IL POTERE DELLO SPIRITO
L’Iniziazione: l’inizio della fortificazione dell’anima
di C. S.
In occasione dell’Iniziazione di C. S. e S. B.,
Massa Marittima – Ghirlanda, 19 dicembre 2019
“Raccomandate ai Vostri figli di essere virtuosi, perché la virtù può rendere felici, non certo il denaro. Parlo per esperienza, E’ stat la virtù che mi ha sostenuto nella sofferenza , io debbo ad essa, oltre alla mia arte , se non ho messo fine alla mia vita con il suicidio”
Ludwig Van Beethoven (1802)
Rispettabilissimo Maestro Venerabile, Carissimi Ospiti, Carissimi Fratelli all’Oriente, Carissimi Fratelli tra le Colonne…desidero esprimere i miei rallegramenti ai due giovanissimi neofiti, giovani “millennials”, S. e C. per essere entrati a far parte del nostro Ordine Iniziatico. Sono orgoglioso perché mio figlio C., così come il figlio di G. B., ovviamente per una propria predisposizione, è riuscito a interpretare e a interiorizzare i principi massonici, trasmessi indirettamente, a tal punto di desiderarne di farne parte. Purtroppo io non ho avuto la gioia di avere accanto mio padre, nel momento della mia Iniziazione, anche se è sempre stato presente durante altri momenti …in altri “recinti sacri”, come nelle “Iniziazioni Cristiane”: battesimo, comunione e matrimonio. Mio padre, come faccio io in questo momento nei confronti di C., mi stava affidando, a qualcos’“Altro”…a qualcosa che sentiva più potente e più protettivo della se stesso, a qualcosa di “ Superiore”…a qualcosa d’impalpabile e di misterioso…a qualcosa che potenzialmente poteva migliorarmi e permettermi di conoscere nuovi e più potenti valori, di cui lui non poteva insegnarmi, a qualcosa che andava oltre se stesso, verso qualche cosa di Illimitato, Infinito, Eterno. Non so se lui se ne rendesse conto, ma in quei precisi istanti, così come il momento che sto vivendo, iniziava il nostro distacco. L’iniziazione, in fondo, è un momento di allontanamento materiale dal padre biologico e contemporaneamente un ricongiungimento spirituale con un “Altro Padre”… con un Padre con la lettera maiuscola. (1). Noi Iniziati, ci caratterizziamo per un dialogo interiore e silenzioso tra noi (Ego) e l’altro (Alter) (2), dove l’“Altro” è rappresentato dalla nostra coscienza…l’altro siamo “noi stessi” …l’altro è il “nostro essere”: com’è ora… o come poteva essere e non lo è stato per i curiosi capricci del destino…o come sarà in futuro; oppure l’Altro è rappresentato da un “Fratello o più Fratelli – Maestri Liberi Muratori – ” che con le loro azioni e/o le loro parole…cioè con la loro testimonianza, incidono positivamente su di noi, sul nostro comportamento, sulle nostre scelte, essi possono rappresentare dei veri e propri “archetipi” (archè = originale / Tipos =modello); oppure l’Altro è rappresentato da qualcosa di più elevato…di trascendente…che si pone al di fuori della realtà oggettiva…che mi piace definire, in questo contesto: ’“Assoluto/Dio/, che noi lo identifichiamo con il “Grande Architetto dell’Universo”, che non è una figura identificabile con un Dio Religioso…un Dio Antropopatico ( che soffre per l’uomo) (3) ma è un “Ens Metafisico” ( metafisica= andare oltre la fisicità ) …è la “Legge Misteriosa e Ineffabile” (Ineffabile=qualcosa che non si può descrivere…esprimere …spiegare con le parole) che regola in maniera armonica l’intero universo”. Quest’incontro, tra il nostro Ego e il Trascendente, stimola a una duplice conseguenza. La prima è l’acquisizione…l’intuizione del “senso del sacro”, e l’idea che ci creiamo è, può essere, solo nostra. Dobbiamo ammettere che il senso del sacro o il senso religioso o il senso della religiosità può essere acquisito anche nel mondo profano, se un individuo ha la grazia di ricercarlo. Esso scaturisce, involontariamente, dalla paura della morte…dalla consapevolezza della finitezza e limitatezza umana e dal