Pinocchio massone
Tratto dal libro “Pinocchio in arte mago”
La
massoneria viene ritenuta una scuola d’iniziazione, in stretto legame con la
parte più intima dell’essere umano e di coloro i quali vogliono comprendere il
significato della vita.
Del segreto della massoneria rimane traccia soprattutto nell’ermetismo e
nell’esoterismo conosciuto in Francia nel XVIII secolo, che si basa sull’idea
di trasformazione spirituale assimilata alla trasmutazione di metalli.
Le corporazioni rappresentavano un punto d’incontro in cui erano trasmessi
ideali profondi e spesso non comunicabili all’esterno. Per questo motivo, la
corporazione muratoria, base della massoneria, consentì un fiorire di strutture
nelle quali spesso erano introdotti simbolo ed emblemi rappresentativi della
cultura di quel periodo. In tutta Europa, ebbero particolare rilievo queste
congregazioni, che sotto differenti nomi, si riunivano in segreto per discutere
di simboli, arte e architettura. Il simbolismo contenuto in queste varie
discipline era parte integrante anche dell’opera dei Maestri Muratori, che
traduceva i valori numerologici, astrologici, filosofici nelle opere
architettoniche.
Si deve al lavoro di questi Maestri la bellezza e la varietà artistica presente
soprattutto nell’arte gotica, ove ogni formella rappresenta un simbolismo
ermetico, profondo e rappresentativo di ogni singolo concetto dell’esistenza.
I Maestri furono, di conseguenza, guidati da quest’istinto geometrico,
considerato come la chimica della storia o l’elemento archetipale del Paradiso.
La parola, nell’arte, è soggetta a
metriche esatte, misurate attraverso alcuni strumenti, come per esempio il
compasso, la squadra, l’archipendolo, attrezzi divenuti, poi, simboli esoterici
legati alla massoneria operativa.
I membri delle logge effettuavano cicli di discussione su temi di natura
esoterica, e ogni loggia aveva i suoi riti di riconoscimento su come camminare,
stringersi le mani, posizionare le mani sul corpo. Vi erano anche vestiti
particolari, raccomandati per accrescere le conoscenze individuali.
Quando un massone si presentava presso logge straniere doveva farsi riconoscere
bussando tre volte, rispondere correttamente a tre domande, e solo dopo di ciò,
il cancello si sarebbe aperto. Questo rituale, viene descritto anche nella
storia di Pinocchio, quando egli si trova all’osteria del Gambero rosso e sta
sognando la moltiplicazione delle monete che, per consiglio del Gatto e della
Volpe, ha intenzione di seminare la mattina seguente.
Mentre egli sta sognando “si trovò svegliato all’improvviso da tre
violentissimi colpi dati nella porta della camera” alla mezzanotte. Questi tre
colpi richiamano la ritualistica appena
citata, ma anche la cosiddetta triplice “batteria” (una sorta di battimano)
dell’Apprendista, nel Rito Scozzese e Francese, dal momento che Pinocchio si
sta preparando alla “morte iniziatica”, che avverrà, quando sarà impiccato alla
grande Quercia.
Appena entrati nella loggia, i massoni dovevano sostenere un esame di
geometria, che corrispondeva ad una sorta d’iniziazione. Bisognava disegnare le
radici simboliche su una pietra preparata, spandere queste o potenziarle, e
inserirvi all’interno il proprio marchio distintivo. Se l’adepto superava
l’esame veniva accettato nella nuova loggia.
Prima del suo avanzamento, lo
studioso doveva effettuare almeno tre viaggi e differenti lavori. In termini di
tradizione massonica, ciò significava realizzare tre lavori di ricerca
esoterica, prima di procedere e divenire Maestro.
I tre viaggio rappresentavano i tre esami attraverso i quali il novizio doveva
passare, superando la paura della morte, dell’Acqua, del Fuoco e dell’Aria,
dominando questi elementi, ed essere pronto per accettare la luce.
I lavori delle logge erano tenuti segreti, per cui poco si sa sulle esatte
attività di ognuna di queste e della portata dei loto intendimenti.
Queste tre prove risultano anche nella storia collodiana, infatti, diverse
volte Pinocchio deve affrontare il pericolo dell’Acqua, per esempio, quando sta
fuggendo dai carabinieri, dopo essere stato incolpato di aver ferito alla testa
il suo compagno di scuola. Egli, dopo aver salvato dall’annegamento il mastino
che lo perseguitava, si trova a nuotare verso una grotta ove incontrerà il
Pescatore verde. Pinocchio è attratto da quella meta, in quanto gli pare di
scorgere il Fuoco.
Inoltre, proprio verso la fine del racconto, il burattino, viene inghiottito
dal Pescecane e dovrà, poi, fare un’enorme traversata, insieme ala babbo.
Il Fuoco agisce quasi all’inizio della storia, bruciando i piedi di Pinocchio,
quando questi li appoggia sul caldano.
Questo elemento è ancora presente nella figura minacciosa di Mangiafuoco e nel
fuoco stesso che il burattino sta preparando, dove Pinocchio e Arlecchino
rischiano di essere buttati.
Il fuoco viene appiccato dagli assassini, che vogliono impadronirsi delle
monete d’oro di Pinocchio, il quale rischia ancora di bruciare.
Ed infine, egli è ad un passo
dall’essere buttato dentro il fuoco, dal Pescatore verde, che lo vuole friggere
come un pesce.
L’Aria è presente nel volo del pulcino, quando Pinocchio rompe il guscio
all’uovo, spinto dall’enorme appetito. Questo elemento, lo troviamo, poi, in
tutti i volatili presenti nella fiaba: il Pappagallo, la Civetta, il Corvo, il
Falco. Inoltre, il Colombo è proprio l’animale che porta Pinocchio in alto nel
cielo, massimo raggiungimento di obiettivi, legato all’Aria che, in più, sta
solcando il mare, in stretto collegamento con l’elemento Acqua.
Vi sono, poi, tutta una serie di rituali e comportamenti legati alla
massoneria, che ritroviamo durante la storia. Tra gli altri, occorre ricordare
gli strumenti che usa il falegname per costruire il burattino e il fatto che
gli stessi Falegnami appartenessero ad una Corporazione, collegata ai Maestri
Muratori Massoni.
Proseguendo è interessante notare che Pinocchio procede solamente su piani
orizzontali, con un cammino ravvisabile in quello dell’Apprendista o Compagno,
mentre solo una volta sale volontariamente su un albero (piano verticale),
quando fugge dagli assassini, attuando un cammino tipico del Maestro, che si
muove, al contrario dell’Apprendista, nello spazio.
La stessa Isola delle Api operose, potrebbe essere ravvisata nel Tempio di Hiram,
leggendario architetto di re Salomone, il cui simbolismo ha pervaso tutto
l’Ordine iniziatico massonico. Infatti, la tradizione vuole che nel Tempio
suddetto, siano presenti duecento melagrane, divise in due ordini, attorno a
ciascun capitello, in tutto, quattrocento. Non a caso i panini preparati dalla
Fata sono proprio di questo numero. Anche le duecento tazze di caffè e latte
richiamano questo ordine numerico, ma anche un valore cromatico. Infatti, il
caffè è nero, mentre il latte è bianco. Il nero e il bianco sono i colori del
Tempio. Questi sono ravvisabili nel pavimento a forma di scacchiera, che indica
l’eterna conflittualità tra bene e male, ma anche la necessaria complementarità
e fusione, affinché queste due forze antagoniste, lavorino positivamente per
erigere templi alla virtù.
Il bacio che la Fata dà in sogno a
Pinocchio, la notte prima della sua trasformazione in ragazzo, appare in linea
al bacio massonico, che è sempre uno solo, ed è legato a molte forme di
iniziazione, non esclusa quella Templare (il famoso bacio in ore).
Indica un messaggio orale, che ha lo stesso valore del soffio vitale e della
parola trasformatrice, così come avviene la mattina seguente, per Pinocchio.
