LA LEGGE DELLA LIBERTA’
Così le parole del Maestro Venerabile spiegano all’iniziando che cosa sia la Libertà:
“Per noi, profano, la libertà è il dovere di compiere e di non compiere atti secondo la determinazione della propria volontà.
E’ il diritto di fare tutto ciò che non è contrario alla legge, alla morale ed alla libertà altrui.
E’ il diritto di approfittare dei vantaggi garantiti dalla legge a tutti i cittadini, di partecipare col proprio voto alla promulgazione della legge, che deve essere rispettata ed obbedita da tutti”.
Volendole commentare, si può notare come esse comportino due aspetti: doveri e diritti.
Non è singolare che prima vengano definiti i doveri e poi i diritti. Infatti Libertà non è sinonimo di “libertà senza limiti”, “libertà di fare ciò che si vuole”…ne’ può esserlo. Ne risulterebbe sconvolto il perfetto equilibrio dei tre simboli che caratterizzano la società dei Liberi Muratori, cioè “Libertà, Fraternità, Uguaglianza”.
Invece, il definire l’azione libera “un dovere di fare ciò che è stato determinato dalla volontà” implica un momento di valutazione che, una volta razionalizzato, deve essere comunque eseguito (o non deve). E’ chiaro, in base a quanto definito nel seguito della definizione, che la valutazione riguarda se l’azione sia giusta o meno (prima nel rispetto della libertà degli altri, poi della morale, infine, al fondo di tutto, della legge) e la sede di questa valutazione non può essere che la coscienza.
La libertà, secondo la concezione del Libero Muratore, ha origine nella sua coscienza, ha un senso anche all’interno di sé stesso (libertà del sé nei confronti della propria volontà), e viene vissuta completamente solo quando la coscienza stessa diventa limpida e trasparente e vi si può leggere in tutta la sua profondità; di conseguenza, nella società, la libertà viene vissuta solo quando ogni persona può leggere nella coscienza di tutti gli altri; allora essa, la libertà, diventa idea politica e può determinare la giustizia della legge.