OTTIMISMO(?)
Maestro Venerabile, Fratelli carissimi, potrà sembrare strano il titolo che mi è scaturito dalla mente nel momento in cui mi sono accinto a scolpire questa tavola, in quanto penso che anche per me, come probabilmente per voi Fratelli, è sperimentato nel corso della via iniziatica che essa è costellata da innumerevoli difficoltà. Però più rifletto e più mi convinco che, per quanto sia gravoso cercare di risalire la corrente di questo fiume impetuoso che è la vita, non può essere che motivo di gioia poter esporre la mia pietra al cospetto dei Fratelli. Ciò consentirà un esame mediante il quale, tenendo conto dei commenti fraterni uditi alla presenza spirituale in Loggia, avrò la possibilità di ricevere nuovi insegnamenti. Mi pare che questo sia un modo giusto di intendere il lavoro massonico. Perciò mi accingo a stendere alcuni punti di vista che mi sono congeniali, allo scopo di metterli a confronto con i pareri dei mici Fratelli. È durante la vita che ci è stata concessa la possibilità di essere manifestamente presenti, forse per avere l’opportunità di procedere al miglioramento di noi stessi. Ciò potrà verificarsi nella misura in cui ne siamo capaci e in proporzione della forza volitiva (corretto utilizzo del martello) che ci alimenta. Questa, secondo me, può essere una buona occasione, se come tale la accettiamo procedendo nella direzione che ci porterà verso la sintesi dell’ideale massonico, ove gli opposti tendono ad annullarsi a vicenda convergendo nell’unità finale, ovvero l’acquisizione della Luce. Il punto di vista da cui è preferibile si ponga il Massone mi sembra, dopo un’analisi sincera, il più scomodo fra gli altri, ma quello che consente di applicarsi proficuamente allo scopo di migliorare se stessi. Un miglioramento di noi stessi corrisponde, secondo me, alla eliminazione delle scorie. Esse possono essere motivo di complicanze che si possono manifestare sotto forme diverse, come ad esempio la pigrizia, e non sono eliminabili se non dopo aver acquisito quella Virtù che si impara pazientemente mediante l’esercizio della Tolleranza Massonica. La via da noi intrapresa ci rende possibile il distacco graduale dai metalli mediante il raddrizzamento delle nostre cattive abitudini. Questo lo abbiamo virtualmente effettuato, simbolicamente, nel gabinetto delle riflessioni. È IA che abbiamo avvertito la presenza del Tesoro nascosto, avvolto nelle scorie che si sono formate in noi durante periodi oscuri della nostra esistenza, impedendoci di effettuare dei progressi spirituali. Quell’indicazione di cui ho percepito il senso letterale c sulla quale dovrò ancora lavorare molto per acquisirne l’effettivo significato, mi ritorna spesso alla mente tanto che, non credo, la dimenticherò mai.
VISITA INTERIORA TERRE RECTIFICANDOQUE INVENIES OCCULTUM LAPIDEM
è per me una guida che mi aiuta a compiere le mie piccole graduali rettifiche che apporteranno certamente dei progressi in me stesso. Il lavoro iniziatico a volte mi pesa molto, fino al punto che vorrei rinunciarvi. Ma sono confortato dal ricordo di un desiderio che ho sempre avuto, anche prima di iniziare la via che adesso mi sforzo di percorrere: quello di lavorare al miglioramento di me stesso per attendere al vero scopo della vita. Questo lavoro per il Massone consiste nell’edificare Templi alla Virtù, scavare oscure e profonde prigioni al vizio e lavorare al bene e al progresso dell’Umanità. E forse sono proprio le difficoltà che incontro, quelle che aumentano in me il desiderio di percorrere la strada fino al conseguimento di un risultato, tanto che, di mano in mano che il lavoro procede, prevale la volontà di proseguire anche perché ho finalmente la netta convinzione di essere uscito da una visione profana della vita, avendo percepito una visione iniziatica della stessa. Sono convinto che questo significa mettere ordine dentro di me, evitando accuratamente di tornare alla strada abbandonata, mantenendo vigilanza e perseveranza nelle azioni intraprese a fatica, anche se queste non sono molte. Procedendo nel lavoro che migliora l’opera, mediante l’uso degli attrezzi che l’Ordine Massonico mi ha messo a disposizione, la mia pietra deve perdere le asperità che le impedirebbero di accostarsi alle altre, giungendo così a quel grado di perfezione sufficiente alla costruzione del Tempio.
TAVOLA SCOLPITA DAL FR .’. DANDE OBERTO