Orazione per l’Iniziazione del Fr.. Carlo
È un piacere vedere la colonna degli apprendisti nuovamente ornata di fratelli. Ben arrivato fra noi. La tua relativamente giovane età ti permetterà, se sarai perseverante, di avere una lunga vita massonica. Questo mi fa pensare alla relazione o meno tra quantità e qualità. Un’emozione intensa, istantanea, immediata, bruciante, può essere capace di annullare, in una infinitesima frazione di tempo, un lungo spazio di vita bovinamente incolore. E meglio vivere un giorno da leone che cento anni da pecora, si dice. E’ vero; è molto bello ed è molto più entusiasmante. È l’apoteosi della qualità. Ma ……. | Ma anche qui si nasconde il pericolo perché sovente è più difficile vivere l’asprezza dei cento anni da pecora che l’illusione del giorno del leone il quale, nella realtà, si riposa per lunghe ore all’ombra di una pianta per attendere che, alla sera, la leonessa vada a caccia e gli procuri il cibo. Chi aveva scritto la famosa frase certamente non era un etologo! La nostra vita è fatta dai tanti cento giorni da pecora che, da una parte rappresentano il logorio del tran tran quotidiano essendo, in altre parole, il simbolo della profanità e da un’altra, quando sono vissuti con consapevolezza, con accettazione e nella loro pienezza, possono essere altrettanto ricchi del giorno da leone. Ad un certo istante della vita ne prendo consapevolezza ed allora ne voglio uscire e desidero inconsciamente i cento giorni da ……. non me la sento più di dire da leone. E allora? Molto più semplicemente! Desidero il momento, quel lungo momento, da iniziato che è molto meno comodo del giorno da leone e che è molto più difficile dei cento giorni da pecora. Sull’altare sacrificale. del mio cuore, al momento dell’iniziazione, faccio il sacrificio della mia pecora da macello, della mia profanità, e mi troverò a portare il fardello della conoscenza della differente tipologia dei due modi di vita. Volente o nolente sarò costretto ogni giorno a confrontarmi con me stesso, a porre in comparazione le mie giornate è correrò anche il rischio di non avere più voglia di combattere, di fare confronti, di prendere atto della stupidità di quei metalli che un giorno ho lasciato alla porta del tempio e dai quali però non sono mai riuscito totalmente a staccarmi. Cosa ti potrà dare la Massoneria? Quello che tu darai alla Massoneria. Il segreto è tutto qui: ognuno hala Massoneria che si merita. Si riceve per quanto si dona, ma soprattutto, cerca di non volere ricevere il cambio di quello che hai dato. Mi scuso: l’orazione avrebbe dovuto essere più didascalica, per illustrarti quello che oggi tu, forse, non potresti capire e che io, quasi certamente, non sono ancora stato capace di possedere, ma la penna mi ha preso la mano e, come al solito, ho divagato. Che tu possa conoscere te stesso. Che tu possa dare te stesso. Che tu possa essere te stesso. Pace e bene!
A.’.G.’.D.’.G.’.A.’.D.’.U.’.
1° febbraio 1996 e.’.v.’.
TAVOLA SCOLPITA DAL FR.’ EMILIO SCIOLDO