L’incompatibilità tra fanatismo e Massoneria
In un certo senso tutti siamo un po’ fanatici. C’è chi è fanatico dello sport, chi è fanatico del computer, chi dell’alimentazione vegetariana … Non è di questo fanatismo che intendiamo parlare ma di quello specificamente ideologico.
La caratteristica fondamentale del fanatismo ideologico ci sembra la seguente: l’ideologia fornisce una visione in qualche modo totalizzante della realtà; in questo modo consente una serie di immediate interpretazioni della condotta pratica, fornendo, specialmente per quanto riguarda l’ambito dei comportamenti sociali, una sorta di implicito quadro valutativo di riferimento. Il fatto di confondere l’assunzione di una particolare prospettiva sul mondo con una esclusiva ed assoluta comporta il riconoscimento implicito di alcune caratteristiche dominanti del fanatismo ideologico.
L’incoscienza
In primo luogo l’incoscienza di attuare una vera e propria deformazione della realtà. In questo senso il fanatismo ideologico è comparabile a certe forme di alienazione mentale nelle quali il soggetto è convinto di vivere in un mondo che non è quello effettivamente esistente. L’ideologo fanatico non sembra quindi qualcuno che inganna gli altri, come spesso si è sostenuto, ma è lui stesso che si inganna in quanto le categorie mentali di cui si serve operano una inconsapevole distorsione dell’immagine autentica della realtà. Potremmo dire che si tratta di uno di quei pregiudizi di baconiana memoria che agiscono come quegli specchi anomali che deformano la realtà che riflettono.
La dogmaticità
Un’altra caratteristica del fanatismo ideologico è la dogmaticità. Tutti i fanatismi ideologici sono dogmatici perché non ammettono che si possa mettere in dubbio i loro principi, le loro verità. Essi li ritengono indubitabili indipendentemente dalla loro verifica dei fatti o da qualsiasi esame e discussione critica. Ciò è in parte una conseguenza dell’aver promosso un punto di vista particolare sulla realtà a prospettiva assoluta. Non ammettendo la legittimità di altre particolari visioni del mondo, proprio perché ne esisterebbe una sola all’interno della quale si spiegano anche le altre, è evidente che viene a mancare il presupposto di base affinché si possa innescare quel confronto critico che si può istituire solo in una forma di pluralismo democratico.
L’intolleranza
L’atteggiamento intollerante è quello che non ammette l’esistenza di punti di vista diversi accanto al proprio e, meno che mai, in concorrenza col proprio. Ponendosi più o meno esplicitamente come una forma di assoluto, il dogmatico finisce per considerare autentica e legittima una sola forma di prassi. Il fanatismo ideologico – a differenza di altri sistemi metafisici che creano una gerarchia di valori, ne privilegiano alcuni e ne subordinano altri – non ha remore per contro a negare o semplicemente a non tener conto delle preferenze altrui se questo atteggiamento è ritenuto utile a raggiungere gli obiettivi prestabiliti. Esempi di simili atteggiamenti ideologici sono storicamente rappresentati dai fanatismi di certe fedi religiose o dalla comparsa di ideologie politiche totalitarie.
L’irrazionalismo antiscientifico
Il fanatismo ideologico, presentandosi come una prospettiva assolutista, da un punto di vista psicologico possiede una forte attrattiva; tale suo carattere di assolutezza, infatti, viene incontro a quel bisogno di certezza che ogni uomo avverte sempre in presenza di scelte fondamentali della propria esistenza e, più in generale, tutte le volte che sente l’esigenza di dare un senso alla propria vita. Proprio per questo, il fanatico che ha abbracciato un’ideologia in ragione di una simile esigenza di certezza ben difficilmente rinuncerà a tale sicurezza psicologica, anche di fronte a difficoltà logiche di coerenza che potrebbero essergli obiettate. Il fanatico non si lascia confutare dal fatto che in nome della sua ideologia possano essere stati commessi dei delitti orrendi e causate sofferenze irreparabili. Dirà che queste sono state deviazioni o errori non imputabili all’ideologia in quanto tale ma a coloro che l’hanno interpretata male, oppure che si tratta di prezzi dolorosi, limitati ad una fase transitoria della normale evoluzione che l’ideologia prevede per l’umanità. I principi ideologici, in altri termini, appaiono come immunizzati rispetto alle constatazioni fattuali ed alle argomentazioni razionali che dovrebbero metterli in crisi.
Il titolo di questa Tavola appare ora evidente. Tali caratteristiche del fanatismo ideologico si scontrano frontalmente con alcuni fondamentali principi del nostro Ordine che sono l’elogio del dubbio, la tolleranza e l’ausilio della razionalità scientifica. Per cui non è assolutamente possibile, all’interno di un discorso coerente, che rispetti dunque il principio di non-contraddizione, professarsi contemporaneamente Massoni e fanatici di una qualche ideologia.
Le ideologie non sono morte?
Qualcuno potrebbe sostenere che le ideologie sono ormai morte e sepolte e che quindi il nostro discorso risulti piuttosto anacronistico. In un certo senso è innegabile che il declino delle ideologie, come è stato ampiamente rilevato da non pochi autorevoli filosofi, è un processo che si è innescato da svariati decenni. Tuttavia questo è vero soprattutto per quanto concerne le ideologie politiche. Ai giorni nostri assistiamo per contro ad un ritorno di forme di ideologia religiosa di un fanatismo inimmaginabile solo prima dell’inizio del nuovo millennio. Ebbene penso che uno dei compiti attuali più importanti della Massoneria sia quello di impedire alla massa degli indifferenti di diventare preda del fanatismo dei pochi. In tal senso il compito della Massoneria non ci sembra possa esaurirsi nella funzione, seppur importante, di guida spirituale del singolo. Essa, a nostro parere, dovrebbe anche essere una specie di sentinella attenta all’avvicinarsi del nemico, da qualunque parte provenga, e dare l’allarme prima che sia troppo tardi. D. B.