Andare “in sonno” è un altro gergo massonico, che significa ritirarsi per un
certo periodo dall’Ordine, a causa di impedimenti di varia natura, ma
continuare a credere, e soprattutto proseguire un comportamento in linea ai
dettami della Confraternita. Anche Pinocchio va “in sonno” diverse volte.
Intanto, quando gli si bruciano i piedi e quindi viene eliminata la possibilità
di movimento. Poi, ancora, all’osteria del Gambero rosso, poco prima di un
passaggio iniziatici (morte simbolica), quando viene impiccato.
Un altro sonno significativo avviene quando sta per essere trasmutato in
ragazzo, proprio la note precedente.
Anche il concetto di morte evoca il messaggio legato all’iniziazione massonica,
ove muore il profano e nasce l’iniziato. Per questo, appare decisamente
essenziale l’impiccagione, attraverso la quale Pinocchio sale di stato, morendo
da un certo punto di vista; ma, dopo la purificazione (purga), rinasce come
iniziato, con tutta la serie di prove che, poi, dovrà affrontare.
Osserviamo, tra l’altro il fatto che, nella storia di Pinocchio, si fa spesso
riferimento ad Ordini settari, per esempio, vengono citati gli Assassini, che
erano, appunto, un’antica setta.
La setta degli Assassini di Djebel Ansarieh, si trovava nella contea di
Tripoli. Si afferma che, attraverso il contatto con questa famosa setta,
l’equivalente islamico dei Templari, essi strinsero legami precisi con il mondo
mussulmano.
La struttura dei due ordini era uguale, e identici erano i gradi, per cui è
ritenuto di vedere in essi un elemento di unità che può avere favorito lo
scambio, anche iniziatico-esoterico, tra le due culture che essi
rappresentavano
(…)
Proseguendo su questa analisi,
possiamo osservare l’incontro di Pinocchio con gli altri burattini, che lo
definiscono fratello, gergo massonico per definire gli appartenenti alla
stessa loggia. Quando il burattino giunge nel teatro viene accolto con clamore.
“E’ il nostro fratello Pinocchio”, “vieni a buttarti tra le braccia
dei tuoi fratelli di legno!”
“E’ impossibile figurarsi gli abbracciamenti, gli strizzoni al collo, i
pizzicotti di amicizia e le zuccate della vera e sincera fratellanza che
Pinocchio ricevè…” rituale significativo della Confraternita massonica.
Questa congregazione di burattini è capitanata dal temibile Mangiafuoco,
minaccioso ed oscuro, ma dal cuore umano e compassionevole, così come ogni buon
Maestro, che si prende cura dell’Apprendista. Infatti, prima lo minaccia,
affinché Pinocchio possa comprendere l’errore fatto, ma poi, commosso, gli
ridona la possibilità di continuare il suo percorso, regalandogli le cinque monete,
che il burattino aveva sperperato incautamente.
Proseguiamo, quindi, con altri simbolismo che riguardano la ritualistica
massonica e che collegano alla storia di Pinocchio.
Uno di questi, appare proprio all’inizio della storia, ed è uno dei pochi strumenti
del lavoro di falegnameria, che viene citato nel libro, ovvero l’ascia.
Infatti, testualmente è scritto: “detto fatto, prese (maestro Ciliegia) subito
l’ascia arrotata per cominciare a levargli la scorza e digrossarlo”.
Questa frase evoca il cammino alchemico di cui si è trattato precedentemente,
che è affine a quello massonico, ovvero lo sgrezzamento della materia, affinché
questa divenga levigata. Come dicevamo, uno dei pochi attrezzi di cui si
descrive, sia un questo capitolo, che successivamente, è appunto l’ascia.
Il culto di questo arnese risale
all’epoca preistorica ed era in connessione con il fulmine, a sua volta
collegato a Zeus. Si possono riscontrare similitudini anche coi raggi solari e,
per questo molti simboli di questa natura, come il cavallo, la ruota, la
svastica, erano in analogia all’ascia.
Questo simbolismo percorse la cultura celtica e romana, dove la formula sub
ascia, incisa sulle tombe, le rendeva sacre e, quindi inviolabili.
