Il magico numero 7
“E avendo aperto il settimo sigillo, si fece silenzio nel cielo, quasi di mezz’ora. E vidi i sette angeli che stanno dinanzi a Dio; e furono date ad essi sette trombe”.
(Apocalisse, VIII – 1)
Nell’Apocalisse, è un numero ricorrente: in tutta la bibbia Bibbia compare 424 volte.
“E vidi nella destra di Lui che sedeva sul trono, un libro scritto di dentro e di fuori, e segnato con 7sigilli”.
(Apocalisse, V – 1)
“Il mistero delle sette stelle che hai visto nella mia destra e i sette candelieri d’oro: le sette stelle sono i sette angeli della Chiesa e i sette candelieri sono le sette Chiese”.
(Apocalisse, I – 20)
“E vidi una bestia che saliva dal mare, che aveva sette teste e dieci corna, e sopra le sue corna dieci diademi e sopra le sue teste nomi di bestemmie”
(Apocalisse, XIII – 1)
E il Signore disse a Noè: “Di tutti gli animali mondi ne prenderai a sette a sette, e maschio, e femmina; e degli animali immondi a due a due, maschio, e femmina. E parimenti degli uccelli dell’aria a sette a sette, maschio e femmina: affinché se ne conservi la razza sopra la faccia della terra.
(Genesi, VII, 2-3)
E’ scritto nel Vangelo: “Perdona non 7 ma 77 volte 7 al tuo fratello”.
Ammonisce un antico proverbio arabo: “Prima di parlare gira sette volte la lingua in bocca”.
Sette è il numero da sempre ritenuto magico, misterioso, intriso di sacralità e con una ricchissima simbologia che lo connota fin dall’antichità.
E’ il primo più alto, divisibile solo per se stesso, il più attivo dei numeri dispari e rappresenta, dunque, l’azione per eccellenza, a tutti i livelli: su se stessi e sul mondo.
Il numero 7 era considerato già sacro dagli egizi che vi fondarono gli elementi di tutte le scienze; molte delle sue proprietà risalgono addirittura all’astrologia babilonese che riconosceva 7 pianeti e divideva il mese lunare in cicli di 7 giorni, da cui deriva l’origine della nostra settimana. A ciò è riconducibile molta della sacralità dei 7 che rappresentava, in quel tempo, il cosmo e la sua perfezione.
Secondo la scuola pitagorica il 7 era “amitor” (senza madre) in quanto non era un prodotto fattoriale ma generato solo dall’unità. Veniva considerato “Veicolo di Vita” in quanto formato dal quattro (azione, materia, femminile) più il tre (spirito, sapienza, maschile).
Tutte le civiltà antiche hanno sviluppato un simbolismo numerico ed in esse è infatti ricorrente l’interpretazione del 7 come numero sacro, unico e immobile.
I Cinesi veneravano 7 Spiriti Celesti; i Giapponesi i 7 Genii della Felicità; il Rig-Veda parla di 7 razze umane, di cui cinque già estinte e due future, chiamate allegoricamente le sette “correnti”.
Le civiltà della Mesopotamia attribuivano l’origine e il governo del mondo a 7 deità cosmogoniche.
7 sono gli Dei accostati ai sette saggi del Pantheon Babilonese, 7 sono i raggi di Bacco, 7 quelli del disco solare sulla testa di Thoth.
I Caldei innalzarono colossali torri a 7 piani.
Ugualmente importante fu il numero 7 presso gli Egizi e gli Ariani, lo testimoniano le piramidi a struttura tri-tetra settenarie.
Gli Egiziani contarono “sette braccia” del Nilo; 7 erano gli scorpioni che accompagnavano sempre la dea Iside ed in 7 gradi fu edificata la Piramide.
I Persiani credevano ai 7 Genii della Luce e cingevano le città con 7 cinta di mura.
I Greci associavano il 7 all’adorazione di Selene e di Apollo; 7 erano le corde della sua lira.
