INSEDIAMENTO CARICHE

Insediamento Cariche anno 2011

Premetto, anche se superfluo, che in Loggia non esistono compiti più importanti e compiti meno importanti. Esistono solo compiti, e tutti hanno uguale dignità ed uguale valore simbolico. Esistono compiti che i Fratelli hanno affidato ai Fratelli, e che  vanno tutti assolti con il medesimo impegno, con la medesima serietà, con il medesimo senso di responsabilità.

I ruoli in Loggia, infatti, non sono né perpetui, né carismatici; non conferiscono particolari dignità inalienabili ed eterne; non rappresentano titoli onorifici; non hanno il significato dell’unzione. Sono solo “incarichi”.

La Dignità inalienabile, il titolo d’onore, l’unzione, risiedono unicamente nell’Iniziazione, non nel posto che si occupa in Loggia.

E il passare dalla carica di Maestro Venerabile alla carica, ad esempio, di Fratello Elemosiniere o Copritore non é una degradazione ma significa impegno di lavoro lì dove si é chiamati, così come passare dalla carica, ad esempio, di Elemosiniere o di Copritore a quella di Maestro Venerabile non é aumento di importanza, ma diversità di ruolo, identità di impegno, gioia di servizio.

Tutto dipende, dalla serietà e soprattutto dall’umiltà con cui si accettano e si assolvono i compiti che sono stati affidati dalla Loggia e che la Loggia può, nella sua libertà, revocare per attribuirli ad altri senza perciò stesso sentirsi offesi o perseguitati o sminuiti. Tutti i compiti hanno uguale dignità. Tutti in Loggia, purché Maestri, sono in grado di fare il Maestro Venerabile, o il 1° Sorvegliante, o il 2° Sorvegliante, o l’Oratore, o il Segretario, o il Copritore, o l’Ospedaliere: i Fratelli decidono ed é Massonico obbedire.

Occorre però, dicevo prima, serietà nello svolgere il compito, umiltà nel servizio senza assumere l’atteggiamento del Profeta o del Messia, o, a volte, del Martire. Ogni Massone, in Loggia o fuori, é solo Missionario. Ogni carica é simbolo. Ogni Simbolo ha un suo valore.

Voglio ringraziarvi per la fiducia che avete riposto su di me per il terzo anno e che mi adopererò con tutte le forze per non tradire, consentitemi di concludere con uno scritto sul significato della melagrana augurando alla “Guerrazzi” tutto il bene che merita.

LA MELAGRANA

La melagrana, celata da una scorza coriacea, racchiude una notevole quantità di granuli, separatamente individuabili ma uniti tra loro in un corpo unico, contenenti a loro volta più semi piccolissimi.

Così come la melagrana, la filosofia massonica  unisce ed affratella la molteplicità delle singole individualità dei Fratelli e la laboriosità di più Logge diverse in onore di un principio di fratellanza e libertà.

La libertà dell’uomo deve essere rispettata sopra ogni cosa; la Massoneria lascia che ognuno occupi nella società il posto che meglio gli permette di portare a buon termine il suo lavoro. Niente impedisce a chi può farlo di raggiungere i primi posti nella società: è sufficiente esserne degni. Il valore è nel merito: tutto al sapere e non alla fortuna, tutto alla fratellanza e non all’intrigo.

La via del miglioramento passa attraverso la tolleranza, ha il respiro dell’universalità. Il principio che porta il frutto a maturazione è l’unicità d’intenti che soffoca le spinte egoistiche individuali esaltando fertilità ed introspezione.

Il più difficile per noi, non è conoscerci, ma correggerci. Abbiamo molta più intelligenza che coraggio.

Un triplice abbraccio…

Il  Vostro Maestro Venerabile

TAVOLA SCOLPITA DAL FR,’, Gr. Ts.

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