Dossier
Gioielli mobili e immobili
Uno dei termini più ambigui del vocabolario
massonico penso sia quello di «gioielli». Secondo l’interpretazione profana
si tratterebbe di ciondoli, spille, paramenti, accessori vari, pelletteria da
acquistare nelle boutiques online. In realtà il valore autentico di tali
gioielli è prevalentemente simbolico e si riferisce sia alla medaglia di
Loggia, sia alle insegne portate dagli Ufficiali di Loggia ma anche ad
oggetti specifici proposti alla meditazione dei Fratelli al momento
dell’iniziazione.
A proposito di «gioielli» sorgono sovente differenti
domande da parte dei Fratelli che hanno ancora poca esperienza dei rituali
dell’Ordine. Che cos’è un «gioiello» nel senso massonico del termine? Perché
si porta un «gioiello» di Loggia? A cosa servono i «gioielli» agganciati ai
collari degli Ufficiali di Loggia? Perché certi Fratelli portano a volte più
di un gioiello? Attorno a tali questioni persiste una certa confusione
probabilmente riconducibile ad una imprecisa traduzione dei rituali inglesi
in francese dove il termine «bijou» che proviene dal bretone «bizou»
significa anello per le dita (biz in effetti significa dito). Come si vede
l’etimologia è fuorviante in quanto non ha alcun rapporto all’uso massonico.
Il modo più semplice per evitare ogni confusione, come vedremo qui di
seguito, è quello di collegare il «gioiello» alla sua funzione.
Il gioiello di Loggia
Al momento della sua iniziazione l’Apprendista
riceve dal Venerabile il «gioiello» di loggia che dovrà sempre portare con sé
durante le tenute rituali e soprattutto quando si recherà a visitare altre
logge. Esso è il segno distintivo della loggia; oggi potremmo dire che è il
«logo» della Loggia che si ritrova anche sulla carta della corrispondenza,
sulle convocazioni, sui documenti ufficiali…Spesso queste medaglie sono una
testimonianza della vita della Loggia e della sua storia. A volte sono
veramente dei manufatti artisticamente pregevoli.
Gioielli immobili
Per la maggior parte degli autori i gioielli
massonici sono sei. Tre sono immobili e tre sono mobili. Cominciando dai
primi, essi sono:
La Pietra Grezza che corrisponde al primo grado e
viene generalmente situata ai piedi del quadro di Loggia, verso la colonna
del Nord. Essa simboleggia la natura umana allo stato bruto ma perfettibile.
È il simbolo dell’apprendista appena entrato nell’Ordine.
La Pietra Cubica che corrisponde al secondo grado
deve essere posta sempre ai piedi del quadro di Loggia ma verso la colonna
del sud. Simboleggia l’essere divenuto perfetto, ideale, meta alla quale
aspira ogni massone.
La Tavola da disegno che corrisponde al terzo grado
deve essere collocata davanti al Maestro Venerabile. Rappresenta l’eternità
delle idee, contrapposta alla temporaneità delle cose. Esprime la necessità
di perfezionarsi partendo da ciò che è stato pensato e meditato al fine di
evitare pericolose improvvisazioni.
Gioielli mobili
I gioielli sono definiti mobili perché, al contrario
dei precedenti, non sono che attribuiti provvisoriamente, in altri termini
sono assegnati unicamente per la durata di un mandato. Essi sono:
La squadra che è attribuita al Venerabile Maestro
come emblema della perfezione di una Loggia. La livella che è il simbolo del
primo sorvegliante e rappresenta la regolarità dei lavori che svolgono i
Fratelli nel Tempio. La perpendicolare che è l’emblema del secondo
sorvegliante che deve vegliare affinché tutti i fratelli rispettino
fedelmente le leggi ed i principi dell’Ordine. Essa è il simbolo della
stabilità delle opere massoniche.
Gli oggetti appena menzionati sono chiamati gioielli
perché rappresentano ciò che la Massoneria ha di veramente prezioso. Sono il
simbolo della trasformazione che si opera nella maturazione passando da
Apprendista a Compagno e in seguito da Compagno a Maestro. Sono questi gli
strumenti essenziali della trasformazione alchemica dell’individuo. Togliere
dal Tempio la Pietra Grezza, la Pietra cubica, la Tavola da disegno, la
Squadra, la Livella e la Perpendicolare significherebbe privare la Massoneria
della propria essenza.
Come accennato all’inizio i “gioielli” rappresentano
dei simboli collegati alla mansione che si sta svolgendo. Un collare munito
di un simbolo della funzione è attribuito ad ognuno degli Ufficiali di
Loggia. Passiamo in rassegna i principali:
Il gioiello del Venerabile: il gioiello sospeso al
suo collare è la squadra. Dire che tutto è in squadra significa che tutto è
in regola. Senza squadra non può esserci costruzione armoniosa. Essa
rappresenta la rettitudine morale di colui che la porta e la Luce dell’Officina.
Il gioiello del Primo sorvegliante: esso è la
Livella che non può essere orizzontale se la perpendicolare non è in
equilibrio. È l’emblema dell’uguaglianza. La Livella è generalmente
presentata come con un triangolo in cima al quale è fissato un filo a piombo
o perpendicolare.
Il gioiello del secondo
sorvegliante: si tratta della Perpendicolare o filo a piombo, simbolo della
ricerca interiore o introspezione nella profondità del silenzio
dell’equilibrio e della retta via. È il simbolo della ricerca autentica della
verità. Essa indica la verticale per segnalare il livello spirituale della
loggia.
Il gioiello dell’Oratore: Custode della legge
massonica, l’Oratore porta al suo collare un gioiello raffigurante il libro
aperto della legge con, a volte, sullo sfondo i raggi di un sole simbolo di
luce e sapienza.
Il simbolo del segretario: il suo collare è ornato
da un gioiello raffigurante due penne incrociate. Esse sono semplicemente il
simbolo della scrittura, indicano una funzione importante perché il
segretario rappresenta la memoria della Loggia.
Il gioiello del tesoriere: esso rappresenta due
chiavi incrociate che gli conferiscono il potere di aprire e chiudere il
tesoro dell’Officina. Non si tratta di un tesoro materiale. Le chiavi
simboleggiano l’apertura e la chiusura delle porte interiori dell’iniziato.
Esse aprono degli stati di coscienza sempre più puri, ricchi e luminosi e
chiudono le porte a stati di coscienza ormai poveri e superati.
D. B.
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