LA STATUA DELLA LIBERTA’

La statua della Libertà

(M. L.)

Notizie

L’idea originale della costruzione della statua fu concepita in Francia da un gruppo di Fratelli, nell’Estate del 1865.

Tra questi c’erano Oscar e Edmond de La Favette, nipoti del famoso generale che a suo tempo fu affiliato quale Maestro Massone alla Loggia U.S.A. cui apparteneva il primo presidente degli Stati Uniti, Gorge Washington.

Il Fratello Auguste Bartholdi, scultore, studiò il simbolo adatto a rappresentare quello che il gruppo dei Fratelli voleva, cioè il principio più importante per la Massoneria e per la Rivoluzione Francese.

Da qui l’idea della statua che, in accordo con i Fratelli americani, fu deciso di porre ~ di Bedloe, all’imbocco del porto di New York, quale simbolo di una nazione libera che accoglie i popoli di tutto il mondo con amicizia e libertà.

I lavori per la costruzione della statua iniziarono nel 1874, si protrassero per 9 anni, fino al 1883 e furono finanziati dalla “Fondazione Franco-Americana per la costruzione della Statua della Libertà che illumina il mondo”.

Intanto le Logge massoniche Americane raccolsero i fondi per la costruzione del piedistallo adatto per sostenere la statua stessa, alta 45 metri e pesante 225 tonnellate. Esso fu costruito con il granito proveniente dall’isola italiana della Maddalena ed aveva un’altezza fuori terra di 26 metri.

Al progetto contribuì anche Gustave Eiffel, lo stesso che aveva progettato la torre a Parigi.

Cuore della statua era ed è il cosiddetto pilone centrale, vale a dire una sorta di torre formata da quattro enormi pali di ferro che vanno ad ancorarsi nel piedistallo. Intorno al pilone, procedendo dall’interno verso l’esterno, venne assemblata la figura: prima le intelaiature secondarie e poi, fissate a queste da apposite selle metalliche, le lastre di rame sagomate secondo i voleri dello scultore.

L’uso del rame fu voluto dallo stesso Bartholdi, perché voleva che la sua creazione prendesse subito un colore simile a quello delle statue dell’antichità.

La posa in opera della Prima Pietra:

Ai Fratelli americani fu dato l’onore di porre la pietra angolare del basamento, il 5 Agosto 1884 e questo atto venne compiuto con perfetto rituale massonico, già usato per altre pietre angolari di tutti i più importanti edifici pubblici, come ad esempio quella del Campidoglio di Woshington.

Quindi il Gran Maestro delle Logge U.S.A. William A. Brodie, assistito dai suoi Grandi Ufficiali Frank R. Lawrence, John Wroman, James T. Eyck ed Edward M. Ehlers, murò, nella Pietra Angolare

–         una cassetta di rame contenente una copia della Costituzione U.S.A.

–         20 medaglie di bronzo con l’effige di tutti i Presidenti degli Stati Uniti (di cui ricordiamo essere stati sino ad allora, Massoni certi i Fratelli: Washington, Monroe, Jackson, Polk, Buchanan, Jonhson e Garfield)

–         un ritratto del Fratello Bartholdi

–         una copia del “poema della Libertà” del Fratello E.R. Johns

–         una lista delle Logge dello Stato di New York

La Pietra, riconosciuta squadrata, livellata ed a piombo, fu posta a dimora nell’angolo orientale del piedistallo ed il Gran Maestro, colpitola con tre colpi di maglietto, la dichiarò giusta e salda.

Il piedistallo fu completato nel Gennaio del 1886 e la statua, giunta nel porto smontata in 214 casse, vi fu issata nell’Ottobre dell’anno stesso ed inaugurata il giorno 28.

Curiosità:

Il Fratello Bartholdi aveva pensato alla statua come ad un simbolo, non come ad un faro. Ma chi installò il faro pensò di mettere nella fiaccola dei potenti fari con tanto di riflettori, il che poteva generare confusione nelle navi che entravano nel porto.

Si ovviò all’inconveniente aprendo due file di oblò nella fiamma e ponendo una luce all’interno. La fiamma verrà ancora modificata altre volte: fra l’altro nel 1916 venne sostituita con una struttura in rame e dei vetri ambrati.

Ma non fu questa la sola modifica sostanziale subita dalla statua nel corso degli anni. Basti pensare che nei progetti di Bartholdi ed Eiffel non era previsto l’accesso dei visitatori al suo interno. Le scale vennero aggiunte dopo, e, benché non fossero comode o rassicuranti, hanno sostenuto per lustri il peso di un milione e mezzo di persone ogni anno.

