ENRICO FERMI

ENRICO FERMI (Roma 1901- Chicago 1954)
Già all’età di dieci anni Enrico Fermi aveva manifestato un particolare interesse per la matematica e per la fisica, probabilmente stimolato in lui dai discorsi degli amici di suo padre, alcuni dei quali erano ingegneri. Uno di questi, Adolfo Amidei, convintosi delle prodigiose qualità del giovane Enrico, gli regalò una serie di libri di livello universitario, che egli utilizzò nel periodo liceale. Nel 1922 si laureò in fisica alla Scuola Normale Superiore di Pisa, discutendo una tesi sperimentale. Dopo un breve periodo di studi a Goettingen, in Germania, ancora giovanissimo, ebbe l‟incarico di insegnamento nel corso di Istituzioni di Matematica all‟Università di Roma, e sempre a Roma, nel 1926, ebbe la cattedra di Fisica Teorica. Dopo il 1933 cominciò ad occuparsi di fisica nucleare e nel 1934 annunciò la scoperta della radioattività artificiale provocata dai neutroni. Nel 1938 gli venne conferito il premio Nobel per la fisica, ma nello stesso anno, in conseguenza del clima di intolleranza che il fascismo aveva creato, nonché delle leggi razziali che colpivano direttamente la sua famiglia, in quanto Laura, sua moglie, era di origine ebraica, decise di accettare una proposta che da anni la Columbia University gli andava facendo, trasferendosi quindi negli U.S.A. Nel 1939 intuì la possibilità della reazione nucleare a catena quale fonte di nuova energia, e nel 1942 si trasferì a Chicago dove entrò in funzione la prima pila nucleare da lui progettata e costruita; dopo questo risultato si trasferì a Los Alamos, dove collaborò con Oppenheimer allo sviluppo dell’energia nucleare. Finita la guerra ritornò all’università di Chicago, continuando sia la sua opera di docente che quella di ricercatore. Nel 1954 tornò in Italia per alcuni congressi e per tenere un corso alla scuola estiva di Varenna. Tornato a Chicago per precarie condizioni di salute, fu operato inutilmente e si spense nella sua casa il 29 novembre dello stesso anno. Enrico Fermi era stato iniziato massone nel 1923 nella Loggia “Lemmi” all’Oriente di Roma.

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