chao” (ordine dal caos). Esso esprime proprio il percorso che l’adepto deve fare durante il suo viaggio iniziatico; partire da una naturale confusione (caos) e raggiungere, alla conclusione del suo cammino, l’armonia (ordine).

(C. S.)

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