Il restauro:

Il rivestimento esterno della statua è composto da lastre di rame dello spessore di 2,5 mm. E con il passare degli anni, a causa di infiltrazioni di acqua, cominciò a staccarsi, fino a che la testa della statua si piegò andando a conficcare una delle punte del diadema nel suo braccio destro che regge la torcia. Senza questo provvidenziale evento, la testa sarebbe caduta.

Si rendeva urgente e necessario un imponente restauro.

La Famiglia Massonica Americana stanziò 150.000 dollari, uno per ciascun Fratello delle Logge U.S.A., ma confluirono offerte da tutto il mondo, Italia compresa. Il restauro fu affidato ad una ditta francese (La CETIM), in omaggio al popolo che aveva donato la statua.

Dopo diverse prove tese a trovare il sistema migliore per togliere macchie, ruggine, escrementi di uccelli e zone danneggiate da un vicino inceneritore, fu deciso di lavare tutta la statua con acqua ad alta pressione. Successivamente si passò a sistemare le fenditure e le slabbrature delle piastre di rame. Erano in cattive condizioni l’occhio destro, le labbra, il mento, una narice e un boccolo della capigliatura mancava del tutto.

La torcia e la sua fiamma furono smontate e calate a terra. La fiamma fu lasciata in un museo e ne fu costruita una eguale da rimettere al posto della originale.

Il lavoro più grosso fu forse quello della sostituzione completa dell’armatura interna che era ossidata in maniera irreparabile. Al posto del ferro fu usato un prodotto particolare: “Il Ferralium”, un composto di acciaio inossidabile e alluminio, con il quale tra l’altro non c’è pericolo di reazioni galvaniche.

Nell’eseguire l’operazione di sostituzione delle sbarre interne, ci si rese conto di un altro problema: durante la sostituzione di queste qualche lastra di rame della pelle avrebbe potuto muoversi, e fu quindi necessario studiare un complicato sistema di fissaggio perché questo non succedesse. Inoltre era assolutamente necessario che ogni sbarra venisse tolta, rifatta e rimessa a posto entro un tempo massimo di 36 ore, per limitare i rischi di distorsione della struttura.

Il decentramento tra il braccio destro e la testa della statua non è stato corretto ed ormai fa parte dell’aspetto storico della statua.

Il restauro del piedistallo fu condotto a termine nel Giugno 1984, in tempo per le celebrazioni del centenario della posa in opera della prima pietra.

Il 5 Agosto 1984, alla presenza di 1500 persone ed a moltissimi Fratelli appartenenti al Congresso U.S.A., il Gran Maestro delle Logge americane, Calvin G. Bond, passando sotto un arco rituale di spade formato dai Cavalieri Templari della Gran Commanderia di New York, colpì tre volte la pietra angolare del piedistallo e fece cadere il drappo che ricopriva una lapide di bronzo murata nella pietra stessa, dietro la quale erano stati posti, a rinnovo della precedente tradizione del 1884, alcuni reperti rnas8onici, e precisamente:

–         la Bibbia che servì alla prima tornata della prima Loggia U.S.A. nel 1789

–         la Cazzuola usata per porre la pietra angolare del piedistallo nel 1884

–         il Maglietto usato dal presidente Washington nella cerimonia della posa della pietra angolare del Campidoglio nel 1793

La lapide riporta la seguente iscrizione:

In questo luogo fu ritualmente posta la Pietra Angolare del piedistallo della Statua della Libertà che illumina il mondo, da parte di William A. Brodie, Gran Maestro dei Liberi Muratori degli Stati Uniti d’America, il 5/8/1884.

Erano presenti i membri della Gran Loggia USA, rappresentanti dei governi statunitense e francese, ufficiali dell‘esercito e della marina americani, membri di delegazioni estere ed autorità.

Questa lapide è dedicata dai Liberi Muratori di New York a ricordo del ]QQO anniversario di

quello storico evento.

5/8/1984

Calvin G. Bond, Gran Maestro dei Liberi Muratori USA.

Robert C. Singer, Gran Maestro aggiunto USA

Arthur Markewich, presidente delle manifestazioni massoniche del centenario.

E così, la Luce che, nelle notti buie, si sprigiona dalla fiaccola della Statua della Libertà, indicando ancora oggi ai naviganti la via retta per un porto sicuro, non può non identificarsi, ai nostri occhi, come un simbolo esoterico ed exoterico della nostra dottrina, tesa alla salvezza ed al miglioramento dell’Umanità.

FOLLONICA 11 Marzo 2002  E T  V T 

Da:     “Il Laboratorio” n0 2 Febbraio 1986

Da:     “Scienza e vita” n0 3 Marzo 1987

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