La pittura è una poesia muta e la poesia è una pittura cieca
Leonardo da Vinci
FAI ANCHE TU LA TUA PARTE. RESTA A CASA
HO VISTO UN UOMO
Ho visto un Uomo
vestito di bianco
e stanco
sotto la pioggia battente
e il vento freddo
salire lento
verso l’altare
carico di sofferenza
ma anche di speranza.
Ho visto un Uomo
anziano
zoppicante
fare le tante scale
con sulle sue spalle
tutto il dolore del mondo.
Ho visto un Uomo
concentrato nel suo silenzio
fremente
nella sua preghiera
chiedere il perdono
di tutti i peccati
degli uomini
e la loro Salvezza
Ho visto un Uomo,
uomo fra gli uomini,
innalzarsi
su tutti
e pregare
per tutti.
Ho visto un Uomo dire
“nessuno si salva da solo”
perché non siamo soli
se crediamo
in Dio
e nella sua Salvezza.
Ho visto un uomo che,
con tutti gli altri uomini del mondo,
si salverà
perché ha creduto
e crederà
per sempre.
LA FAVOLA DEL COLIBRÍ
Un giorno nella foresta scoppiò un grande incendio. Di fronte all’avanzare delle fiamme, tutti gli animali scapparono terrorizzati mentre il fuoco distruggeva ogni cosa senza pietà. Leoni, zebre, elefanti, rinoceronti, gazzelle e tanti altri animali cercarono rifugio nelle acque del grande fiume, ma ormai l’incendio stava per arrivare anche lì. Mentre tutti discutevano animatamente sul da farsi, un piccolissimo colibrì si tuffò nelle acque del fiume e, dopo aver preso nel becco una goccia d’acqua, incurante del gran caldo, la lasciò cadere sopra la foresta invasa dal fumo. Il fuoco non se ne accorse neppure e proseguì la sua corsa sospinto dal vento. Il colibrì, però, non si perse d’animo e continuò a tuffarsi per raccogliere ogni volta una piccola goccia d’acqua che lasciava cadere sulle fiamme. La cosa non passò inosservata e ad un certo punto il leone lo chiamò e gli chiese: “Cosa stai facendo?”. L’uccellino gli rispose: “Cerco di spegnere l’incendio!”. Il leone si mise a ridere: “Tu così piccolo pretendi di fermare le fiamme?” e assieme a tutti gli altri animali incominciò a prenderlo in giro. Ma l’uccellino, incurante delle risate e delle critiche, si gettò nuovamente nel fiume per raccogliere un’altra goccia d’acqua. A quella vista un elefantino, che fino a quel momento era rimasto al riparo tra le zampe della madre, immerse la sua proboscide nel fiume e, dopo aver aspirato quanta più acqua possibile, la spruzzò su un cespuglio che stava ormai per essere divorato dal fuoco. Anche un giovane pellicano, lasciati i suoi genitori al centro del fiume, si riempì il grande becco d’acqua e, preso il volo, la lasciò cadere come una cascata su di un albero minacciato dalle fiamme. Contagiati da quegli esempi, tutti i cuccioli d’animale si prodigarono insieme per spegnere l’incendio che ormai aveva raggiunto le rive del fiume. Dimenticando vecchi rancori e divisioni millenarie, il cucciolo del leone e dell’antilope, quello della scimmia e del leopardo, quello dell’aquila dal collo bianco e della lepre lottarono fianco a fianco per fermare la corsa del fuoco. A quella vista gli adulti smisero di deriderli e, pieni di vergogna, incominciarono a dar manforte ai loro figli. Con l’arrivo di forze fresche, bene organizzate dal re leone, quando le ombre della sera calarono sulla savana, l’incendio poteva dirsi ormai domato. Sporchi e stanchi, ma salvi, tutti gli animali si radunarono per festeggiare insieme la vittoria sul fuoco. Il leone chiamò il piccolo colibrì e gli disse: “Oggi abbiamo imparato che la cosa più importante non è essere grandi e forti ma pieni di coraggio e di generosità. Oggi tu ci hai insegnato che anche una goccia d’acqua può essere importante e che «insieme si può» spegnere un grande incendio. D’ora in poi tu diventerai il simbolo del nostro impegno a costruire un mondo migliore, dove ci sia posto per tutti, la violenza sia bandita, la parola guerra cancellata, la morte e la fame solo un brutto ricordo.
ANDRA’ TUTTO BENE
Andrà tutto bene,questo periodo finirà e torneremo a fare tutto ciò che abbiamo sempre fatto.
Potremo passeggiare,incontrare i nostri amici e perché no conoscere persone nuove con cui scambiare
innumerevoli strette di mano.
Potremo tornare a scuola e lamentarci con i nostri compagni del fatto che vorremmo essere ovunque tranne che a studiare tra i nostri banchi.
Potremo riabbracciare i nostri nonni senza la costante preoccupazione di che cosa potrebbe comportare questo piccolo gesto .
Potremo viaggiare per l’Italia senza monitorare costantemente quanti contagiati ci siano in ogni singolo
comune che visitiamo.
Potremmo visitare quella città nel mondo che ci ha sempre affascinato senza essere “L’ITALIANO COL CORONA VIRUS’.
Potremo rivivere l’amore più fortemente di prima senza un metro di distanza.
Quando tutto questo finirà allora ci accorgeremo come ogni singolo gesto valga,come ogni attimo sia prezioso e come basti davvero poco per farci capire che tutto questo equilibrio che noi credevamo scontato sia unico.
La nipote tredicenne di un massone