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Il “ Viaggio”: reale, fantastico e simbolico
(C. S.)
INTRODUZIONE
Sin dall’antichità il viaggio rappresenta un veicolo di conoscenza e di arricchimento personale.
Il “viaggiatore” per definizione è colui che si allontana da un luogo abituale e si pone in un luogo distante da quello di partenza. Pertanto il viaggio implica per chi lo compie un cambiamento; una perdita di uno status iniziale verso l’acquisizione di uno status nuovo.
La “ricerca” è la molla fondamentale del viaggio. Il viandante affronta il viaggio con il desiderio di raggiungere una meta prefissata, con la consapevolezza di compiere un atto straordinario, un percorso affascinante e talvolta ricco di avversità da combattere.
Il viaggio può avere diversi scopi:
– migliorare la condizione economica o sociale (come i grandi viaggi migratori o viaggi professionali);
– migliorare le conoscenze estetiche (come i viaggi turistici);
– conseguire una condizione spirituale più alta (come viene configurato nel pellegrinaggio verso un luogo considerato sacro o nel viaggio simbolico “iniziatico”)
I “percorsi di viaggio” possono essere pertanto classificati in reali, fantastici o simbolici.
VIAGGIO FANTASTICO
I viaggi fantastici rappresentano un importante e frequente tema sia nel mondo filosofico che letterario .11 viaggiatore e lo scrittore in un certo modo nascono insieme. La prima grande narrazione di viaggio è quello narrato nell’Odissea; il grande poema dedicato alle avventure di Ulisse. Omero esalta l’acutezza e l’ingegno, del suo personaggio, capace di superare tutte le
difficoltà, spinto dalla curiosità di vedere e di sapere. Ulisse aveva tutti i pregi e i difetti di un uomo: coraggioso, traditore, curioso, imbroglione, astuto, intelligente e bugiardo.
Per questo uomini e donne provavano tanto piacere quando udivano raccontare le sue imprese, cinque secoli prima di Cristo. Nel medioevo avviene il vero mutamento del rapporto viaggioletteratura, con il viaggio cavalleresco “schema e modello del viaggio moderno significativo”. Quello che in antichità era penitenza e sofferenza imposta dagli dei, diviene nell’epoca moderna una manifestazione assoluta di libertà, autoaffermazione dell’uomo, sete di conoscenza e di scoperta. La leggenda di Ulisse verrà ripresa da Dante Alighieri nella Divina Commedia. Egli trasformerà Ulisse “in eroe della conoscenza” che si spinge verso l’ignoto ,in un viaggio senza ritmo, al di là delle favolose colonne di Ercole, invalicabili termini del mondo conosciuto. Il viaggio allegorico, nella Divina Commedia, ha lo scopo di ricercare la purificazione dell’anima. Il poema nel suo insieme è la storia della conversione del peccatore a Dio. Il poeta attraverso un‘aspra via che si snoda tra i regni dell’oltretomba giunge alla contemplazione di Dio. Altra navigazione letteraria è quella dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto e di Don Chisciotte di Cervantes (1605,1615).I due grandi testi narrativi che chiudono il secolo dei grandi viaggi, pongono la follia, il disorientamento dell’uomo al centro del racconto, riflettendo la coscienza inquieta di un’epoca, di fronte alla scoperta di un nuovo mondo. Il fine settecento esprime un’altra tradizione letteraria di viaggio, quella del “Grand tour” europeo. Il viaggiatore cerca di spiare, “nelle diversità dei costumi, dei climi e delle religioni la nudità del cuore umano”(Laurence Sterne). Siamo di fronte ad un viaggiatore sentimentale. Il distacco dalla consuetudine giornaliera, dal ristretto ambiente familiare motiva il viaggio di Wolfgang Goethe, in Italia. I letterati avevano bisogno di autoesiliarsi per compiere al meglio il loro lavoro letterario.
