ODE ALLA GIOIA
Gioia figlia della luce, Dea dei carmi, Dea dei fior!
Il tuo genio ci conduce per sentieri di splendor.
Il tuo raggio asciuga il pianto, sperde lira e fuga il duol!
Vien! sorridi a noi d’accanto Primogenita del Sol!
Qual nell’arnia armoniosa già s’inserte il suono al suon,
e la voce della sposa già s’unisce alla canzon.
Ma da noi ritorca il viso chi la gioia in cor non ha,
l’uom che mai non ha sorriso certo in Ciel non salirà.
Dea dei palpiti giocondi gioia sacra ed immortal,
tu sei l’anima dei mondi, sei l’ebbrezza celestial:
sei la pace e la speranza, sei dei pampini l’umor,
sul tuo metro eterna danza move il mar e l’astro d’or
L’ “An die Freude” è l’ode composta Friederich Schiller (1759-1805) poeta e drammaturgo tedesco nell’estate del 1785 conosciuta in tutto il mondo per essere stata usata da Ludwig van Beethoven come testo della parte corale del quarto e ultimo movimento della sua Nona Sinfonia, diventata inno ufficiale dell’Europa. In Italia viene oggi il più delle volte cantata usando l’adattamento del testo fatto da Arrigo Boito (1842-1918) sopra riportato