7 erano le vacche sacre del dio cantate da Omero, «All’isola della Trinacria arriverai: là numerose pascolano le vacche e le pingue grecci del sole, sette armenti di vacche e sette belle greggi di pecore…» Odissea, XII, 127-133
7 erano i fanciulli e 7 le fanciulle inviate a Creta come pasto per il Minotauro.
Nella cultura ellenica l’armonia tra pensiero ed azione veniva indicata nei 7 sapienti: Cleubulo con in mano la bilancia, Pittaco con un ramo d’ulivo, Solone con un teschio, Pariandro in posa calma e rassegnata, Talete colui che non sa ma che infinitamente sa, Chilone con in mano uno specchio, Biante che solleva una gabbia contenente un uccello.
7 erano le meraviglie del mondo: il colosso di Rodi, i giardini pensili di Babilonia, il mausoleo di Alicarnasso, il tempio di Diana in Efeso, il faro di Alessandria, il Giove olimpico di Fidia, le piramidi d’Egitto.
7 furono le Chiese del tempo: Efeso, Smirne, Sarsi, Tiati, Pergamo, Filadelfia e Maodicea.
7 erano gli Dèi di Abydos, 7 le dee Hator che stabilivano il destino di ogni neonato.
Ogni 7 giorni gli Spartani facevano sacrifici ad Apollo; il 7° giorno dalla nascita si dava il nome al nuovo nato.
I Fenici veneravano i 7 calici.
Che il 7 possa essere considerato l’emblema della pienezza spirituale e cosmica, il numero sacro per eccellenza, è confermato anche dalla forte carica simbolica conferitagli in molte religioni.
Nella Bibbia Dio impiegò 7 giorni per realizzare la sua creazione e 7 sono i giorni della settimana che lo ricordano all’uomo.
L’Antico Testamento utilizza 7 nomi per indicare la terra e altrettanti per il cielo.
Nel Nuovo Testamento, 7 sono i sacramenti (battesimo, eucarestia, penitenza, confermazione, matrimonio, ordine sacro, unzione degli infermi), 7 i doni dello Spirito Santo (sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, timor di Dio), 7 i peccati capitali (gola, lussuria, avarizia, superbia, accidia, invidia e ira) e 7 le virtù (forza, sapienza, giustizia temperanza, fede, speranza e carità).
7 sono le invocazioni contenute nel Padre Nostro. Da Pasqua a Pentecoste ci sono 7 settimane.
Nell’Apocalisse di San Giovanni il 7 vi ricorre cinquantaquat¬tro volte: la fine del mondo sarà annunciata dalla rottura dei 7 Sigilli, seguita dal suono di 7 trombe per bocca di 7 Angeli, quindi dai 7 Por¬tenti ed infine dal versamento delle 7 Coppe dell’ira di Dio. 7 sono gli arcangeli di cui si fa menzione.
Le mura di Gerico si sgretolarono quando, il settimo giorno che l’esercito di Israele, con l’arca dell’alleanza alla testa, compì per 7 volte il giro completo attorno alla città.
Nella tradizione ebraica il candelabro a 7 luci, detto Menorah, è il simbolo della fede eternamente accesa e fu fatto costruire da Mosè su ordine di Geova. Le sette luci ardevano per rappresentare simbolicamente la fede eternamente accesa.
Nella Cabala, l’uomo viene rappresentato in una triplice essenza ma la rappresentazione della sua evoluzione è settemplice (vegetativa, nutritiva, sensitiva, intellettiva, sociale, naturale, divina).
Il settimo giorno dalla nascita avveniva la circoncisione dei maschi; 7 volte venivano assolti i peccati e 7 era il simbolo della perfezione che contiene il loro simbolo etnico, la stella di David.
7 erano le corde della lira di Orfeo e 7 i cancelli di Shamballa . 7 erano le regioni della terra, 7 le razze umane, 7 le famiglie di Wotan , 7 le grotte degli antenati Nahual , 7 le città di Cibola , 7 le isole Antille dette “Sabain”di cui parlavano antichi viaggiatori arabi, nominando l’isola delle 7 città.
7 volte Ofione si arrotolò intorno all’uovo universale depositato da Eurinone, Dea di tutte le cose, creatrice delle 7 potenze planetarie (Sole, Luna, Marte, Mercurio, Giove, Venere, Saturno).
Anche il sistema Tolemaico poneva al centro dell’Universo la terra, attorno a cui ruotavano, 7 sfere concentriche dette Cieli.
I buddisti definiscono, inoltre, l’uomo come Saptaparna, la “pianta a sette foglie” attribuendogli 7 principi.
Nella tradizione Islamica, dove il 7 è più volte ripetuto nel Corano, il Mondo è sorretto da 7 colonne poggianti sulle spalle di un gigante.
7 sono i giri che il musulmano deve fare, per conquistare il paradiso, intorno alla Kaaba, dove è sigillata la pietra che l’Arcangelo Gabriele inviò ad Abramo e Ismaele quando, sulla base dei disegni dati da Dio, costruirono il Tempio.
Nel Baghavad Gita, libro sacro dell’Induismo, 7 erano gli illuminati dei Veda dell’India e 7 sono i giri che induisti e buddisti fanno intorno al sacro monte Kailash per purificarsi dai peccati.
7 sono i tipi di oro, le stole di Iside, le gemme preziose.
Il Buddha Gauthama individuava 7 mondi o gradi di Maya, costituiti ciascuno da 7 cerchi di evoluzione di una catena planetaria formanti 49 (7×7) stazioni di esistenza attiva.
Nel Libro tibetano dei morti questi 49 (7×7) giorni sono rappresentati dal segno dello Swastika (7×7), sulle corone delle 7 teste del Serpente dell’Eternità dei misteri.
Nella mitologia indiana, al mistero dei 7 fuochi, si accompagnano in genere le 49 (7×7) suddivisioni o 49 (7×7) aspetti del fuoco.
Inoltre 7 è sinonimo di governo dei cicli e dei ritmi della vita umana.
Le uova di gallina si schiudono dopo 21 giorni (7×3); quelle di anatra si aprono dopo 28 giorni (7×4); quelle di struzzo dopo 56 giorni (7×8).
Le cagne generano dopo 63 giorni dalla fecondazione (7×9); le mucche dopo 280 giorni (7×40).
Il ciclo mestruale che regola le funzioni dell’apparato genitale femminile si ripete normalmente ogni 28 giorni (7×4).
Dopo il concepimento, infatti, l’embrione rimane tale per 7 settimane per poi trasformarsi in feto. Il movimento del feto umano prodotto da questo apparato, è seguito da un periodo di 126 giorni (7×18). Il periodo di variabilità è di 210 giorni (7×30). Quello della gestazione si conclude in 280 giorni (7×40) o, volendo usare un’ altra misura temporale, il parto avviene dopo 7 lune nuove.
Nell’ ambito dei processi patologici umani molte malattie si risolvono in 7 giorni.
In fase di sviluppo e crescita il bambino intorno ai 7 mesi pone i primi denti da latte.
Ogni 7 anni completa un ciclo fisico e psico-fisico.
Il fanciullo a 7 anni ottiene i denti definitivi, a 14 (7×2) annienta lo stadio della pubertà, a 21 (7×3) completa il suo sviluppo.
Nella natura, inoltre, il 7 denota la periodicità dei fenomeni.
Lo spettro luminoso viene diviso nei 7 colori di base che formano l’arcobaleno (rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e violetto).
7 sono le note musicali e 7 i gradi della scala che producono l’armonia, 7 sono i diesis e 7 i bemolle. Sommando tutti i gradi della scala si ottiene 28 (7×3). 7 sono le chiavi musicali la cui differente posizione sul pentagramma va a costituire il setticlavio e 7 sono i registri vocali comprensivi di voci bianche.
Nella chimica, nella fisica e nella mineralogia il 7 è un numero fondamentale.