Nella letteratura italiana di fine ottocento e novecento, numerosi sono gli esempi in cui vengono riportate le imprese di viaggi metaforici o iniziatici come quelli del Collodiano Pinocchio e del Piccolo Principe di Saint-Exupery. In questi personaggi immaginari è possibile individuare un percorso di viaggio iniziatico.
Viaggi simbolici, vengono riscontrati anche in libri contemporanei come, nell’Alchimista di Paulo Coehlo. Libro a carattere simbolico, in cui il protagonista intraprende un viaggio avventuroso alla ricerca di un tesoro sognato, e sarà proprio durante il viaggio che salirà tutti i gradini della scala sapienzale fino alla scoperta non solo di se stesso, vivendo la propria “leggenda personale”, ma anche dell’ “anima del mondo”. Anche il mondo ha un’anima. Anima della quale siamo tutti responsabili, in quanto esseri umani. E’ soltanto a seguito della consapevolezza di tale responsabilità che noi possiamo cambiare il mondo. Questo testo stimola a coltivare la propria interiorità, a scoprire la propria autentica missione nel mondo, e una volta incamminati sulla strada della propria missione, donarsi al prossimo, restando sempre aperti alla conoscenza.
VIAGGIO SIMBOLICO O INIZIATICO
Certamente il termine “viaggio” porta il nostro pensiero immediatamente verso l’iniziazione massonica.
Termine che deriva dal latino “initiatus” ed esprime la condizione di colui che inizia un viaggio simbolico, in cui riesce a trasferirsi da un livello iniziale inferiore ad un livello superiore di realtà. Le cerimonie di iniziazione presso i popoli primitivi erano pubbliche, ed in genere, segnavano il passaggio dalla fanciullezza all’età adulta. Nelle società segrete iniziatiche delle religioni pagane (culto di Osiride in Egitto; misteri Eulesini in Grecia; culto di Mitra nell’Impero Romano) l’iniziazione era segreta e prevedeva un viaggio nelle tenebre, durante il quale l’iniziato si sottoponeva a prove fisiche e morali tendenti a dare la sensazione di morire e successivamente di rinascere a nuova vita. Le discipline iniziatiche prevedono un processo graduale di perfezionamento, che viene spesso paragonato ad un viaggio, ad un’avventura verso un mondo nuovo e misterioso, in cui l’iniziato dovrà imparare a muoversi e a procedere fino a raggiungere la comprensione del suo profondo significato.
Il termine di “Viaggi“ infatti viene applicato ad alcune fasi della cerimonia di iniziazione massonica .I viaggi da apprendista si compiono lungo il percorso apparente del sole, fonte di luce. L’iniziando parte da occidente, entra nelle tenebre del settentrione, raggiunge l’oriente e poi fa ritorno a mezzogiorno. Durante le fasi di iniziazione l’apprendista viene sottoposto ad una serie di prove. Viaggio attraverso la terra (gabinetto di riflessione), in solitudine egli medita e riflette sui simboli che vede; attraverso l’aria, l’acqua, il fuoco. Essi rappresentano le difficoltà della vita umana ,che solamente attraverso l’acquisizione di una giusta forza morale, l’uomo riesce a lottare e superare.
Il simbolismo più autentico dei viaggi iniziatici (come osserva Guenon 1886-1951),non è da ricercarsi nello spostamento nello spazio, ma nel cambiamento profondo che l’esperienza del viaggio stesso determina nel soggetto che lo compie. Il viaggio non è mai fuga, ma ansia di ricerca, di evoluzione, di elevamento spirituale, di affìnamento etico e consente di procedere dal mondo delle tenebre, cioè dal mondo profano, a quello della luce.
Ecco perché ogni viaggio iniziatico deve avvenire all’interno di noi stessi, alla ricerca di quella conoscenza sintetizzata nel motto “conosci te stesso”.
