Ora vi sono due gradi di umanità, e finché il secondo grado non sia stato, nel progresso del genere umano, universalmente raggiunto, vi sono due generi principali di uomini. … Alcuni trovano se stessi nel rappresentare le cose: la propria figura non la colgono che di rimando, riflessa dalle cose, come da uno specchio; se togliete loro le cose, anche il loro io va perduto…
Ma chi diventa consapevole della propria autonomia e indipendenza da tutto ciò ch’è fuori di lui – e tali si diventa soltanto in quanto ci si fa da sé stessi – non ha bisogno delle cose a sostegno del proprio io … La sua fede in sé è immediata.
J.G.Fichte (1797)
Squadra e Compasso
Fogli, disegni, appunti sul tavolo scomposti;
la squadra ed il compasso addormentati
ricordo di fatica.
La squadra aperta sui 90°
chiuso il compasso a zero
pareva inerte.
Disse la squadra: guardami compagno
io sono uguale sempre;
segno l’incrocio del discendente con ciò ch’è orizzontale
femina e maschio
eterno divenire.
) Nessuno ha mai provato ad aprire i miei lati
rigidi
ho l’angolo perfetto… Vibrò il compasso
senza dar sospetto;
fissò la punta di un suo braccio,
l’altro fece girare calmo:
si mosse da Oriente, passò da Nord ad Occidente
sostò un momento a Sud
si riportò ad Est da dove era partito.
Sereno guardò intorno e vide il cerchio ampio
(nel centro restò un punto segnato come luce)
ed alla squadra altera disse soltanto allora:
Tu resti ferma e statica, sei solo materia
Io sono immenso spirito
l’amore, l’universo.
Allora si abbracciarono e insieme disegnarono Cattedrali.
(Santi – Zammitti