In astronomia risulta che la Luna è 49 (7×7) volte più piccola della Terra e compie i suoi cicli in un periodo di 28 (7×4) giorni.
7 sono i veli della danza, le chiavi dell’Universo, le porte del sogno, i gangli spinali, le ghiandole endocrine, i livelli degli elettroni attorno al nucleo.
I Romani nel recinto della città, che sarebbe diventata la capitale del mondo antico occidentale, non ammisero che 7 colline conosciute come i “Sette Colli” (Capitolino, Esquilino, Palatino, Quirinale, Viminale, Celio e Aventino) e lasciando le altre fuori dalle mura. E’ stata governata da 7 re (Romolo, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tuillo e Tarquínio il Superbo). La leggenda vuole, poi, che la città divenne “eterna” per 7 oggetti ivi condotti perché di buon auspicio: l’ago di Cibele (una pietra nera adorata in Asia minore); la quadriga donata dalla città di Veio; le ceneri di Oreste, figlio di Agamennone; lo scettro di Priamo, re di Troia; il velo di Ilione; la statua di Atena Pallade; i dodici scudi Ancili. Roma è, inoltre, la città delle 7 Chiese (le 4 Basiliche maggiori: S. Pietro in Vaticano, S. Giovanni in Laterano, S. Maria Maggiore, S. Paolo fuori le mura – e le 3 Basiliche minori di S. Sebastiano sull’Appia, S. Croce in Gerusalemme e S. Lorenzo fuori le mura).
Costantinopoli, la seconda capitale dell’impero, quello d’Oriente, venne anch’essa costruita su 7 colline.
Secondo gli antichi misteri religiosi, le dolorose vicende dell’anima, al fine di sfuggire all’amplesso della materia e tornare a congiungersi e sommergersi nella plenitudine dell’Essere Sommo, si compivano per 7 gradi, dovevano risalire 7 sfere planetarie.
La lampada che brilla sulla tavola del tabernacolo è a 7 fiamme.
7 sono le Pleiadi, le costellazioni celesti che sono espressione di questi principi eterni. 7 sono anche le stelle che compongono l’Orsa Maggiore ed altrettante quelle che formano l’Orsa Minore.
Giuseppe, spiegando in Egitto i sogni del Faraone, parlò di 7 vacche grasse e di 7 vacche magre.
7 sono i dormienti; 7 i dolori di Maria Vergine con il cuore trafitto da 7 spade.
Nel Medioevo le Arti e le Scienze Muratorie venivano divise in due gruppi: un trivio, detto letterario, di tre “discipline propedeutiche” quali grammatica, logica, e retorica ed un quadrivio, detto scientifico, composto di quattro “scienze fondamentali” quali aritmetica, geometria, musica, astronomia. Queste 7 discipline venivano sintetizzate in sette parole: Lingua (Grammatica), Ratio (Logica), Tropus (Retorica), Numerus (Aritmetica), Angulus (Geometria), Tonus (Musica) e Astra (Astronomia).
7 sono le lettere dell’alchemico V I T R I O L: Visita, Interiora, Terrae, Rectificando, Invenies, Occultam, Lapidem: visita l’interno della terra (il proprio intimo, la Psiche) e rettificando scoprirai la pietra nascosta (e indagando troverai la tua intima essenza o Vera Volontà).
Lascio a voi le riflessioni e le interpretazioni del caso.
L’unico spunto che mi permetto di proporre deriva dalla considerazione che se facciamo astrazione dai concetti matematici e di computo in generale, senza perdere di vista la “struttura matematica della realtà”, possiamo osservare come ciò per noi rappresenta fondamentalmente un valore, una misura o la combinazione di altri elementi, nella sua radice più intima e remota, esso appaia più come una forma di unità, di origine o derivazione fine a se stessa, manifestando un valore archetipico, da cui tutto scaturisce e attraverso il quale tutto “transita”; una “unità” estranea ai nostri concetti matematici, che non rappresenta il valore più basso di una data serie ma quello più rappresentativo e creativo!