IL GRAMBIULE

Conversazione dello scrittore  Bent Parodi

Il Grembiule ha un significato importantissimo, diciamo che è un  elemento  fondamentale nella vita massonica, mal compreso dalla società civile che spesso ha anche tentato di ridicolizzare l’usanza dei massoni di frequentare le proprie Logge  con il grembiule.

Invece si tratta di una cosa estremamente seria, come avviene in generale  nella dialettica dei simboli.

Quando i  simboli non sono più interpretati nel giusto senso  perdono valore e vengono assolutamente frantesi.

Il grembiule in realtà, ricorda    quella che è una delle nozioni   centrali della vita massonica, la  glorificazione del lavoro nel nome del Grande  Architetto  per il bene ed il progresso dell’umanità.

Il Massone considera il lavoro  non come un dovere, benzi come il compimento di qualcosa  di estremamente  gradito, di un dovere gradito.

Storicamente   si riconnette alla costruzione dei templi gotici  e romanici del Medio Evo, quando le squadre di scalpellini, i cosiddetti massoni operativi, erano intenti al lavoro di  costruzione di queste chiese e si premunivano dalla schegge con i grembiuli.

Allegoricamente nella Massoneria simbolica nata, come si sa, a Londra nel 1717, (la libera muratoria moderna) , il grembiule ha mantenuto un significato simbolico più ampio e riflette la volontà, da parte del massone di  porsi al riparo delle schegge del mondo profano, cioè dalle passioni, dai vizzi, dalle inquietudini   che la vita di ogni giorno continuamente.

Esso ci ricorda che all’interno della Loggia, durante i rituali, si deve fare operare un taglio netto con la vita di tutti i giorni, con le  passini, dimenticare i metalli che sono i danari e soprattutto l’istinto della ricerca del denaro e l’opera di progressiva  liberazione dalle scorie umane che sono appunto le passioni, le meschinità, i piccoli pensieri della vita di tutti i giorni.

Si sa che all’interno di un  tempio si arresta il tempo profano e si instaura un tempo sacra in cui il grembiule ha esattamente questa dimensione.

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