Solidarietà di Massimo Corti
Rispet.mo M . V .
Carissimi Fratelli,
Affrontare il concetto di Solidarietà implica una base di partenza da cui prendere avvio, essere anche volutamente provocatori, precisare infine cosa la Solidarietà massonica è, e ciò che decisamente essa non è.
Intanto da un punto di vista etimologico diciamo che con il termine Solidarietà comunemente si intende una obbligazione e una responsabilità accettata in comune, insieme e in modo inscindibile. Ma certamente tale termine talvolta usato e abusato, ma pilastro fondamentale della Massoneria, assume un significato ancora più compiuto e profondo se viene esaminato appunto secondo un’ottica prettamente massonica.
Esiste infatti in Massoneria un concetto alto di Solidarietà, ed è un concetto tenace, ma solo nel bene, nella diffusione dei principi sani di Libertà e di Uguaglianza, nel combattere con tutti i mezzi possibili l’ignoranza, la superstizione, l’ipocrisia dei falsi apostoli della Verità. In Massoneria i limiti sono ben definiti! Ma perché allora nel mondo profano della Fratellanza e della Solidarietà massoniche si danno spesso delle definizioni distorte e sostanzialmente negative? Perché la cronaca di questi ultimi anni ci riferisce come i nostri più ferventi denigratori, vecchi e nuovi, sono troppo spesso solleticati dal presentare la nostra idea di Solidarietà e Fratellanza in modo tale da dar vita ad una caccia alle streghe, ad accuse calunniose e infamanti verso l’Istituzione, con giudizi drastici e collettivi da Tribunale di Inquisizione?
Si può, attraverso errori e colpe individuali condannare un’intera Istituzione e tutto il popolo massone, onesto e perfetto cittadino? E’ la storia che ciclicamente si ripete: qualcuno a suo vantaggio voleva dare alla massa un mostro e distogliere l’attenzione pubblica da ben altro. Il mostro è stato trovato , perfidamente costruito, sbatterlo in prima pagina è stata facile conseguenza del progetto architettato.
Da parte nostra vi è la tranquillità di chi ha la coscienza a posto, di chi ha un concetto di Solidarietà che nulla ha a che fare con la disonestà, la tranquillità di chi sa di agire per il bene e per la ricerca della verità.
Sgombrato il campo dai fraintendimenti profani su questo concetto, liberi da ogni condizionamento, vediamo di focalizzare la vera idea massonica sulla Solidarietà.
In Massoneria Solidarietà non significa intanto procurarsi a vicenda vantaggi morali e materiali, perché il profitto materiale è assolutamente escluso per chi appartiene alla Massoneria e il vantaggio morale non può ricercarsi che nella fermezza del carattere, che è una conseguenza dell’elevarsi ad alte idealità.
La libera Muratoria ha uno stretto legame che unisce fraternamente e nessuna Istituzione è così decisamente tesa all’unione. Di ciò ne andiamo fieri.
Bussare alla porta del Tempio significa: domandate e riceverete, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Il fratello deve essere da tutti riconosciuto come tale e tutti devono essere disponibili a volergli prestare aiuto in qualsiasi occasione: difenderlo, confortarlo nelle sciagure e specialmente quando la sua mente è priva di serenità e l’animo suo può vacillare, quando è ingiustamente attaccato o è vittima di ingiuste persecuzioni.
Dobbiamo essere però con uguale intensità buoni cittadini e rispettosi delle leggi dello Stato e quindi va detto anche che non possiamo anteporre al pubblico bene quello di persona meno degna a favorire gli interessi pubblici, anche se nostro fratello.
La Solidarietà è doverosa da parte dell’Istituzione che, suo tramite, nel rafforzare i suoi adepti, rinvigorisce se stessa. Deve però essere controllata e perciò opportunamente disciplinata ed inquadrata nel contesto strutturale della Famiglia.
Occorre evitare richieste dirette che, per essere senza preventivo vaglio, si dirigono molto spesso agli stessi fratelli, essiccandone le possibilità e determinano sovente abusi. Occorre ricordare che tra noi vi è la figura e la saggezza del M. V. a cui dobbiamo fare riferimento, perché diversamente vi è colpa massonica per gli esauditori non meno dei richiedenti.
La Solidarietà tra fratelli si esplica mediante lo scambievole aiuto nel bene per la loro elevazione intellettuale e morale e per la difesa contro l’ingiustizia. Qualsiasi altro legame deve intendersi contratto nell’ambito privato, senza coinvolgimenti, né diretti né indiretti, dei vari Enti ed Organi Istituzionali. Tutto ciò è essenziale perché la fraterna armonia che regna e deve regnare fra i fratelli non venga mai turbata.
Sono queste parole e concetti delicati, ma profondamente veri e giusti in ogni tempo: ieri in tempi normali e oggi che abbiamo puntata su di noi la lente di ingrandimento anche perversa dell’opinione pubblica nazionale e internazionale. Bisogna però essere consapevoli e certi che fra noi vi sono, perché massoni, i migliori cittadini e la parte migliore della nostra società civile, della quale il nostro paese può vantarsi e andare a testa alta in ogni consenso a qualsiasi livello.
Molti fiumi di inchiostro sono stati versati sul concetto di Solidarietà, molti altri ancora fluiranno sui documenti e sui libri della saggezza umana, ben sapendo che oltre che concetto massonico la Solidarietà può contenere e contiene anche implicazioni individuali e filosofiche.
Molte e numerose sono le filosofie orientali ed europee che hanno trattato questo tema, molte le religioni che sul concetto di Solidarietà hanno in vario modo fondato la loro essenza, ma in questa ottica la Massoneria è prima fra tutte, se è vero come è vero, che non si è mai limitata alla sola teorizzazione di questo concetto. Troppo spesso infatti altri hanno dato ampia dimostrazione di aver solo predicato bene e di essersi ancorati poi, alla prova dei fatti, all’utilitarismo del momento storico in cui vivevano. Noi massoni, noi fratelli, proprio perché privi di dogmi eindipendenti, crediamo nell’Uomo, niella sua ricerca della Verità, che talvolta si fa spasmodica e agile, talvolta magari molto più graduale, lenta e piena di intervalli.
Eallora possiamo affermare che la Istituzione massonica più di altri si trova abilitata a giocare un ruolo da punta di diamante nella ricerca della Vera Luce e nell’abbattimento di quei muri d’ombra che si trovano lungo il lento e faticoso cammino che porta alla perfezione. Il Massone con la Solidarietà dei suoi Fratelli, con la saggezza che ha ereditato dai suoi predecessori e che giudica come un dolce punto di appoggio da cui proiettarsi in avanti, vuol caparbiamente battere fino in fondo la strada intrapresa, scevro da qualsiasi feticcio da idolatrare e ricco invece di grande razionalità.
In questo cammino verso la Vera Luce siamo in molti, sempre più numerosi, tutti consapevoli e orientati all’impegno e alla difesa della persona, delle idee e della Libertà dei nostri Fratelli-Compagni di viaggio.
Crediamo che sia cosa bella e confortante prendere coscienza che Tu, fratello massone, hai con te e vicino a te, dei fratelli impegnati a sostenerti e a difenderti, perché ti conoscono fin dall’inizio del cammino come il più geloso custode della Filantropia, che appunto è propria di una società di uguali. Cosa diversa invece è la Carità che paradossalmente ci sembra più umiliante. Essa non nasce da un contratto o da un giuramento fra uomini liberi e di sani principi, come è invece nata la Solidarietà massonica.
L’uomo massone, nella sua imperfezione enei suo cammino verso la Verità non invecchia mai, né ci appare mai come ricurvo estanco. Egli è giovane e robusto, non ha età e vive in un clima di esigenzee di bisogni: alcuni naturali, fisici, come l’alimentazione ad esempio, altri sono invece bisogni di appartenenza. Ecco, la Massoneria risponde anche a questo bisogno dell’uomo di appartenenza, però in un rapporto ugualitario. Essere solidali allora per ilmassone ha un valore duplice, attivo e passivo, significa rispetto verso se stessi e verso gli altri fratelli, con i quali ci troviamo, ci conosciamo, approfondiamo i temi della Vita e troviamo la carica e la linfa per andare avanti.
Quando questa conoscenza fra fratelli è vera e profonda ed è il frutto anche e soprattutto di una partecipazione attiva, costante e duratura ai lavori dei nostri Templi, la Solidarietà diventa implicita e viene di per sé. Solo in queste condizioni siamo cioè in grado di prevenire i bisogni dei fratelli e magari dimostrare la nostra solidarietà al fratello che ne necessita, quasi in silenzio, senza pavoneggiamenti o firme di cambiali da presentare forse un domani all’incasso a riprova della nostra “buona e solidale” azione fatta a suo tempo.