desiderio di superarla. “Nessuna società può vivere a lungo, essere felice e creativa senza la “spiritualità …senza di essa la società è costretta a soffrire di una drammatica scarsità di amicizia e armonia dei suoi membri, nonché di un eccesso di odio mortale e contrapposizione “… sono parole di uno dei padri fondatori della sociologia, il russo Pitirim Sorokin , che nel 1940 fondò il primo dipartimento di sociologia all’Università di Harvald (4). La seconda invece è quella più rilevante ed è l’acquisizione di un vero e proprio “potere dello spirito o forza d’animo” Esso può essere conquistato solo immergendosi nella filosofia dei vari Gradi Iniziatici….solo percorrendo lentamente , come viandanti, il proprio “Viaggio Iniziatico”… che a me piace chiamare: “itinerarium in mentis deum” …in cui abbiamo, durante questo lento cammino, un rapporto privilegiato con l’Assoluto. Nella Libera Muratoria, in poche parole, impariamo ad avere “stomaci forti e polmoni robusti”, come si dice, in senso simbolico, abbiano gli dei (5); i quali, per questo motivo, sono capaci di tollerare e di superare qualsiasi difficoltà….qualsiasi evento doloroso/negativo. Noi, fortificando il nostro spirito, dobbiamo cercare di acquisire – come disse – con un’espressione molto efficace – il Fratello Rudyard Kipling (6) – “la capacità a trattare le sconfitte come le vittorie”…solo così potremmo avvicinarsi, cosa estremamente difficile, alla “Saggezza Iniziatica” …e diventare in tal modo dei Liberi Muratori “Saggi”. Mi piace rilevare, a questo proposito, che l’“Uomo Nevrotico” non riesce a inglobare in sé gli aspetti negativi della vita…non è disposto a tollerare il dolore e per questo è sempre in conflitto con se stesso, disperato e in preda a crisi di panico (il nevrotico è l’uomo che ha perso l’”amor fati” (7) ) ; l’”Uomo Medio”, invece, riesce ad inglobare una quantità limitata di negatività; l’”Uomo Creativo”, come lo siamo noi Iniziati, allenati all’intuizione e all’interpretazione dei simboli, riesce ad inglobare una grande quantità; gli dei o Dio/l’Assoluto, riescono a inglobarla una quantità infinita, senza esserne abbattuti e per questo gli dei rappresentano la massima espressione della saggezza: “Saggezza divina”.
Ed è questo il mio auspicio ai neofiti, a S. e C., quello di immergervi fino a smarrirvi dolcemente nel Nostro Ordine Iniziatico, senza paura, con lo scopo di illuminarsi e di perfezionarsi (8) (9) (10)- fino a diventare degli “Uomini Saggi”…tale da vivere la propria vita con una “personalità altruista” – finoad diventare “eroi di altruismo”- con equilibrio, con prudenza, con forza e dignità, riuscendo a sopportare l’imprevedibilità del destino. Acquisire questa “Forza o Potenza d’animo” vi renderà “virtuosi” …e questa dovrebbe essere – secondo me- la caratteristica della personalità di un “Iniziato Libero Muratore”. Solo con “Individui” così “Temperati” riusciremo a portare a buon fine il nostro alto compito: quello di “Lavorare” per migliorare il genere umano…per il bene dell’umanità.
NOTE
(1) Questo concetto mi evoca il romanzo di Herman Hess (Nobel 1946) “ Siddharta”. Il giovane Siddharta lascia il padre per cercare se stesso…per migliorare se stesso…per cercare la conoscenza…per capire il senso del vivere e comprendere la verità…perchè si rendeva conto di vivere in una realtà che gli nascondeva la verità. . Anche qui il padre posò la mano sulla spalla di Siddartha e disse : “ Andrai nella foresta …e se nella foresta troverai la beatitudine, ritorna e insegnami la beatitudine…se troverai la delusione ritorna riprenderemo insieme a sacrificare agli dei”. Io credo che l’Iniziazione massonica rappresenti una metamorfosi della figura del Padre, verso un Padre ancora più grande… è questo il senso della metamorfosi padre/figlio…della trasformazione da “uomo materiale” a “uomo spirituale”.
