Fondazioni e opere massoniche
Una delle osservazioni critiche più ricorrenti a discorsi, articoli e libri massonici è quella di sorvolare sugli aspetti esoterici del nostro Ordine per concentrarsi unicamente sulle sue dimensioni storiche, sociali e istituzionali. È giusto tuttavia ricordare che esiste anche il problema opposto, e cioè quello di privilegiare unicamente gli orizzonti spirituali della Massoneria e dimenticare di curare anche le condizioni di possibilità per esercitare una benefica influenza nel mondo profano. È proprio di questo secondo, ma non secondario aspetto, che vorrei dire due parole. La Massoneria è un punto di vista sul mondo che si trasmette ai Fratelli attraverso un linguaggio improntato alla razionalità e al simbolismo; tale sistema di valori e di principi rivela una solida consistenza interna. Il nostro ordine tuttavia non potrebbe accontentarsi di produrre un insieme di idee coerenti, la sua aspirazione mira soprattutto a veicolare pensieri e discorsi che abbiano un valore di verità. In caso contrario l’impalcatura teorica della Massoneria potrebbe venir comparata ad un romanzo, coerente e interessante fin che si vuole, ma privo di agganci con la realtà e quindi sostanzialmente incapace di elevarsi a sistema di valori caratterizzati da un’intenzionalità veritativa. A questo punto la domanda che sorge spontanea è la seguente: che cosa permette ad un sistema consistente di idee di dimostrarsi anche vero? Per raggiungere questo fine è necessario che tra i predicati che formano il linguaggio della Libera Muratoria ve ne siano almeno alcuni di questi specifici predicati che siano associati ad operazioni concrete e che quindi possano immediatamente connettersi all’esperienza reale. Ebbene le Fondazioni di solidarietà delle Logge servono proprio a questo. Si tratta di promuovere, con i contributi versati annualmente dai Fratelli, dei progetti concreti degni della massima rispettabilità. Le possibilità sono molteplici e variegate: si possono aiutare popolazioni colpite da calamità naturali, si può cercare di alleviare le sofferenze di famiglie in condizioni economiche precarie, si possono aiutare giovani meritevoli finanziando i loro studi nelle scienze, nelle arti e nella cultura in generale…. Le iniziative di questo genere costituiscono criteri di oggettivazione che permettono alle teorie massoniche di non essere solamente coerenti e belle ma anche vere perché traducibili in azioni verificabili e controllabili da chiunque. Potrebbe essere proprio questa la via per guadagnarsi un consenso maggiore nell’opinione pubblica.
Daniele Bui
Tema
Fondazioni ed opere massoniche MASSONGEX
Sono da sempre stato un gran sognatore ma i sogni a volte non mi bastavano così che nel 1968 all’età di ventitré anni mi avventurai con una piccola Renault R4 via terra fino in India e Nepal andata e ritorno.
Gianpietro Rappe, Loggia Il Dovere, Lugano
L’esperienza a “Terre des hommes”.
Ho da sempre avuto un occhio di riguardo per questa gente che ho incontrato durante questo viaggio che ha lasciato un forte segno dentro di me. Sollecitato da mia moglie mi recai ad una serata informativa fatta da “Terre des hommes “gruppo Ticino” e decisi di farne parte. Non mi sembrava giusto vivere ignorando passivamente questa gente dopo tutto quello che ho potuto vedere. Entrai a far parte gruppo “Terre des hommes” e vi rimasi per circa dieci anni dedito alla raccolta di fondi per i bambini meno o poco fortunati. Trascorsero molti anni, i figli divennero grandi e indipendenti, mi ero costruito la casa ma sentivo che mi mancava qualcosa e dopo diverse ricerche trovai quanto cercavo in una associazione non religiosa, non politica e non razzista che faceva al caso mio, la Massoneria. Bussai alla porta del Tempio della Loggia il “Dovere” di Lugano dove venni accettato ed iniziato.
Entrato in Massoneria decisi di lasciare libero il mio posto alle giovani leve nel gruppo di lavoro “Terre des Hommes” nel quale avevo collaborato poiché convinto di fare solo una cosa alla volta ma con tutto il mio impegno piuttosto che due cose fatte a metà. Quale Apprendista Muratore avevo chiesto, tramite il mio Padrino, all’allora Venerabile Remo Regazzoni, se si poteva prendere in considerazione di donare qualcosa a Terre des Hommes , la richiesta venne recepita, fu valutata positivamente e accettata per essere poi eseguita poco dopo. Durante il periodo con il gruppo Terre des Hommes Ticino, visitai una prima volta con il comitato, e una seconda volta con le figlie, la casa di Massongex nel Vallese, chiamata semplicemente “La Maison”.