Si tratta di uno dei simboli, non solo massonico, ma universale, tra i più
antichi. Questo evoca l’operato del Maestro tagliatore, che lavorava per
costruire le antiche tombe, sulle quali doveva tracciare la sigla di un’ascia,
altrimenti il compratore l’avrebbe restituita.
Un altro importante simbolo massonico è la Spada Fiammeggiante. Questa vibra da
ogni parte per custodire la via dell’albero della vita (Genesi, III, 24). I
Cherubini, secondo le Sacre Scritture, hanno, appunto, una spada di fuoco. La
Spada Fiammeggiante massonica è una rappresentazione di quella dei guardiani
angelici, ecco perché la una forma ondulata, ad evocare il fuoco. Questa è
un’arma simbolica, la quale significa che, l’insubordinazione, il vizio ed il
delitto devono essere respinti dai Templi. Troviamo un collegamento con questa
arma e la frusta di Mangiafuoco, fatta di serpenti e code di volpe
attorcigliate insieme. Anche la sua funzione è quella di mettere ordine nel
teatrino-Tempio, non dimenticando la situazione di fratellanza tra i burattini.
Una volta che l’ordine viene ristabilito, vi è il perdono, la salvezza e la
gratificazione.
Un altro simbolo massonico è in relazione allo spoliazione dell’Apprendista
dei metalli, e cioè questi deve consegnare tutto il denaro, in metallo e in
carta, i gioielli e gli oggetti metallici, in quanto deve comprendere che tutto
si paga, e non si può sperare di ricevere senza dare.
Questa spoliazione simboleggia anche l’abbandono dell’attaccamento alle
idee preconcette, e il distacco da ogni passione, prima di entrare nella
loggia. La stessa cosa avviene a Pinocchio, nel momento in cui semina le monete
d’oro nella terra, per cui dovrà continuare il suo percorso, al di là dei beni
materiali e delle abitudini. Solamente alla fine della cerimonia, i metalli
vengono restituiti, così come accade al burattino, che, verso la fine del
racconto dona i suoi quaranta soldi di rame e, una volta divenuto ragazzo, li
riceve indietro, trasformati in monete d’oro. In questo modo, il suo patrimonio
viene moltiplicato e diviene prezioso, come ilo metallo aureo.
Proseguendo l’analisi sugli emblemi
massonici, troviamo “la benda”, che copre gli occhi dell’iniziando. Ciò
significa che il profano non sa vedere e ascolta troppo spesso le parole del
mondo, per cui, avendo bisogno di una guida, egli afferra consideratamente il
primo che gli si presenta. Dal momento che l’iniziazione porta alla Luce, la
benda verrà tolta proprio durante questo passaggio.
Il Gatto, compagno malfattore della Volpe, infatti, è cieco in tutte e due gli
occhi. Per cui, anche se si sta trovando su un cammino iniziatico, col suo
comportamento ha perso la possibilità di vedere la Luce, e la benda simbolica
continuerà ad avvolgerlo sempre, facendolo rimanere nelle tenebre.
Inoltre, va considerato che la Volpe, a sua volta, è zoppa e ciò evoca un altro
simbolo massonico legato a questo concetto. Infatti, il profano che sta per
accedere all’iniziazione, deve avere gamba e ginocchio destro nudo e piede
sinistro scalzo. La nudità del ginocchio vuole che, piegandolo, egli entri a
diretto contatto con un terreno sacro, calpestato dal piede scalzo. Inoltre, i
primi passi dell’iniziazione vanno eseguiti zoppicando, solo dopo di ciò il
cammino può diventare regolare.
La Volpe, quindi, sta compiendo un eterno cammino zoppicante e, quindi, non ha
la possibilità di accedere ad un altro livello di comprensione. La sua mente è
limitata e oscurata dai bisogni materiali, per cui continuerà sempre ed
inesorabilmente ad essere zoppa ed incapace di compiere una vera e propria
iniziazione.
Molto diverso è lo zoppicare di Geppetto, che va dalla sua officina a quella
dell’amico Maestro Ciliegia, e viceversa, proseguendo un suo percorso creativo
e trasmettendo agli altri la sua Materia Prima, assumendo, così il ruolo di
collegamento da un’azione all’altra.