Vtalla ricerca di quella conoscenza sintetizzata nel motto conosci te stesso
CONCLUSIONI
Quali sono gli aspetti che accomunano il viaggio reale, fantastico e simbolico?
- Il desiderio della “ricerca”, cioè il desiderio di voler conoscere meglio noi stessi e gli altri. La voglia di migliorare la nostra conoscenza.
- La capacità di lottare contro le difficoltà che possiamo incontrare lungo il nostro percorso, stimolati da una pulsione profonda che è anche una lotta contro noi stessi. La forza di lottare contro le vere avversità della vita.
- La consapevolezza di poter superare le difficoltà del viaggio grazie all’aiuto che viene trovato nel prossimo.
L’indispensabilità del prossimo rappresenta un concetto fondamentale. Il cammino iniziativo responsabilizza in maniera forte e rapida verso il massimo rispetto di noi stessi e del prossimo.
Questi principi massonici, sintetizzati nella figura del “viandante”, sono di estrema attualità ed oggi sembrano essere fortemente rivalutati. Essi pur in maniera confusa e contraddittoria stanno emergendo in tutto il mondo.
L’acquisizione di una nuova coscienza negli uomini basata sulla tolleranza e sul rispetto del prossimo sarà necessaria nel terzo millennio se vorremmo superare tutte le difficoltà individuali e sociali.
Nonostante la nostra fede nel progresso e la speranza di un mondo sempre migliore, la storia ci insegna a non essere ingenui; non esiste un “percorso” sicuro e rettilineo della storia. Il cammino dell’umanità è ricco di tortuosità, cadute e regressioni.
La massoneria, grazie ai suoi principi (tolleranza, umanità, libertà) anche se apparentemente retorici o utopistici, può assumere un ruolo importante nella Società Moderna.
Questi principi, uscendo dalle logge ed entrando a far parte della vita sociale quotidiana, potranno permettere il superamento di ogni divisione religiosa, etnica e cetuale.
La Massoneria potrà in tal modo svolgere un ruolo di rifondazione del “legame sociale” .La vita stessa in loggia, rappresenta in piccolo, un “laboratorio moderno del vivere associativo”.
I fondamenti massonici, in questo fine secolo, sono ancora più esaltati, per il venire meno delle grandi ideologie ( sia di destra che di sinistra) e dei partiti politici di massa, costruiti tutti mediante un legame di fratellanza artificiale e non iniziatica. Come viene riportato m un recente testo di Antisieri, i partiti e le ideologie sono in agonia, al tramonto ed i militanti che un tempo si sentivano membri di una “chiesa”, attualmente scelgono la libertà, oggi qui, domani là (Dante Antisieri: l’agonia dei partiti politici. Ed. Rubettino I 999).
A che servono le ideologie quando la società civile, sempre più, prende posizioni su problemi concreti. Solo le buone idee, oggi vincono. I cittadini sempre più maturi tendono ad aggregarsi non più su basi ideologiche ma in base a problemi da risolvere, scegliendo solamente quelli che soddisfano le loro esigenze. Un esempio ci è stato dato dalla recente protesta contro il Millennium Round, a Seattle, contro l’ OMC (organizzazione mondiale dei commerci), dove tutta la gamma politica degli Stati Uniti da esponenti della società civile a movimenti dei diritti umani a gruppi di consumatori erano mobilitati, non da un ritorno di fiamma ideologica, bersi da una esigenza comune di una maggiore giustizia economica e dal crescente disagio verso la globalizzazione.
Forse l’ “Obbedienza Massonica”, grazie ai suoi principi universali, potrà davvero rappresentare nel nuovo millennio la “RELIGIONE DEI MODERNI”? Come viene affermato in un recentissimo testo.(Gian Mario Cazzaniga – La religione dei moderni Ed.ETS,1999).
Ecco la grande attualità e modernità della nostra Istituzione.
Oriente di Follonica 10 Dicembre 1999 E T V T