La casa di Massongex
Ma che cos’è questa Maison e di che cosa tratta? Si tratta di un luogo dove vengono accolti del mondo, prevalentemente dall’Africa con delle patologie che necessitano delle cure con pesanti interventi chirurgici, Interventi che non possono avere nel loro paese. Una parte di questi bambini devono essere operati per anomalie congenite al cuore e che dopo un solo intervento chirurgico danno la possibilità al bambino di avere una vita normale per tutta la vita. Altri invece necessitano della ricostruzione di una parte della trachea ustionata dalla soda caustica, poiché la soda caustica è molto usata dalle casalinghe del posto e malauguratamente viene conservata imprudentemente e stupidamente in allettanti bottiglie di generi alimentari dai loro genitori, e quei bambini sono le povere e innocenti vittime di questa brutta abitudine, ingolositi e assetati ingeriscono la soda caustica con atroci conseguenze. Non da ultimo una malattia, a molti ignota, il “Noma” che sfigura in modo orrendo e definitivo i volti di questi bambini fino a renderli irriconoscibili. I ragazzi colpiti infine non sono più in grado di nutrirsi a causa delle malformazioni subite. Il “Noma” può essere fermato con degli antibiotici specifici, in seguito bisogna riparare il danno da loro subito con la chirurgia ricostruttiva. I bambini arrivano dal loro paese al centro accompagnati da volontari che si pagano loro stessi il viaggio mentre quello del bambino viene molto spesso offerto dalle compagnie aeree quando dispongono di posti liberi. I bambini africani sono molto attaccati alle loro famiglie e la loro trasferta a Massongex è per loro molto traumatica ma appena arrivati a la “Maison” trovano subito uno spontaneo “comitato di accoglienza” formato da loro compatrioti più o meno della stessa età che hanno, o hanno avuto, le stesse patologie.
Attorniato e confortato dal piccolo gruppo il nuovo arrivato normalmente dà sfogo ad un pianto liberatorio che scioglie la tensione. La parte di sostegno psicologico viene fatta tra di loro ed è incredibile vedere come dei bambini al di sotto dei dieci anni di età si adattino loro malgrado al loro trasferimento dalla terra natale in un gruppo dove si parlano una ventina di lingue o dialetti differenti.
Uno di loro, che di solito ha già passato la trafila delle visite mediche delle analisi e delle sale operatorie e che attende il momento del suo rientro nella sua famiglia naturale, spiega al nuovo arrivato cosa lo aspetta dandogli un senso di protezione e spiegando nel loro modo quello che dovrà passare, il tutto con un linguaggio adatto e comprensibile, gli si spiega che dovrà soffrire ma che ne vale la pena e tornerà a casa dai loro cari rimesso a nuovo per poter affrontare la vita in un modo migliore di quando era arrivato. I cardiopatici hanno tendenza ad essere solidali tra di loro come pure gli ustionati dalla soda caustica, un po’più difficile è l’integrazione dei malati di Noma che non vogliono mostrare le loro facce sfigurate, il loro percorso verso una vita migliore pone ostacoli più difficili da superare.
La lodevole azione della Massoneria
Fatta questa lunga ma doverosa parentesi torniamo Terre des Hommes Ticino. In una riunione di comitato la segretaria segnala l’arrivo dell’importo della donazione dalla Loggia Massonica “Il Dovere” di Lugano. Il fatto destò scalpore, alcune delle donne del comitato presumibilmente molto devote sia alla causa di Terre des Hommes che alla Chiesa, misero in dubbio di poter o dover accettare la donazione dai Massoni che a loro modo di vedere sono più vicini al Diavolo che non ad atti di beneficenza. Era per me arrivato il momento di uscire allo scoperto e non mi restò altro da fare che dichiararmi apertamente Massone. In un’atmosfera a dir poco tesa venne infine accettato l’importo se non altro per non farmi torto … se consideriamo che avevamo lavorato assieme per quasi dieci anni! Una collega del comitato raccomandò ai membri la massima discrezione e non diffondere fuori dal comitato la provenienza dei soldi, non si sa mai … ! Queste persone ignoravano totalmente che “la Maison” di Massongex fu fondata da uomini generosi e di buoni costumi che non a caso erano anche in gran parte Massoni e che Logge massoniche svizzere hanno per anni devoluto regolari e ingenti somme di denaro a sostegno di questa causa. Non è monopolio di nessuna organizzazione o nessun ente fare del bene, è un obbligo morale che non deve rimanere virtuale ma bensì un atto concreto, anche i Massoni in modo concreto, pur non sbandierandoli ai quattro venti, hanno fatto e fanno la loro modesta parte nella società e questa ne è una testimonianza. Ho già detto altre volte che contro l’ignoranza c’è un rimedio alquanto semplice che è l’istruzione che porta all’apprendimento e alla conoscenza, è piuttosto contro la stupidità e l’arroganza che non bisogna rimanere indifferenti e la si deve combattere. Termino questa tavola citando una frase che ricordo sempre con piacere:
Beati coloro che danno senza ricordare come pure coloro che ricevono senza dimenticare !
A:. G:. D:. G:. A:. D:. U:.