ALLA R.’. M.’. DI CARRARA
20 Gennaio 1868
FRATELLI,
Infermo e d’infermità che rende dannoso lo scrivere, non posso che rispondere con pochissime parole alla vostra: accetto riconoscente l’onore che mi date. Poco importano le forme adottate purché quanti sentono i pericoli della Patria comune e la vergogna che il dispotismo ambizioso straniero, confortato dalla codarda servilità della Monarchia che ci regge fanno pesar su noi tutti, si stringano a un programma solo d’opere concordi. Questo programma – il repubblicano – era l’anima della Massoneria prima che gli uomini del privilegio introducendovisi per dominarla la cacciassero in un indifferentismo alle questioni vitali per tutti, negazione dei principii che la fondarono. Voi intendeste il vizio e lo combattete. Gli uomini dell’Alleanza Repubblicana che lavorano con me, possono stendervi fraternamente la mano. Sezioni di un solo grande Esercito Nazionale, ci troveremo, confido, uniti nell’azione quando occorrerà.
Abbiatemi
Vostro Giuseppe Mazzini
VI – Pubbl. in Lettere di G. Mazzini a Fr. Zannoni.