(2) Dal libro “ Che cosa è il potere? Di Byung-Chu Han, Ed. Nottetempo, 2019). L’uomo non è libero finchè non si rapporta all’Altro, all’esterno, cioè finchè non ritorna a sé nell’Altro, finchè l’alterità dell’Altro non viene elevata nel sé. È un gioco asimmetrico la relazione tra l’Ego e l’Alter, dove l’Alter si comporta come un oggetto passivo che subisce semplicemente la volontà dell’Ego …in tale rapporto l’Ego ravvisa in Alter la propria immagine, cioè se stesso, perché l’Alter rispecchia Ego, questi torna a se stesso. Ego, malgrado la presenza di Alter è a proprio agio. Il potere è la capacità di essere a proprio agio. Hegel rappresenta il rapporta tra l’Ego e l’Altro …l’interiorizzazione tra l’ego e l’altro con un semplice metafora chiamata “ Interiorità digestiva”: l’altro entra in noi ( ego) come un cibo che mangiamo e lo digeriamo …lo interiorizziamo …l’esterno ( l’Altro) diventa interno all’ (Ego). In tal modo si rileva una affinità in termini di logica del potere tra digestione e attività spirituale) .
Il “potere” è un concetto flessibile capace di riunire in se tante idee divergenti. Comunque nel senso più ampi vuol dire: avere forza, facoltà, la capacità, diritto di poter fare qualcosa…disporre della facoltà di fare qualcosa….libertà di fare qualcosa in assenza di ostacoli di ordine materiale o non materiale che lo impediscono.
(3) Max Scheler (1874-1928) (Max Scheler. L’eterno nell’uomo. Ed. Bompiani. 2009) scriveva che sentire o vedere una presenza di Dio nella creatura, analogamente al modo in cui l’artista può essere visto e sentito nell’opera d’arte, rappresenta un “atto religioso” e aggiungeva che: “Insegnare a trovare Dio, è qualcosa di più eccelso che provare la sua esistenza. Solo chi ha trovato Dio può sentire la necessità di dimostrarne l’esistenza. Ogni spirito finito crede o in Dio o in un idolo. Non c’è una terza possibilità…per i servitori di Mammona è il denaro, per i servitori dell’idolo dello stato assoluto è lo stato, per colui che fa delle nazioni il “sommo bene“ è la nazione e per il bambino è forse il suo pupazzo”. Secondo questo filosofo tedesco, esistono un Dio della Religione (Dio Antropopatico ) ed un Dio della Metafisica. Il Dio Religioso è oggetto intenzionale della religione: conosce la collera, la vendetta, l’amore. Il Dio Religioso – diceva Scheler– volge il suo sguardo su di me, su i popoli interi e più intensamente che mai nella preghiera; Egli è ora amorevole con me, ora in collera per i miei peccati…colpisce i peccatori con nuovi peccati, ripartisce le sue grazie e disgrazie secondo una misura libera, imperscrutabile. Il Dio Religioso è un “Dio vivo”. Il Dio della Metafisica è invece un“ ens” assolutamente immobile ed immutabile, nel quale tutto è eterno, sovra-temporale. Comunque, secondo il filosofo tedesco, noi uomini finiti non possiamo fare a meno di avere una rappresentazione inadeguata dell’Eterno…di Dio, agiamo in un’apparente contraddizione, perché non possiamo fare a meno di immaginare insieme/in un tutt’uno, il Dio della Religione (Antropopatico) ed il Dio Metafisico. “Il vero Dio non è così vuoto e immobile come il Dio della Metafisica; il vero Dio non è così limitato e vivo come il Dio della mera fede”.
(4) Sorokin, se la sociologia scopre l’amore cristiano. Simone Pagliaca : Avvenire , 17 dicembre 2019.
