Per l’investitura a Maestro Venerabile
Fratelli carissimi tutti di ogni ordine e grado, l’articolo 20 della Costituzione recita: “Il Maestro Venerabile ispira, presiede e rappresenta la Loggia”. Il Regolamento precisa inoltre che “viene eletto, tra gli aventi diritto, il Fratello che abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti”. Viene di fatto confermata la presenza, nella Loggia, di quel sereno e necessario conflitto di tesi contraddittorie che è indispensabile per una pulsione dinamica. Anche nella vita profana della politica si auspica, per il buon reggere della convivenza civile, la presenza di una opposizione forte e costruttiva. Sul piano iniziatico, questo punto di vista può anche essere messo in dubbio, ma ciò non toglie che, in una libera, ponderata e saggia manifestazione elettiva, da parte del Maestro Venerabile eletto si debbano tenere nel giusto conto le aspettative di chi, nella Loggia, ha delle preferenze o degli orientamenti alternativi. Questo è indispensabile per quella necessaria analisi che permetta di poter dare alla Loggia, di conseguenza, quella ispirazione che viene richiesta dalla Costituzione. Diceva il Fratello 1° Sorvegliante: l’assunzione delle cariche, ed in particolare di quelle di Dignitario, possono essere viste come un tipo di iniziazione. Mi sembra vero. Questa è la ragione per cui le votazione devono essere fatte sempre perché, a differenza del plebiscito a voto palese, rendono maggiormente partecipi gli elettori a questa manifestazione esoterica. Siamo certi che, in Bccasione del rinnovo annuale delle cariche, le eventuali antinomie dialettiche relative alla rosa dei candidati rimarranno, secondo la consuetudine, come semplice scambio di idee tra fratelli, a livello di trasparente “brain storming”. Questa sera è stata fatta “l’installazione” delle cariche di Loggia. Il termine installazione non mi entusiasma. Preferirei “investitura” perché questa parola rende di più l’idea della figura virtuale del singolo dignitario dentro la quale si calano di volta in volta i fratelli prescelti. E’ un abito di un surreale tessuto elastico che si adatta perfettamente alla forma-illusione di chi ricopre quella determinata carica. | È elastico ma, cometutti i materiali elastici, ha un coefficiente di deformabilità limite che non può essere superato. In caso contrario la deformazione è permanente ed allora non c’è più compatibilità tra contenente e contenuto. Poc’anzi dicevo: ricopre questa carica! Ricoprire = coprire di nuovo. Come recita la Costituzione, la figura virtuale, ad alto contenuto iniziatico, del vero Maestro Venerabile copre, ricopre, la figura fisica del Maestro Venerabile eletto che ne subisce così una trasmutazione. Di conseguenza “nell’esercizio del Magistero la sua autorità è sacra ed inviolabile”. Il Venerabilato impone al Maestro Venerabile, per poter meglio sentire, per poter meglio percepire le aspettative della Loggia, un nuovo momento di silenzio, di tipologia diversa da quello dell’apprendista perché in questo caso deve essere liberamente da Lui scelto e non deve essere imposto da regole del gioco. i Il Maestro Venerabile dovrebbe, prima di parlare, assicurarsi che quello che sta per dire sia vero, sia utile e non faccia male ad alcuno. Sarebbe un modo certo per non parlarsi addosso.
La Loggia continuerà sempre a tenere in fondamentale considerazione l’obbiettivo della la ricerca esoterica, nell’accezione più lata del termine, privilegiandola su altri aspetti che potrebbero Jasciare intravedere una larvata, anche se più che comprensibile, forma di autocompiacimento. Questo non significa che si debba tralasciare di fare conoscere all’interno dell’Istituzione la nostra dinamicità ed il nostro modo di lavorare in modo che possa essere considerato come un esempio. Ciò ci obbligherà a migliorare sempre di più la qualità dei nostri lavori. Ipotesi della scelta di un tema. L’orientamento del consiglio delle luci, tenuto conto di quanto emerso nella tornata del 25 settembre u.s. è quello di continuare sulla strada attuale e cioè di permettere ad ognuno, nel rispetto della saggezza della loggia, la scelta del contenuto delle tavole in modo da lasciare spazio alle idee ed alle opinioni di tutti, soprattutto se di tematiche diversificate. Il tocco di una maggiore personalità, caldamente auspicato, nell’estensione delle tavole gioverà al contenuto delle stesse. Sarà l’opportunità ai Fratelli con minor anzianità nell’Istituzione per esprimere in modo libero e consapevole le proprie esperienze e i propri sentimenti. Questa sarà la chiave di lettura con la quale la Loggia, nella sua saggezza, saprà interpretare la forma ed il contenuto delle tavole che ne scaturiranno. Sarà per tutti noi un eventuale esercizio di tolleranza che ci aiuterà a cogliere nelle parole degli altri quel contenuto di saggezza nascosta che non sempre abbiamo pazienza, © voglia, di ricercare. Saranno sempre gradite le tavole di carattere storico interpretate, come sino ad oggi è accaduto, con un particolare occhio esoterico. Sarà bene, per quanto attiene ai Fratelli Compagni d’Arte, che le tavole da loro scolpite vengano preliminarmente sottoposte, come da prassi già consolidata, al Maestro Venerabile Mi auguro che prosegua e si approfondisca quella interessante ricerca dei F.ili Sacchi e Bolatto che ha trovato giusto spazio nelle pagine del libro fatto stampare dal Fratello Ex Venerabile “Le antiche costituzioni della libera muratoria”. Chiederò ai carissimi Fratelli Adalberto Baggia e Gian Franco Cammerucci di sintetizzare e commentare quanto potrà emergere da quel breve questionario fatto circolare dall’ex Maestro Oratore durante l’agape del Solstizio di Estate 1997 ed ancora in attesa di risposta da parte di qualche (solo qualche?) Fratello. Saranno, come per il passato, previste visite ad altre Logge il cui modo di lavorare sia affine al nostro. Sarà un reciproco osmotico travaso di preziosa ricchezza esoterica. Tutti i suggerimenti saranno graditi. Per non turbare il ritmo dei lavori, queste visite saranno di preferenza effettuate in occasione delle tornate informali. 1 rapporti con la Rispettabile Loggia van Tongeren n° 204 all’oriente di Ùtrecht continueranno secondo la linea già tracciata senza che venga turbato il rispetto delle reciproche e libere volontà. Sarà prezioso l’aiuto ed il supporto logistico dall’Ex Maestro Venerabile Riteniamo interessante, ad esempio, un progetto di studio comparato tra i diversi rituali. 1l commento musicale ai lavori di Loggia sarà di competenza dell’Ex Maestro Venerabile che non avrà certamente bisogno di uno stage appropriato. Sarebbe quasi giusto e quasi perfetto se i Fratelli in sonno Repetto e Valabrega rientrassero tra le colonne. E’ una ipotesi di lavoro per il Maestro Venerabile
Dopo l’assunzione del maglietto e al termine di questa breve tavola, mi guardo intorno con la mente e mi rivedo tra le colonne. È in questa veste di Ex Oratore, quasi in uno sdoppiamento della personalità, che vorrei concludere dicendo, come ho fatto fino a ieri, nel rivolgermi all’Oriente, ho detto Venerabile Maestro. Ma da oggi, fino a quando il mandato non sarà scaduto, non potrò più dire questa frase. Ho un po’ di nostalgia. Carissimi Fratelli! Pace e bene a tutti noi.
8 gennaio 1998 dell’e.’.v.’
TAVOLA SCOLPITA DAL FR.’. EMILIO SCIONDO.