GIUSEPPE BALSAMO (CONTE ALESSANDRO CAGLIOSTRO) (Palermo 1734 – San Leo 1795)
Giuseppe Balsamo nacque a Palermo nell‟anno 1734. All‟età di 15 anni prese l‟abito dei Confratelli della Carità a Caltagirone, per lasciarlo però dopo un brevissimo periodo, perché fu espulso quando, invitato a leggere a voce alta un martirologio, sostituì i nomi dei martiri con quelli di note prostitute. Iniziò allora a viaggiare, ed a Messina conobbe Altus, un greco che lo istruì all‟alchimia ed all‟esoteria. I due viaggiarono in Arabia, Egitto, Persia, poi giunsero a Malta, dove si accattivarono i favori del Gran Maestro dell‟Ordine dei Cavalieri, appassionato di esperimenti alchemici. Durante la loro permanenza a Malta, Altus, che Cagliostro descrisse poi come “il mio migliore amico e maestro, il più saggio ed il più dotto degli uomini”, morì, lasciando al giovane allievo una discreta eredità. Nel 1768 giunse a Roma, dove conobbe e sposò la quattordicenne e bellissima Lorenza Feliciani, che lo seguì nei suoi viaggi in tutta Europa ed in Oriente; durante i suoi pellegrinaggi Cagliostro si fece conoscere come alchimista, dispensatore di afrodisiaci ed elisir di giovinezza, guaritore, medium, indovino e prestigiatore. Il momento di maggiore successo giunse quando arrivò a Londra, nel 1776. La Massoneria in quel periodo era appena stata sottoposta ad attente indagini conoscitive da parte delle autorità, e ne era uscita indenne, aumentando ancora la sua fama tra la popolazione; Cagliostro si unì ad una delle logge e fu presto nominato maestro massone. Combinando le sue conoscenze in materia d’occultismo con le conoscenze esoteriche massoniche, decise di realizzare un nuovo sistema chiamato “Massoneria occulta”, con il proposito di uniformarsi alla “Massoneria egiziana”. Fu in questo periodo che nacque il mito della sua presunta immortalità, e lui non tentava di correggere coloro che credevano fosse vecchio di parecchie centinaia di anni; ai suoi seguaci, uomini e donne, prometteva una completa rigenerazione fisica e morale; la sua fama si diffuse con una tale rapidità che presto fu acclamato in tutta Europa; sempre desideroso di stupire, era solito arrivare in una carrozza trainata da sei cavalli bianchi. Forse sopravalutò i suoi poteri e peccò di superbia, quando alla corte di Francia cominciò a vendere acqua di bellezza, a vantarsi di trasformare il comune tessuto in seta, il piombo in oro, e quando affermò di poter prevedere il futuro delle persone vicine alla regina; non essendosi realizzate le sue previsioni, fu arrestato, processato e rinchiuso nella Bastiglia. Riuscì a fuggire alcuni mesi dopo e cercò di riparare in Inghilterra, ma non gli fu consentito l‟ingresso nel paese; fu allora in viaggio in Germania, poi in Svizzera, poi di nuovo in Italia, ritornando a Roma il 27 maggio del 1789. Qui entrò in contatto con Charles Abel de Loras, Maestro Venerabile della neo fondata loggia “La Reunion des Amis Sinceres”, e con la sua collaborazione cercò di fondare una nuova loggia basata sul “sistema egiziano”. Il 27 dicembre 1789, in una misera locanda di Piazza di Spagna, dove viveva con la sua compagna, fu arrestato dalle guardie pontificie. Lorenza, sotto la tortura della Santa Inquisizione, confermò le accuse rivolte a Cagliostro, che nell‟aprile 1791 fu processato e condannato a morte come «eretico formale, mago e libero muratore». Il Pontefice Pio VI commutò la pena capitale nel carcere a vita, da scontarsi nel forte di San Leo nei pressi d‟Urbino, dove, dopo sei anni, il prigioniero morì in circostanze misteriose, alla vigilia dell‟arrivo delle truppe della Francia rivoluzionaria. Non
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confessò mai, né mai rinnegò il suo credo, e per questo morì eretico e scomunicato, vedendosi negata la sepoltura in terra consacrata. Nei verbali di una loggia massonica di Varsavia è stata trovata la descrizione, fatta da uno dei membri, di come, il 7 giugno 1780, Cagliostro creò l’argento: “Cagliostro mi fece pesare una libbra di mercurio che era di mia proprietà ed era già stato purificato. In precedenza mi aveva ordinato di distillare un po’ di acqua piovana, fino a che tutto il liquido fosse evaporato, lasciando un deposito che egli chiamava Terra Vergine o secunda materia. Di questa rimasero circa sedici grani. Su sua specifica istruzione avevo anche preparato un estratto di piombo. Dopo che la fiaschetta fu scossa per un po’, il mercurio sembrò essere rigido come un pezzo di ghiaccio. Quindi aggiunse l’estratto di piombo nel mercurio rimanente, ma questa volta il mercurio rimase inalterato. Così dovetti versare le due parti di mercurio insieme in una fiasca più grande. Dopo che scossi il mercurio, per un certo tempo, tutto assunse la stessa consistenza. Il suo colore mutò in un grigio sporco. L’insieme adesso fu agitato all’interno di un’ampolla piena per metà. Quindi Cagliostro mi diede un piccolo pezzo di carta che era il rivestimento esterno di altri due. Il più interno conteneva una polvere luccicante color carminio, che pesava forse come un decimo di grano. La polvere fu agitata dentro l’ampolla e Cagliostro quindi inghiottì i tre pezzi di carta. Mentre questa fase andava avanti, io riempii l’ampolla di gesso di Parigi, che era già stato preparato con acqua calda. Anche se l’ampolla era ormai piena, Cagliostro la prese dalle mie mani, aggiunse ancora più gesso di Parigi, e lo compresse fortemente con le sue mani. Quindi me la rese perché la facessi asciugare su un fuoco di carbone di legna. L’ampolla fu ora posta su un letto di ceneri sopra la fornace a vento. Il fuoco fu acceso e l’ampolla lasciata su di esso per mezz’ora. Fu quindi prelevata con un paio di pinze e portata nella loggia. L’ampolla fu rotta, e sul fondo giaceva un grumo di argento che pesava quattordici once e mezza.” Il conte Cagliostro era stato iniziato massone nel 1776 nella Loggia “Esperance” n° 289 all‟Oriente di Londra; era una loggia francese fondata a Londra nel 1768 sotto costituzione inglese. Nel 1777 assunse il titolo di Supremo Gran Maestro di una Massoneria Egiziana di Alta Scienza.
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