Simbologia dell’ Acqua
Elemento essenziale per la vita degli esseri viventi
L’ uomo è composto dal 78% di H2O
Nel ns pianeta l’ acqua rappresenta il 50% circa di tutto il globo e l’ 80% circa della sua superficie
Infatti dallo spazio siderale o dalla luna, il nostro pianeta appare di colore azzurro per la preponderante presenza di acqua rispetto ad altri elementi
E’ l’elemento da cui si originano tutte le forme viventi, vegetali ed animali, ed è imprescindibile per la vita biologica. Inoltre anche i nostri corpi sono composti d’acqua; al momento del concepimento praticamente per il 95% e una volta nati per il 70%.
Dal punto di vista biochimico l’A. è indispensabile per l’espletamento di tutti i processi vitali
Il binomio ACQUA-VITA è un binomio inscindibile: dov’è acqua c’è vita e dove c’è vita c’è sicuramente acqua.
Infatti chi studia gli altri corpi celesti va alla ricerca della presenza di A. per poter prefigurare, a sua volta, la presenza di qualche forma di vita
Quindi dal punto di vista chimico, fisico, biologico sull’acqua, pur non essendo scienziati, sappiamo un po’ tutto
Inoltre l’acqua, come è stato
scoperto recentemente, porta in sé delle informazioni spirituali.
Il ricercatore giapponese Masaru Emato (autore di Il Messaggio
dell’acqua) ha scoperto, fotografando l’acqua con il microscopio, che i
cristalli d’acqua tendono a formare una forma esagonale quando l’acqua è di
sorgente, pura, mentre nelle acque contaminate o trattate con il cloro non si
nota alcuna cristallizzazione.
Le acque cosiddette “miracolose” presentano poi dei cristalli
bellissimi, trasparenti e luminosi.
Il ricercatore giapponese ha scoperto inoltre che la cristallizzazione
dell’acqua in forme armoniose non dipende solo dalle condizioni fisiche e
materiali, ma risponde anche alle sollecitazioni spirituali. Nell’esoterismo si
sa che ogni cosa emana una vibrazione, e ciò vale sia per gli esseri viventi,
per gli oggetti, ma anche per i pensieri e per le parole: tutto è energia in
movimento e l’acqua registra automaticamente nel processo di cristallizzazione
le diverse vibrazioni. Emato mise in due campioni della stessa acqua due
foglietti contenenti delle parole diverse; da un lato parole di amore e
gratitudine, dall’altro parole di arroganza e violenza. Il risultato fu che
l’acqua contenente il biglietto con parole amorevoli formò delle
cristallizzazioni armoniose e stupende che si non si riscontrarono
assolutamente nell’altra, contenente parole ingiuriose.
L’acqua quindi registra tutte le informazioni, così come anche noi,
dato che siamo composti al 70% d’acqua
Ritornando all’analisi della simbologia dell’acqua,
il Cristo dice alla Samaritana che gli offre da bere dalla brocca:
… Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna” (Vangelo di Giovanni 4,10.13-14), risulta evidente che il Divino rappresentato dall’acqua è un Divino che dà nutrimento e vita, è un Divino che opera sia a livello materiale che spirituale, è un Divino che ci pervade. Non è un Divino lontano, nell’alto dei cieli, è un Divino che è qui, tutto attorno a noi, nella natura che ci circonda, nella terra densa di humus, nella materia di cui è composto il nostro corpo, è dentro di noi. La comunione con l’acqua porta quindi anche il messaggio di una comunione – unione con il Divino che è nella materia stessa che compone il nostro corpo e, quindi, nella natura tutt’intorno a noi.
Sicuramente l’acqua è dei quattro elementi quello più presente nella speculazione simbolica e anche uno dei più significativi sul piano psicologico, forse perché può essere amica e nemica, apportatrice di vita come di morte. L’acqua assomiglia all’anima dell’essere vivente: è irrequieta e non ha posa. Nella sua imprevedibilità possiede tanto la calma e la profondità della Terra, quanto l’inquietudine dell’Aria e la mobilità del fuoco. E’ energia fecondatrice, ma anche purificatrice e implica sempre una trasformazione, una rinascita.
La materia vivente iniziò dall’acqua la sua avventura nel nostro pianeta; nel liquido (amniotico) l’ uomo vive il suo inizio; costituendo l’acqua la quasi totalità della materia vivente è logico che già all’alba del pensiero razionale e di quello simbolico l’uomo percepisse, per intuizione, la fondamentale importanza dell’acqua nel ciclo vitale. E agli inizi della filosofia occidentale, Talete di Mileto (VII° sec. A.C.) individuò proprio nell’acqua il principio di tutte le cose, constatando che l’elemento liquido è presente ovunque è presente la vita. In molte culture antiche l’acqua è la fonte di ogni forma di vita ed è parte integrante della creazione. Dalla Genesi alla mitologia Indù, al Corano, l’Acqua è citata come luogo di nascita delle creature animate e inanimate dell’Universo. L’Acqua viene espressa come principio cosmico femminile, anima del Mondo, Madre per eccellenza, generatrice di vita. Il suo stato liquido la rende libera da qualsiasi vincolo e le dà la capacità di assumere qualsiasi forma. È elemento dinamico, che scorre e rappresenta il flusso del divenire. In nessun momento è uguale a se stessa. L’acqua è ricettiva e purificante, è terapeutica, portatrice di energie segrete e guaritrice.
Ma l’acqua è rappresentata anche come elemento negativo, e spesso nelle antiche leggende è anche popolata di misteriose e terribili creature che possono simboleggiare gli strati profondi e inconsapevoli della personalità, l’inconscio. In Omero si legge che le Sirene simboleggiano la bonaccia, i rischi del mare ma anche il fascino dell’ignoto, i mostri marini Scilla e Cariddi sono l’emblema dei pericolosi vortici e dei gorghi, Poseidone, dio del mare, incarna il carattere permaloso e irascibile degli dei. Il mare incuteva paura e rappresentava l’ignoto e forse per questo l’acqua si carica anche di un simbolismo che ne fa il confine tra la vita e la morte (il mondo non conosciuto, che incombeva all’orizzonte), tra la creazione e il nulla (la terra e gli abissi inesplorati) e per questo molte culture antiche pongono l’acqua a separazione del mondo dei vivi da quello dei defunti.
Pochi temi coinvolgono tutti così in profondità come quello dell’acqua. Non stupisce quindi che l’acqua sia alla base di tradizioni, miti e riti di ogni tempo e di ogni angolo del pianeta, che l’acqua e la sua simbologia abbiano dato vita a un ricco e variegato mondo immaginifico popolato di divinità, miti, leggende, luoghi sacri e figure misteriose che incarnano di volta in volta gli aspetti particolari di questo elemento e la sua centralità nella vita dell’uomo. Molte sono le leggende greche e latine di persone trasformate in fonti purificatrici e molte, in quelle culture, sono le fonti oggetto di culto e/o dotate del potere di risanare gli infermi. Anche oggi svariati sono i culti di salute legati alle acque sorgive in una vasta area che va dall’Estremo Oriente (l’immersione nel fiume Gange) all’Occidente cristiano (l’acqua di Lourdes)..
Ma è soprattutto per le capacità purificatrici e di rigenerazione che l’acqua ha presenza rilevante nei miti ed in quasi tutti i rituali religiosi. Aspersioni e immersioni permettono all’uomo di liberarsi dai peccati commessi e di iniziare così una nuova vita o una nuova e più evoluta fase dell’esistenza: così è con il Battesimo (dal greco baptein, immergere, lavare) per i cristiani, con il Mikvé (una piscina d’acqua piovana in cui bisognava immergersi nudi) nell’antico rito ebraico (necessario ancora oggi per coloro che si convertono all’ebraismo), con il bagno nel Gange per gli induisti, con le abluzioni prima della preghiera per Ebrei e Musulmani. Poiché i miti della creazione di tanti popoli fanno emergere la terra dalle acque, poiché ogni bambino esce dalle acque amniotiche per vedere la luce, così l’emersione, che segue ad un immersione, ripete simbolicamente ogni volta un processo di rinascita. Simili riti di purificazione si ritrovano anche nella religione romana e italica in cui sono frequenti le cerimonie che avevano lo scopo di purificare persone e luoghi fisici attraverso l’aspersione di acqua. E tra gli esempi più vivi di questa concezione c’è quello del diluvio universale rintracciabile in moltissime civiltà antiche. Il diluvio, ossia la distruzione di ogni forma di vita impura attraverso l’acqua, nasce dall’ira del Dio che decide di dare vita ad un nuovo mondo in cui gli uomini siano mondi dai peccati dei loro predecessori. E’ un motivo presente nella tradizione orale e scritta di moltissime comunità mondiali, anche tra loro lontane, che ha fatto pensare al ricordo di un cataclisma risalente alla fine dell’ultima glaciazione quando i mari si innalzarono distruggendo molte località costiere, ma che certamente ha anche un significato simbolico. Nella mitologia sumera il diluvio è inteso come l’evento sacro che divide il tempo in ante-diluviale e post-diluviale. La mitologia maya utilizza tre diluvi per distinguere quattro ere del mondo, vissute da quattro diverse umanità. La tradizione letteraria greca presenta il mito di Deucalione e Pirra, unici superstiti di un diluvio universale mandato da Zeus per punire la malvagità degli uomini. Anche la tradizione ebraica attribuisce la causa del diluvio alla cattiveria degli uomini e racconta il cataclisma nella Bibbia, libro I della Genesi: Dio decide di punire l’umanità ed elegge a continuatori della stirpe umana Noè ed i suoi figli. L’eletto che si salva è il simbolo dell’uomo rigenerato che dà inizio ad una vita totalmente nuova. È importante notare che le tradizioni più svariate insistono su un punto comune: la presentazione del ciclo degenerazione-generazione, sempre con la presenza dell’elemento acqueo, inteso come morte-vita: la vita, dunque, si congiunge con la morte per dare origine ad una nuova vita. Tutta l’umanità deve passare attraverso la morte per rigenerarsi, così come nel nostro rito l’iniziando deve morire simbolicamente per poter rinascere e quindi ricominciare a vivere possedendo le autentiche qualità umane.
TAVOLA SCOLPITA DAL FR.’. G. T.