Il nostro concetto di Solidarietà e di Fratellanza è cosa ben diversa: consiste nell‘educarci, nell’istruirci, nel correggere inostri difetti e nell‘usare la maggiore Tolleranza per quelli degli altri. La Fratellanza insegna a concedere, non a ricevere.
Invano allora inostri denigratori ci accusano di far parte di un sistema di reciproche protezioni. Occorre diffidare di chi, senza poter dimostrare nulla, divulga calunnie che mirano a colpire l’Istituzione Massonica. Se dei Massoni assurgono ad alti e importanti uffici è evidente la ragione. Nella nostra Famiglia non si accoglie un profano senza averne pesato la intelligenza, il carattere, la probità. Quindi è naturale che nella nostra Associazione, composta di tali elementi, vi siano quei cittadini che emergo più di altri per le loro qualità personali. La nostra ambizione è quella di mirare alla qualità e non alla quantità, è quella di essere coscienti di aver scelto il meglio della società in modo da migliorarci spiritualmente e reciprocamente. Allora il fatto poi che questo Fratello ricopraincarichi è solo un fatto incidentale.
A questo punto ci viene spontaneo raffrontare i principi di Solidarietà edi Fratellanza massonica con iprincipi di Solidarietà e di Carità cristiana. Alla luce di quanto sopra, ben sappiamo come sia la Chiesa che la Massoneria vogliono servire l’uomo, ossia si ispirano all’Amore. Ma l’uomo massone ci sembra totalmente emancipato, obbedisce ad un fine ultimo, non è prefabbricato e non accetta dogmi, ma cerca la Verità irraggiungibile nel grande mistero dell’universo. La Massoneria è scuola di Fraternità, di Tolleranza e di Solidarietà e ha focalizzato tali concetti nella loro vera essenza con due secoli e mezzo di anticipo rispetto al ConciIio Vaticano II.
La nostra Solidarietà è cosa di molto più positivo e concretodel concetto cristiano di Carità e di Pietà. Ci sembra, senza falsi trionfalismi, che la Massoneria sia più in linea con i tempi, più moderna e più fiduciosa nell’uomo, mentre la Chiesa deve rivedere e rendere consone ai tempi ealle mutate situazioni le proprie posizioni, troppo spesso irretite da interessi di parte o di potere.
La Massoneriafa partire il suo concetto stesso di Solidarietà dall’uomo fatto centro e su cui occorre puntare il compasso della Vita per instaurare una religiosità dettata dalla Ragione; sotto l’aspetto sociale e politico tende a rendere gli uomini e i popoli liberi e consapevoli della loro Libertà; infine nell’Uguaglianza mira a realizzare una organizzazione umanitaria.
La Chiesa invece, prima di arrivare al messaggio ecumenico giovanneo, messaggio di pace, di amore e di unità, per troppo tempo si è soffermata a combattere guerre di retroguardia e conservatrici rispetto ad un mondo e ad una società che miravano ad andare avanti.
Con la Solidarietà massonica l’uomo non si deve sentire mai umiliato, rimane a pieno titolo protagonista e partecipe, non piange in una valle di lacrime tendendo passivamente la mano in attesa di elemosina.
La Solidarietà e la Fratellanza massoniche non sono una polizza di assicurazione, una garanzia da rischi. Continuando nella metafora, l‘essere massoni allora dipende da una scelta personale, non da una scommessa, per cui dobbiamo dare tutti noi stessi, senza che sia fissato un premio.
Il Massone è l’Ulisse dantesco che, varcate le colonne d’Ercole con i suoi compagni e facendo tesoro di ciò che ha appreso dall’esperienza e dalla saggezza dei suoi predecessori, va avanti verso il futuro e dice ai suoi:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e conoscenza…
Il Massone ,con il suo concetto di Solidarietà e di Fratellanza, esplicata “mediante lo scambievole aiuto nel bene” e per la “elevazione intellettuale e morale” è ben rappresentato da questo Ulisse che al pari di un moderno astronauta va alla ricerca nello spazio cosmico della “Virtute”, della “Conoscenza” e della sua perfezione