“ Nessuna società può vivere a lungo, essere felice e creativa, senza gli eroi dell’amore e della siritualità”. E ancora i santi sono esperti produttori di “energia-amore”, che da essi è generata in grande quantità e della più pura qualità. Senza questi esperti nella produzione d’amore, la società è costretta a soffrire di una drammatica scarsità di amicizia e armonia, nonché di un eccesso di odio mortale e contrapposizione dei suoi membri. Egli ha studiato il ruolo dell’amore che gioca nella società (Altruistic Love). Il suo interesse si è concentrato sull’idea della “ Mobilità sociale e la dinamica sociale e culturale” La società non è vista come qualcosa di fisso, né in movimento dinamico verso un progresso indefinito e roseo. È invece caratterizzata da fluttuazioni socioculturali cicliche condizionate da specifiche mentalità culturali che agirebbero come fattori d’ integrazione tra i diversi ambiti della società e sono secondo lui : il fattore religioso o spirituale; l’Economico; lo scientifico e l’artistico ..i principali. Questi, pur essendo diversi tra loro, presentano dei tratti comuni dovuti alla mentalità culturale dominante, ispirata da una gerarchia di valori. Nel corso del divenire dei sistemi socioculturali all’alternarsi delle mentalità segue l’alternarsi di fasi ideazionali dei sistemi socio culturali, aperte al sovrasensibile e alla trascendenza, a fasi sensiste intrise di materialismo e immanenza (sensiste, contrario di sovrasensibile ; immanenza contrario di trascendenza) . Fanno capo, talvolta, delle fasi intermedie definite idealiste. Sorokin, ha eseguito una ricerca sociologica su un campione di oltre tremila santi cattolici di tutti i tempi, ritenuti “eroi dell’altruismo”. Lo scopo della ricerca è di illustrare le caratteristiche della personalità altruistica perché “l’amor, non è solo una forza vivificante, ma anche il miglior modo terapeutico per assicurarsi una vera pace della mente, una significativa felicità, una effettiva libertà, forza e creatività. Dai “santi” occorre muovere per “ migliorare il genere umano. In caso contrario – dice Sorokin- l’odio , con tutti i suoi corollari, morte , distruzione, miseria , anarchia, continuerà a macchiere la storia e a spingere nel baratro”.
(5) John Banville (Teoria degli Infiniti. Ed. Quanda, 2009): si riportail dialogo tra il dio Hermes, figlio di Zeus e di Maia la donna nella caverna, e il protagonista del libro, Adam Godley, che ha passato la vita studiando l’infinito, e ora sta facendo i conti con la propria finitezza: << Capisco il vostro scetticismo. Perché in questi tempi gli dèi tornerebbero tra gli uomini? Ma il fatto è che non ce ne siamo andati…voi avete solo smesso di riceverci. E come avremmo fatto ad andarcene, noi che non possiamo essere che ovunque. Ci siamo limitati a fingere di esserci ritirati, per un decoroso intervallo di tempo , come a dire che sappiamo quando siamo indesiderati. Eppure non sappiamo resistere …in ragione del nostro amor di malizia o di quella persistente nostalgia che coviamo per questo accidentato mondo di nostra fattura; perché è ovvio che ne esistono infiniti altri come questo e che dobbiamo custodire sempre vigili con ogni cura….Tutto questo ovvio lo esprimo nella lingua degli umani, di necessità. Parlassi con la mia voce , vale a dire la voce della divinità, rimarreste sconcertati dal suono: di fatto , non sareste in grado di udirmi , tanto rarefatto è il nostro parlare celeste a paragone dei vostri grugniti a stento articolati . Noi ci rivolgiamo gli uni agli altri, per così dire, unicamente come aria, come luce, come qualcosa di simile alla qualità dell’azzurro più profondo e trasparente…E il paradiso: che cosa è? Per noi, gli immortali, non esiste e neppure l’Inferno, né alto né basso, solo l’infinito qui, che è una specie di non qui. Pensateci! ….L’incapacità dei mortali di immaginare le cose come sono veramente è ciò che consente loro di vivere, giacchè un fugace , incontrastato sguardo alla totalità della sofferenza del mondo li annichilirebbe sui due piedi, come una zaffata del più letale gas mefitico. Noi abbiamo stomaci più forti, polmoni più robusti, vediamo tutto in tutta la sua spaventosità in ogni momento e non ne siamo abbattuti; questa è la differenza e questo ci rende divini>>
(6) “ Che tu possa incontrare la vittoria e la sconfitta , e trattare queste due bugiarde con lo stesso viso”
