GIACOMO BELTRAMI

Giacomo Costantino Beltrami

Furono le sue doti di esploratore, unite ad una buona dose di coraggio e spirito d’avventura, a permettergli di scoprire le sorgenti del fiume Mississippi, dove nessun pioniere era mai riuscito ad arrivare, percorrendo a ritroso i quasi 4000 km. del fiume più lungo di tutte le Americhe. Parecchi anni più tardi queste terre da lui scoperte gli tributarono i giusti meriti, intitolandogli sia l’omonima contea dell’attuale stato del Minnesota sia i monti da cui nasce il suddetto fiume

Nato nel 1779 a Bergamo (anche se la sua esatta data di nascita è sconosciuta a causa del fatto che un rogo distrusse i registri battesimali) in una numerosa famiglia di un doganiere della Serenissima, intraprese ben presto studi in ambito legale che gli permisero di diventare magistrato e di impegnarsi nella vita politica nell’epoca napoleonica.

Vicino agli ideali libertari della rivoluzione francese, partecipò attivamente ai primi moti rivoluzionari in Italia, tanto da essere imprigionato più volte ed accusato di cospirazione contro lo Stato Pontificio per fatti accaduti nelle Marche: rischiò addirittura l’impiccagione, alla quale riuscì a sfuggire in extremis.

Massone, il suo diploma massonico, rilasciato dal Grande Oriente d’Italia nel 1808.

Questa situazione, unita alla sua innata voglia di viaggi are,lo spinsero, nel 1821, a lasciare l’Italia. Dapprima raggiunse la Francia, per poi spingersi in Inghilterra. L’ anno successivo decise quindi di imbarcarsi alla volta dell’America del Nord, verso territori ancora inesplorati. Pubblico la relazione del suo viaggio in Europa sotto forma di quattro lettere indirizzate alla Contessa Girolama Compagnoni. Il titolo dello scritto era: Deux mots sur des promenades de Paris à Liverpool à Philadelphia. Approdo a Filadelfia nel 1822, ma ben presto si trasferì a St. Louis dove ricevette, dal generale Clarke, f incarico di ispezionare i forti lungo il corso del fiume Mississippi. Intraprese entusiasticamente questa mansione con Lawrence Tagliaferro e Stephen H. Long, con i quali condiviso l’obbiettivo di scoprire le sorgenti del grande fiume. Arrivarono a Fort St. Anthony, mappando la zona ed interagendo con le popolazioni locali.

Più tardi, in luglio, dopo tre mesi di navigazione , la tensione crebbe tra i tre compagni di navigazione, tanto che in agosto questi si separarono. Il Beltrami si spinse da solo quindi fin nei territori Sioux e Chippewa, dove in pochi avevano osato arrivare. Si avvicinò progressivamente a queste popolazioni e, grazie alla sua indole pacifica, instaurò con essi un rapporto di reciproca stima.

Nell’animo del Beltrami crebbe sempre più un grande attaccamento nei confronti della cultura e della società dei nativi americani, tanto che pubblico un dizionario inglese-sioux e parecchia documentazione inerente agli indigeni d’America.

Si tratta del primo dizionario del genere  ancora oggi usato e  ristampato dalla Lakota Books.

Tra questi suoi racconti merita menzione La découverte des sources du Mississippi e de la Rivière sanglante che racconta dettagliatamente questi suoi vi aggi. Fu uno dei primi a dare la giusta considerazione a queste  tribù, fino ad allora descritte in modo offensivo ed inesatto dalla letteratura del tempo, tanto che si dice sia stato I’ispiratore di James Fenimore Cooper nel suo romanzo, poi anche successo cinematografico, L’ultimo dei Mohicani.

Il suo viaggio lo spinse sempre più a nord, &i confini con il Canada fino a raggiungere il Red Lake. Qui fece la scoperta di un altro lago, che chiamò lago Giulia (il nome attuale è Itasca), in onore della nobildonna Giulia De Medici Spada da lui conosciuta nel 1809 e prematuramente scomparsa; lago che fu dai lui ritenuto la sorgente più a nord del Mississippi: era il 31 agosto 1823.

Così lui descrisse quel panorama: << Il lago ha circa tre miglia di circonferenza: è fatto a forma di cuore e parla all’anima. La mia ne è rimasta commossa >>

Intraprese la via del ritorno, giungendo a Fort Anthony due giorni più tardi, arrivando a New Orleans a dicembre. In quella città egli cominciò a scrivere un resoconto del suo viaggio, che fu pubblicato qualche mese più tardi . La sua versione del viaggio venne però ritenuta troppo fantasiosa, tanto da farla passare in secondo piano rispetto al racconto di Long, suo ex compagno.

Le sue avventure sono completate da viaggi in Messico, dove collezionò oggetti Aztechi, classificò piante e animali ed osservò il sistema politico di quell’area, ad Haiti e Santo Domingo e dal coinvolgimento nelle rivoluzioni di Parigi ( 1 830) e di Roma ( 1848).

La nostalgia della patria lo indusse a tornare a Filottrano, dove visse in ritiro sino alla morte, avvenuta il 6 gennaio 1855.

Questa voce è stata pubblicata in Varie. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *