A.·.G.·.D.·.G.·.A.·.D.·.U.·.
Il Tempio
Maestro Venerabile,
Fratelli questa tavola, poco esoterica, l’ho pensata come propedeutica verso
una conoscenza, uno studio, un approfondimento della simbologia presente nel
tempio.
Qualche volta capita di confondere il temine Tempio con il termine Loggia.
I due termini hanno un significato filosofico ed anche simbolico differente: la
loggia ha attinenza con il tempo; è il primo ed il più importante nucleo
massonico. E’ dalla loggia che deriva ogni gerarchia ed ogni regolarità
massonica, anche semplicemente da un punto di vista amministrativo.
Il tempio è uno spazio.
Il termine Tempio deriva dalla radice indoeuropea tem che
significa dividere, delimitare.
Gli Indovini etruschi delimitavano un’area sacra dividevano il cielo in quattro
sezioni ed attraverso due linee immaginarie che si intersecavano sopra la loro
testa individuavano il centro.
Anche presso i Romani con il termine Templum si indicava, all’inizio,
uno spazio del cielo di forma circolare o rettangolare, la cui delimitazione
avveniva ritualmente, eseguendo alla lettera le prescrizioni degli àuguri. Questo
spazio veniva delimitato con un bastone, dall’àugure che si posizionava
rivolgendo il volto verso mezzogiorno ed anche qui il centro di questo spazio
risultava sopra la sua testa ed era il punto di intersecazione di due linee
immaginarie.
Entro questo spazio, così consacrato, l’àugure prediceva il futuro traendo
indizi dal volo degli uccelli e da fenomeni atmosferici.
Da queste operazioni rituali derivano i termini con-templare ed in-augurare
che in latino significava consacrare con gli àuguri.
Il Tempio è quindi lo spazio dove avviene una ierofania o discesa di una
influenza spirituale. Il rituale è il modo o il mezzo con il quale questa
ierofania avviene.
Il movimento, il deambulare all’interno del Tempio marca il Tempio stesso
rendendolo uno spazio sacro.
Il Guénon scrive che nella massoneria operativa l’ubicazione di un edificio era
determinata, ancora prima di intraprenderne la costruzione, usando il metodo
dei cinque punti, che consisteva nel fissare i quattro angoli (la costruzione
era spesso di base quadrata o rettangolare) e si deponevano le prime quattro
pietra, quindi si determinava il centro che era il punto d’incontro delle
diagonali.
Queste pietre che determinavano i primi punti erano chiamati LANDMARKS
pietre termini.
Il Tempio come luogo di culto specificamente costruito inizia ad esistere dal
5° millennio a.c., dapprima come costruzione rudimentale, poi sempre più
complessa sino ad arrivare ai grandi templi sumerici.
I templi erano di forma rettangolare, a gradini, a simboleggiare una montagna,
la residenza della divinità.
Nel tempo e nei diversi luoghi, i templi sono via via architettonicamente
migliorati.
Il Tempio più famoso, quello al quale noi Massoni siamo legati è il Tempio di
Salomone che si iniziò a costruire nel X° secolo a.c..
Re Salomone regno dopo re David, tra il 974 ed il 932 a.c. (42 anni); la
costruzione del Tempio iniziò quattro anni dopo l’incoronazione.
Nel Primo libro dei Re è descritto com’era il Tempio che Salomone
edificò al Signore.
La casa che il re Salomone costruì per Ievè avea sessanta cubiti di lunghezza,
venti di larghezza e trenta di altezza. Un cubito è uguale a 0.55 m.
Il portico sul davanti del luogo santo della casa aveva 20 cubiti di lunghezza
rispondenti alla larghezza della casa e dieci cubiti di larghezza sulla fronte
della casa.
E il re fece alla casa delle finestre a reticolato fisso. Egli costruì,
a ridosso del muro, tutt’intorno dei piani che circondavano i muri della casa:
del luogo santo e del luogo santissimo; e fece delle camere
laterali tutt’intorno.
Il piano inferiore era largo cinque cubiti; quello di mezzo sei cubiti ed il
terzo sette cubiti; perch’egli avea fatto delle sporgenze tutt’intorno ai muri
esterni della casa, affinché le travi non fossero incastrate nei muri delle
casa.
Per la costruzione si servirono di pietre già approntate alla cava; in
guisa che nella casa durante la sua costruzione, non s’udì mai rumore di
martello, d’ascia o d’altro strumento di ferro.
L’ingresso del piano di mezzo si trovava al lato destro della casa e per una scala
a chiocciola si saliva al piano di mezzo, e dal piano di mezzo al terzo.
Dopo aver finito di costruire la casa, Salomone la coperse di travi e di assi
di legno di cedro.
“Salomone né rivestì le pareti interne di tavole di cedro; dal pavimento
fino alla travatura del tetto; rivestì così di legno l’interno e coperse il
pavimento della casa di tavole di cipresso.
Rivestì di tavole di cipresso uno spazio di venti cubiti in fondo alla casa,
dal pavimento al soffitto; e riserbò uno spazio interno per farne un santuario,
il luogo del santissimo (qodesch o qodaschim).
I quaranta cubiti sul davanti formavano la casa, vale a dire il tempio.
Il legno di cedro, nell’interno della casa presentava delle sculture, tutto era
di cedro e non si vedeva pietra.
Salomone stabilì il santuario nell’interno, in fondo alla casa, per collocarvi
l’arca dell’alleanza di Ievè.
Il santuario avea venti cubiti di lunghezza, venti cubiti di larghezza e venti
cubiti d’altezza. Salomone lo rivestì d’oro finissimo e davanti al santuario fece
un altare di cedro e lo ricoprì d’oro.
Rivestì d’oro tutta la casa e ricoprì d’oro tutto l’altare che apparteneva al
santuario.
Il Tempio era, abbiamo visto, diviso in tre aree che rappresentavano i tre
regni della natura: l’ATRIO il mare; il SANTO la terra ed il SANTISSIMO il
cielo.
Nel 587 a.c.
l’esercito babilonese di Nabucodonosor distrusse il Tempio.
Ciro di Persia lo fece ricostruire nel 538 a.c..
Per questa ricostruzione venne impiegato molto tempo a causa anche di una
interruzione di 17 anni. Il risultato fu, comunque, enormemente inferiore nelle
ricchezze delle decorazioni , degli ornamenti e degli arredi.
Nel 63 a.c.
Pompeo occupò Gerusalemme ed invase il Tempio penetrandolo anche in quelle
parti segrete dove solamente un sacerdote poteva entrare – una sola volta
all’anno per pronunciare il nome di dio, mentre tutt’intorno si levavano forti
rumori affinché nessuno, al di fuori del locale, potesse sentirne il nome inoltre
vi entrava legato perché qualora morisse poteva venire tratto fuori senza che
alcun’altro penetrasse in quell’area.
Nel 19 a.c.
Erode il Grande intraprese la costruzione di un nuovo Tempio al quale
lavorarono 100.000 operai e 1000 muratori-sacerdoti, esperti nel campo
dell’architettura sacra. Questo Tempio aveva otto porte monumentali ed oggi di
questo Tempio restano soltanto alcuni ruderi ed un muro – il muro del
pianto.
Salomone in ebraico significa “uomo pacifico” – il tempio di
Salomone è quello della pace verso la quale tendono tutti i massoni sinceri che
guardano con distacco l’agitazione del mondo profano.
Il Tempio di Salomone fu costruito in sette anni e sette è l’età simbolica del
maestro massone.
Il Tempio di Salomone era costruito in pietra che è la stabilità,
in legno che è la vitalità e in oro che è la spiritualità.
Il Tempio di Salomone va considerato non nella sua realtà storica, seppure qui
è la parte alla quale ho dedicato più tempo, annoiandovi forse, ma nel suo
significato esoterico.
Il Tempio massonico è uno dei tre appartamenti che costituiscono la Loggia; gli altri due sono Il
gabinetto di Riflessione, dove ognuno di noi ha avuto per la prima
volta conoscenza della simbologia massonica, e La Sala dei
Passi Perduti, che equivale al Peripato-peripatos,
punto dove si passeggiava, si perdevano i passi e dove si indossano i
vestiti adatti ai lavori sacri, abbandonando ogni consuetudine profana.
Il tempio massonico è di forma rettangolare con un’unica porta orientata ad
Occidente. Il Tempio quindi va da occidente ad oriente, verso la luce.
Al Tempio si accede passando attraverso due colonne.
Queste colonne sono identificate, una con la lettera J (Jod) lettera che
in ebraico rappresenta la mascolinità, e l’altra con la lettera B (Beth)
seconda lettera dell’alfabeto ebraico con un significato essenzialmente
femminile.
Queste sono le colonne di rame che Hiram di Tiro, figlio di una
vedova della tribù di Nneftali, fece costruire nel portico del Tempio
di Salomone, sollevando con la mano destra quella che chiamò Jachin e
con la mano sinistra quella che chiamò Boaz. Queste colonne erano alte
18 cubiti, cioè 9.90
metri.
Jachin, significa Egli stabilirà e Boaz significa Forza.
Insieme, significano “Dio stabilirà nella forza, solidamente, il
Tempio e la religione di cui Egli è il centro.”
La sala ha una volta azzurra cosparsa di stelle e rappresenta il firmamento.
La volta è sostenuta, simbolicamente, da 12 colonne; sei a settentrione e sei a
mezzogiorno. La volta azzurra è l’altezza del tempio che va dal Nadir allo
Zenit ed è il cielo che protegge gli uomini di ogni ceto e di ogni colore,
purché desiderosi di luce e disposti a costruire il Tempio universale.
Il Tempio è l’immagine del Cosmo e per questo motivo le sue dimensioni non sono
definite.
Intorno alle pareti corre un cordone di colore rosso con sette nodi d’amore,
immagine che rappresenta la catena che unisce tutti i massoni.
Una delle pareti appare incompleta alla sommità, ad indicare che il Tempio che
ognuno di noi deve costruire non è mai finito/completo.
La parte più sacra del Tempio quella corrispondente al santuario del santissimo
nel Tempio di Salomone è denominata Oriente, qui c’è un podio
sopraelevato di quattro gradini che dovrebbe essere delimitato da una balaustra
oltre la quale si erge il trono del Maestro Venerabile sul cui altare vi
è un candeliere a tre luci ed una colonnina ionica mobile.
Davanti al trono del M.·.V.·. vi è un’ara sulla quale sono collocati:
una lampada a sette bracci ed un compasso. Dietro il trono, in alto, c’è il delta
trasparente e luminoso – un triangolo equilatero nel quale è dipinto un occhio
destro.
La parete dell’oriente è dominata da una iscrizione a grandi lettere che
significa Alla Gloria Del Grande Architetto Dell’Universo. Ai due lati,
verso settentrione, il Sole e verso mezzodì la Luna crescente, in
posizione diversa da quella astronomica. Sempre sulla parete dell’oriente sono
poste le parole libertà – uguaglianza – fratellanza.
Alle estremità del podio vi sono due tavoli, uno per l’oratore
(settentrione) ed uno per il segretario (meridione).
In terra, vicino all’ara, sono collocati, dalla parte degli Apprendisti
e siamo ancora a settentrione, una pietra grezza, un filo a piombo,un
maglietto ed uno scalpello; dall’altro lato (meridione) siamo nella zona dei Compagni
d’Arte ci sono una pietra cubica sormontata da una piramide, una livella,
un regolo ed una leva. Verso il centro sono collocati una tavola da tracciare,
una cazzuola ed una squadra.
Sopra una pedana a due gradini vi è il tronetto del 1° sorvegliante.
Sull’ara vi sono un candeliere a due luci ed una colonnina dorica
mobile.
Su un altro seggio, uguale a quello del 1° sorvegliante ma posizionato sopra
una pedana ad un solo gradino si siede il 2° sorvegliante e sull’ara vi
sono un candeliere ad una luce ed una colonnina corinzia mobile.
Il pavimento, al di fuori del podio, è a grosse piastrelle bianche e nere
posizionate a scacchiera.
Le colonnine delle tre luci, M.·.V.·., 1° e 2° sorvegliante,
rappresentano le tre virtù, la colonna dorica (1° sorvegliante)
la forza per dirigere, quella jonica (M.·.V.·.)
la saggezza per inventare e la corinzia (2° sorvegliante)
la grazia, la bellezza per ornare.
Nelle pareti, presso il 1° sorvegliante, c’è la statua di Ercole, presso
il 2° sorvegliante la statua di Venere e ad Oriente la statua di Minerva.
Quanto contenuto nel Tempio massonico è riportato nel quadro di loggia.
Tornando alla questione iniziale, la
Loggia è diversa dal Tempio. Una Loggia può infatti riunirsi
in uno od in un altro Tempio senza che il suo carattere venga alterato.
Fonti:
Dizionario Massonico – Troisi ed. Sugarco
La simbologia massonica – Boucher ed. Atanor
La bibbia