Un simbolo pregnante del tempio
massonico è la volta stellata, ovvero sul soffitto del tempio è dipinto
il cielo, la notte e le stelle. Ciò rappresenta il cosmo, in tutte le
religioni, e ha lo scopo di portare serenità di spirito e di stimolare, non
tanto il sogno, bensì la meditazione. Per questo, la volta stellata dei
Templi massonici è emblema di universalità e di trascendenza.
In Pinocchio, troviamo l’evocazione di ciò nel Campo dei Miracoli, o Campo
della stella, più volte citato, ove si enuncia la possibilità di una
trasformazione e, qui, il burattino perde i metalli (monete). Questo concetto,
viene ribadito più volte, ma il punto saliente è quello finale, all’uscita dal
Pescecane, ove il cielo, oltre che tema di meditazione, diviene guida verso la
meta.
(…)
Proseguendo in questo viaggio simbolico, passiamo ad analizzare un altro
momento della storia, ovvero quando Pinocchio si trova dentro al Pescecane e
soprattutto nel momento in cui incontra il vecchio padre. Questo luogo ha delle
similitudini col Gabinetto di Riflessione massonico, in cui l’Apprendista è
introdotto, prima dell’iniziazione, ovvero del passaggio di stato. Intanto, la
scena che viene descritta nella fiaba è la seguente:
“Trovò una
piccola tavola apparecchiata, con sopra una candela accesa infilata in una
bottiglia di cristallo verde, e seduto a tavola un vecchiettino tutto bianco
come se fosse di neve e panna montata”
Il Gabinetto di Riflessione, è nero, così lo stomaco del Pescecane. Vi sono
poste delle ossa, un cranio, un tavolino su cui giace un pezzo di pane, una
brocca d’acqua e del sale. Anche nello stomaco dell’animale sono presenti resti
di ogni tipo, ad indicare la temporaneità dell’esistenza e che tutto è
destinato ad essere trasformato.
Nel Gabinetto sono poste alle pareti queste frasi: “Se la curiosità ti ha
condotto qui, vattene”, ad indicare che non deve essere questa l’intenzione con
cui l’Apprendista inizia il suo percorso massonico, così come Pinocchio non
deve essere più motivato da questa condizione, ma proseguire secondo coscienza.
La seconda frase è: “Se la tua anima ha provato spavento, non andare più
oltre”, ovvero non superare gli stessi limiti che contraddistinguono ogni
personalità.
Pinocchio, infatti, è spaventato, ma motivato nel proseguire nel suo intento,
senza più farsi irretire da falsi messaggi.
“Se perseveri, sarai purificato dagli Elementi, uscirai dall’abisso delle
Tenebre, vedrai la Luce” è la terza frase, che pare abbastanza eloquente,
soprattutto messa a confronto con quello che sta per succedere a Pinocchio.
Infatti, egli è stato purificato dagli elementi, come abbiamo visto, Fuoco,
Aria, Terra, Acqua. Uscirà dallo stomaco dell’animale (Tenebre) e vedrà la
Luce, ovvero le stelle in cielo che lo guideranno, insieme alla luna che appare
quanto mai splendente.
Anche la candela infilata in una bottiglia di cristallo verde evoca il simbolo della luce all’interno delle tenebre. Il verde, poi, nella terminologia massonica rappresenta il testo della Tavola di Smeraldo, di Ermete Trismegisto, padre di ogni scienza magica, il quale affermava :
E’
vero senza menzogna, è certo è tutto verissimo quello che dicono;
Ciò che è in basso è come ciò che è in alto,
e ciò che è in alto è come ciò che è in basso;
con queste cose si fanno i miracoli di una cosa sola.
Di conseguenza, il verde è il colore dello smeraldo e del Sacro Graal. Questo colore si lega ai quattro elementi e, in particolare, all’Acqua (Pescatore verde). Si connette anche alla decomposizione dei corpi e, per questo, diventa simbolo di rigenerazione, dal momento che la vita nasce dalla morte.