(Joseph Rudyard Kipling: nato a Bombay in India nel 1865, da genitori Inglesi – anche il padre era massone- , punto fermo della letteratura inglese, grande iniziato – Loggia “Hope and Perseverance “ n°782 a Lhaore- e punto fermo della Massoneria Universale moderna. Premio Nobel per la letteratura nel 1907. Morì nel 1936 in Inghilterra. I riferimenti Libero Muratori si ritrovano nei” libri della giungla”
(7) “ Solo il dolore fa crescere , ma il dolore va preso di petto , chi svicola o si compiange , è destinato a perdere. La vita non è un belvedere panoramico ma un cammino , e questo cammino presenta spesso dei punti in salita. Se percorrerai il cammino interiore , sarai comunque sempre solo . Non sarai in grado di di girarti verso qualcuno e dire : spianami l’onda o restituiscimi il sole. È quest’assoluta solitudine dell’uomo in ricerca – la totale mancanza di appigli di sostegni – che viene costantemente negata dal mondo che ci circonda . Il cammino spirituale autentico non conosce il conforto della compagnia nel tepore della consolazione . È nudità , solitudine, asprezza, , disperazione della tempesta , senza fari all’orizzonte Più lo affronterai , più scoprirai che è nutrimento , una roccia. Quella roccia che da tempo cercavi per edificare la tua casa…. Ogni trasformazione è un movimento che va dall’interno verso l’esterno . Se riesci a modificarti in profondità, cambia anche il mondo che ti circonda. I Santi non erano i primi della classe, in loro non c’era niente di molle o di svenevole; ma è una persona che lotta, una persona che va contro corrente, e dunque non è un debole…vive nella totale solitudine, nel più grande abbandono, sforzandosi nella lotta contro il male. Oggi viviamo in una società fragile,, inerme in profonda decadenza. Una civiltà che cede a tutte le tentazioni tranne a quella della fatica. Eppure la fatica è l’essenza stessa della nostra vita e di tutte le creature. Senza fatica non cè costruzion . Senza costruzione non c’è senso. Per evitare le inevitabili depressioni che ne conseguono, è necessario vivere secondo il principio della curiosità e della meraviglia. Curiosità per ciò che accade e che non è mai ovvio, meraviglia per la creatività di tutto ciò che ci circonda. Il cammino interiore è simile al lavoro che una volta facevano gli uomini per accendere il fuoco. Si batte e si ribatte una pietra contro l’altra, senza stancarsi, finchè scocca la scintilla. Per nascere il fuoco ha bisogno di legno, per divampare deve aspettare il vento. Cerca sempre il fuoco della tua vita, attendi il vento dello spirito” . (La saggezza ( semi-iniziatica) di Susanna Tamaro , 2019).
(8) Attenzione! Questa “ricerca della perfezione” è un concetto ben diverso dalla “ricerca dell’eccellenza”…quell’asfissiante concetto di eccellenza che oggi rischia di annientare gli orizzonti di vita dei giovani…ricercare la perfezione non significa eccellere, non significa prevalere sugli altri, non significa essere eccellere per rispondere alle richieste di mercato.
(9) “La Santità Giovane”. Millennials veri e santi senza paura. (Matteo Liut 30 Ottobre 2019): si può raggiungere la perfezione interiore suonando il violino o dipingendo; si può afre esplodere di colori la propria vita anche mentre si lotta contro problematiche avverse del vivere o mentre si lotta contro un tumore. La santità è un orizzonte di vita che sa ancora affascinare (Cavaliere Kadosch / Santo – 30 Grado del Rito Scozzese Antico e Accettato…è un percorso simile, anche se laico) che continua ad affascinare i giovani e che muove verso ideali di vita controcorrente. (Vedi anche non i giovani non ci sono storie , o meglio , le uniche storie che sono disposti ad ascoltare sono quelle dei testimoni autentici , di coloro che si sono messi in gioco in prima persona. I giovani hanno dentro di se un sesto senso che li predispone ad accogliere solo ciò che comunica loro vitalità. Nel brusio del mondo contemporaneo…le continue novità degli strumenti tecnologici…tutto si riempie di parole di rumori, di piaceri superficiali e di rumori a velocità sempre crescente …lì non regna la gioia ma l’insoddisfazione di chi non sa per cosa vive…non c’è più tempo per riflettere …per mettersi in ascolto di quel silenzio in cui parla la tua coscienza …l’Infinito…il Trascendente. “ Non avere paura… La santità non ti rende meno umano, perché è l’incontro della tua debolezza con la forza della grazia.” (“Gaudete et Exultate” Papa Francesco. Esortazione Apostolica -2018-)
(10) “ Solo colui che non cerca più di vincere e di prevalere, ma repera il senso profondo di essere “forte”, “Saggio” e “ Temperante” , può infine essere giusto , e fiorire in armonia con il mondo “ (Vito Mancuso. La forza di essere migliori . Garzanti ed. 2019)