NEL SEGNO DI LEONARDO DA VINCI

NEL SEGNO DI LEONARDO DA VINCI

Da “ERASMO”  n° 10 anno IV

Tre iniziative nel segno di Leonardo da Vinci sono state organizzate dall’Accademia Vitruvio Fanum, emanazione culturale delle officine all’Oriente di Fano-Valle del Metauro A. Procacci n. 988 e O. Filippo n. 1151, nella ricorrenza dei cinquecento anni dalla morte. Il 27 luglio si è tenuto il primo evento: y inaugurazione di Poliarte, una mostra di arte contemporanea nella sala di rappresentanza della Fondazione Cassa di Risparmio della città con il taglio del nastro da parte del sindaco Massimo Seri, alla presenza dei rappresentanti degli enti e delle associazioni che hanno partecipato al progetto: la Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, l’assessorato alla Cultura, l’Ente Sistema Museale Palazzo Bracci-Pagani e l’ Accademia degli Scomposti. Insieme al titolare della Galleria di Arte contemporanea Enrico Astuni di Bologna, che ha allestito l’esposizione, al curatore Giacinto Di Pietrantonio e ai critici e storici dell’arte Fabio Cavallucci, Marco Senaldi e Beppe Finessi, il presidente dell’ Accademia Luciano Roberti ha presentato i cinque autori tutti formatisi presso la facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, ma con l’intento di non votarsi puramente alla architettura: Gabriele Basilico, Alberto Garutti, Ugo La Pietra, Corrado Levi, Alessandro Mendini, esaminati con lenti “polifocali”, come una sorta di eredi del Rinascimento, era in cui ci si cimentava nelle diverse arti senza barriere settoriali: da Michelangelo a Raffaello a soprattutto Leonardo, che erano al contempo pittori, scultori, architetti, letterati, scienziati e ricercatori. La mostra è rimasta aperta per quasi due mesi fino all’inizio di settembre e ha registrato la visita di circa 2000 visitatori. La seconda iniziativa ha avuto luogo il 30 luglio, ospitata nella suggestiva Corte con il colonnato quattrocentesco di Palazzo Castracane, sede delle officine fanesi Procacci e Orlando delle quali l’Accademia Vitruvio è l’emanazione culturale. Le porte del tempio sono rimaste chiuse al pubblico, ma la sua vicinanza fisica con la Corte ha costituito un riferimento simbolico intrigante. Tema della serata un episodio legato alla storia della città: l’incontro avvenuto a Fano nel 1524 fra Francesco 1 Re di Francia, Giovanni de’ Medici detto “delle Bande Nere” e lo scrittore Pietro Aretino, tre giovani che avrebbero voluto cambiare il destino dell’Italia imprimendo una svolta unificatrice ai tanti stati e centri di potere politico che esistevano in quei tempi. Il complotto non andò a buon fine, causa la successiva sconfitta militare e il ritiro del re di Francia al quale appunto è stati dedicato il riferimento a Leonardo, essendo il suo committente e protettore quando il Maestro si rifugiò in Francia portando con sé la Gioconda, la sua opera preferita, dalla quale maisi separò e che fu acquistata proprio dal Re francese. Apprezzato relatore è stato Francesco Sberlati, docente di filologia classica presso l’Università degli Studi di Bologna. Terzo e ultimo evento il 29 settembre dedicato alla “Musica dei numeri”, che si è svolto presso la splendida Pinacoteca San Domenico messa a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fano e alla presenza di un pubblico eccezionalmente numeroso che ha riempito ogni spazio. Ospiti e protagonisti il filosofo e matematico Piergiorgio Odifreddi e il maestro Lorenzo Bavaj al pianoforte. Dopo la presentazione del presidente Roberti e il saluto del sindaco di Fano e del presidente del Fondazione Carifano, si è entrati nel vivi del tema della serata, ossia il rapporto tra esoterismo, musica e matematica. I brani scelti dal maestro Bavaj erano riferiti a due filoni musicali: la Scala temperata che ha consentito di suonare in tutte le tonalità e la Sezione Aurea. E appunto alla Sezione Aurea e sulle sue applicazioni in campo musicale e artistico nelle arti visive e nella architettura ha dedicato il suo intervento Odifreddi. Fra gli strumenti attraverso i quali Uomo è sempre andato alla ricerca dell’armonia, ha ricordato, c’è un numero che ha affascinato sin dalla antichità non solo i matematici, ma anche gliartisti, i musicisti, gli architetti, i biologi, i filosofi: un numero cheè il risultato di un particolare rapporto (1,6180…), definito appunto Sezione Aurea, ma anche Divina Proporzione che evoca il senso del bello come percezione umana, ma è anche la chiave dell’ordine dell’Universo. Una scoperta straordinaria, ha detto Odifreddi, che ebbe il merito di introdurre per la prima volta in matematica l’idea di infinito e irrazionale. Una scoperta che risale al VI secolo a.C. e attribuita a Pitagora e ai pitagorici. Ma che, secondo alcuni, sarebbe già stata nota agli Egizi, come racconta Erodoto a proposito della Piramide di Cheope, edificata tra il 2500 e il 2499 a.C. Molte forme di vita (fiori, alberi, animali, conchiglie e persino i virus) hanno a che fare, ha spiegato, con la Divina proporzione. Un linguaggio, questo della Natura, che l’Arte ha cercato di decifrare e imitare. È tanti sono gli esempi che ha citato di artisti che hanno fatto riferimento alla Sezione aurea: da Piero della Francesca a Botticelli, da Seurat e Salvator Dalì. A Leonardo da Vinci che più di altri si servì della Divina proporzione nelle sue opere: la Gioconda, la Vergine delle rocce, l’Ultima cena, il San Girolamo, l’Annunciazione, l’Uomo Vitruviano testimoniano la sua conoscenza profonda di questo strumento.  

Questa voce è stata pubblicata in Varie. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *