GLI ILLUMINISTI DI BAVIERA

Per avvalorare la tesi di una precisa responsabilità massonica nello scoppio e nello sviluppo della Rivoluzione francese veniva ricordato ‘il caso‘ degli Illuminati di Baviera. Tale Ordine, che la storiografia massonica giudica «forse la prima grande deviazione politica all’interno della Libera Muratoria» (M. Moramarco), sorse a INGOLSTADT nel 1776, per iniziativa di ADAM WEISHAUPT, locale docente di diritto canonico. Weishaupt era stato educato dai Gesuiti, ma aveva intimamente maturato un violento anticlericalismo, anche se non poteva palesarlo per non perdere la cattedra universitaria. Questa fu probabilmente una delle ragioni che lo orientarono a costituire una società segreta, assieme a una sua sincera passione per le iniziazioni rituali e al sogno di costruire una società fondata sulla libertà, la comunità dei beni e il cosmopolitismo. Dell’organizzazione massonica apprezzava il gradualismo, sulla base del quale strutturò il suo Ordine: a una classe preparatoria (Novizio, Minervale, Illuminato Minore) ne seguiva una seconda massonica (Apprendista, Compagno, Maestro, Novizio Scozzese, Cavaliere Scozzese); il vertice era costituito da una classe misterica (Prete, Principe, Reggente, Mago, Uomo-Re). È probabile che per la definizione e i ‘contenuti‘ dei gradi Weishaupt si sia avvalso della collaborazione del barone ADOLF VON KNIGGE, entrato a far parte degli Illuminati dopo aver raggiunto i più alti gradi nella Massoneria di Rito Scozzese (in seguito von Knigge si allontanò da Weishaupt per motivi religiosi perché, pur condividendone il radicalismo dal punto di vista sociale, era rimasto fedele al Cattolicesimo). L’Ordine degli Illuminati riscosse molto successo, arrivando ad annoverare tra le sue fila personaggi come GOETHE e prestigiosi rappresentanti dell’aristocrazia tedesca. Sugli Illuminati si danno valutazioni contrastanti: accanto a chi esclude che i membri dell’Ordine, sia pure ai vertici più alti della gerarchia, avessero un qualche progetto politico concreto a breve scadenza e andassero al di là di un utopismo rivoluzionario animato dal mito del ‘buon selvaggio‘, c’è chi, ancora di recente, avvalora la tesi di un piano eversivo. Il francese S. Hutin afferma per esempio con decisione, in Governi occulti e società segrete (Roma, 1973): «Weishaupt, di fronte agli abusi e alle ingiustizie che la società del suo tempo palesava, non si limita a sognare un cambiamento, ma decide di organizzare metodicamente e nei minimi particolari un complotto che porti a una totale rigenerazione del mondo. Per fare questo, secondo lui non vi è che una via: formare e istruire sistematicamente una minoranza di agitatori… Per giungere a questo, dovrà essere organizzata una potente società segreta che possa a poco a poco ‘penetrare tutta la Massoneria‘».
Sta di fatto che per un caso fortuito la Polizia bavarese trovò carte segrete relative all’Ordine degli Illuminati, le giudicò incompatibili con la legalità e ne sanzionò la soppressione, condannando Weishaupt a morte in contumacia (1785). Questi, rifugiatosi a GOTHA, vi restò fino alla morte (1830), dopo essere stato l’irreprensibile precettore del figlio cadetto del duca regnante.       ). La vicenda degli Illuminati di Baviera suscitò enorme scalpore in tutto il mondo attirando gravi sospetti sulla Massoneria nel suo complesso. La teoria del complotto raggiunse rapidamente anche gli STATI UNITI dove GEORGE WASHINGTON dovette prendere le difese della Massoneria, opponendo a tutte le accuse il prestigio del proprio operato, come uomo politico e come Massone.
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