GLI STRUMENTI DI LAVORO DEL I° GRADO
La presentazione degli Strumenti di Lavoro di 1° Grado al neo iniziato Fratello suscita uno dei più vivi e piacevoli fattori di tutta la Cerimonia, mentre la loro descrizione è una delle più affascinanti dell’intero Rituale. Questi strumenti sono, per forza di cose, familiari a tutti benché forse pochi vi potranno avere associato dei significati più profondi di quelli indicati dal 2° Sorvegliante. Nella nostra interpretazione della Massoneria abbiamo una viva intenzione di sondare, nel loro più celato significato, i nostri simboli mettendoci così in grado di concatenare un significato spirituale ad oggetti ed azioni dei tutto ordinari. L’esercizio ci dimostrerà, gradualmente, che vi sono un significato spirituale ed uno materiale inseriti in ogni atto ed in ogni oggetto della nostra vita quotidiana. Non appena iniziamo a studiare e meditare sugli Utensili di Lavoro del 1 Grado ci rendiamo conto che essi non furono scelti a caso per formare la strumentalizzazione d’atto di un Massone. Al contrario, il loro significato filosofico e simbolico è talmente profondo che ci conduce nel vasto cuore delle più interne concezioni della vita. Prima di avanzare nell’analisi pensiamo sia interessante notare, per incidenza, i chiari rapporti che esistono tra i tre Strumenti di Lavoro del 1° Grado ed i tre Ufficiali della Loggia, Quindi, la Riga a 24 Pollici, usato per progettare e misurare il lavoro, corrisponde alla saggezza del Maestro Venerabile, che difatti, come governa, cosi pure ha da misurare. Il Maglietto, usato per battere dei colpi, rappresenta il 1° Sorvegliante, la cui caratteristica è la forza e la trasmissione di potere. Lo Scalpello sta per il 2° Sorvegliante, che rappresenta l’elemento della Bellezza”, cosi come lo Scalpello è lo strumento con il quale Massone forgia la pietra grezza estraendone le linee, le superfici, i fregi e tutto ciò che rende armonioso l’edificio. Eppure, se continuiamo ad approfondire l’analisi sul significato dei nostri Strumenti di Lavoro, ci sarà finalmente chiaro che essi rappresentano l’intera vita manifesta nei suoi tre aspetti di Conoscenza, Sentimento ed Attività. Il Super-ego, venendo in relazione con il sé inferiore, si esprime in tre modi: conosce, sente, agisce. Non v’è altra forma espressiva che ci sia nota poiché tutta la vita in espansione ricalca tale triplice ritmo. Ora, la saggezza deriva dall’osservazione, dalla misura ottenuta con l’uso, in un modo o nell’altro, della Riga a 24 Pollici. L’azione è il risultato della forza che mettiamo in opera con il Maglietto, mentre lo Scalpello rappresenta lo strumento con cui entriamo in diretto contatto e che ci permette di porre in simbiosi la nostra volontà con la materia del mondo esterno; da tale contatto nasce la coscienza. Perciò, possiamo dire che «conosciamo» o tramite la Riga a 24 Pollici, « sentiamo » con lo Scalpello ed « agiamo » col Maglietto. | Si noti che Powell assegna la Forza al Primo Sorvegliante e la Bellezza al Secondo Sorvegliante. In merito all’argomento esistono in Massoneria due posizioni contrastanti ove l’una sostiene che la Forza debba essere attribuita al Primo Sorvegliante e la Bellezza al Secondo, mentre l’altra sostiene il contrario. Nell’ultima edizione dei Rituali editi dal G. O. I. ha finito per prevalere la seconda delle due posizioni o, meglio, non si è ritenuto di dover modificare i precedenti rituali in uso (editi nel 1969) nei quali la Bellezza veniva già attribuita al Primo e la Forza al Secondo Sorvegliante laddove, in quelli precedenti tale data, esisteva la dizione, a nostro avviso più corretta: Forza al Primo Sorvegliante e Bellezza al Secondo. Proseguendo nel ragionamento ci rendiamo conto che in tutte le opere umane efficaci sono necessarie tre qualità: in primo luogo, il progetto, indi la forza che dobbiamo usare nel nostro compito, ed infine l’utensile con il quale eseguiamo lavoro. Con palese evidenza ecco che il queste tre qualità sono simbolizzale dai nostri tre Strumenti di Lavoro. Difatti, si progetta con la Riga a 24 Pollici, si applica l’energia con il Maglietto e si esegue il lavoro con lo Scalpello: oggetti che di riflesso si rivelano quali artefici di qualunque possibile varietà di strumenti, in ognuna delle tre classi. Esaminando più dettagliatamente i tre Strumenti di Lavoro noi studieremo prima la Riga a 24 Pollici, il più importante e significativo tra tutti gli altri per l’umanità. La funzione della Riga a 24 Pollici è, ovviamente, quelle di misurare la lunghezza: funzione base d’ogni altra in ogni dimensione della vita. come bene sanno gli studiosi. Non possediamo altre basi standard, né possiamo immaginarne. Ci è necessario misurare gli oggetti e comprenderli soltanto in base alle lunghezze. Ciò riguarda naturalmente non solo le linee, ma anche le superfici, i volumi, gli angoli, poiché tutte le unità che si esprimono così si misura sviluppano in fondo da una di lunghezza. Si può anche mutare la posizione di un oggetto, in relazione ad un altro, giocando sui termini di misura della lunghezza. E ancora, non solo gli oggetti, ma qualunque fenomeno e avvenimento nella natura, in ultima analisi, si può misurare e descrivere solo in un linguaggio di lunghezze. Così per esempio descriviamo la luce o il colore avvalendoci della lunghezza d’onda e lo stesso è per la velocità, il calore, il suono, l’elettricità. Il peso di un corpo che è semplicemente un altro modo per rifarci alla forza di gravità, tanto importante per il Massone, è descritto in unità di lunghezza. Ed ogni altra caratteristica della materia è esaminata nello stesso modo dall’umanità, si tratti della durezza, dell’elasticità, del calore specifico, della densità, dello spessore o altro. Medesimo principio che ritroviamo nell’analisi della velocità, del moto, sia di atomi o di molecole, di treni ferroviari, di pianeti, o di stelle, ed ancora quando entriamo in rapporto con la forza del muscolo del vapore, dell’elettricità, della energia interatomica 0 radioattiva. Ripetiamo che si tratta di un ben noto fatto scientifico la necessità di controllare il tempo solo nei termini di spazio, costretti come siamo a contrappuntarne il passaggio, registrando i fenomeni del movimento che dipendono dalla misura di lunghezza. Se codesti mezzi per misurare lo spazio fossero eliminati non potremmo percepire l’esistenza del tempo. Ecco quindi dimostrato che il tempo e lo spazio. la materia c la forza, ed ogni nota combinazione di tali elementi primari, sui quali l’intera nostra vita quotidiana si costruisce, si misurano, si conoscono e si comprendono tramite la dimensione della lunghezza e solo con la Riga a 24 Pollici. La base quindi dell’intera conoscenza o saggezza risiede nell’uso della Riga. Principio che si applica ad ogni ramo dell’esperienza umana, persino nell’arte, nella religione, nella filosofia. Dove cessa la misura incominciano le supposizioni e l’ignoranza. La nostra conoscenza è legata alla nostra abilità di misurare, sia che trattiamo il problema del peso di una pietra, o quello del valore spirituale di un’idea. Esiste ancora un altro campo per l’uso della Riga a 24 Pollici. Essa è necessariamente il più importante Strumento del Massone da che la Riga a 24 Pollici fu applicata per la prima volta. L’intera utilità nel lavoro risiede nell’applicazione degli utensili in giusta sincronia c ciò può essere accertato solo con la Riga. Essi se non sono applicati al giusto posto, si rivelano come elementi di distruzione. E l’intera forza, con l’arte del vivere, sono legate all’esatta strumentalizzazione delle facoltà interne, nostri elementi di lavoro. La ragione per cui la Riga a 24 Pollici è il primo Strumento che è posto nelle mani dell’apprendista è quindi sufficientemente chiarita. L’analisi della natura e dello scopo della Riga a 24 Pollici rivela il meraviglioso valore simbolico che è espresso dai segni adoperati dalla Massoneria e lo studio preliminare del 1° strumento di Lavoro che incontriamo nella iniziale carriera Massonica preparerà il sentiero mentale alla comprensione degli altri Utensili di questo Grado, il Maglietto e lo Scalpello che iniziamo a studiare ora principiando col Maglietto. Abbiamo già detto che il Maglietto esiste per rappresentare la forza; essendo un oggetto che batte colpi, il più semplice ed elementare metodo per convogliare l’energia, esso è il simbolo di tutte le forme di potenza, fisica, morale, mentale e spirituale. Il fatto si chiarisce durante la spiegazione dei significati degli Strumenti di Lavoro del 1° Grado ove, contemporaneamente, il Maglietto è presentato quale simbolo, tanto del lavoro manuale, quanto della parte più alta della natura dell’uomo, la sua coscienza. Ora, l’intera vita dell’uomo è una continua trasformazione della materia. Fatto che riguarda sia le più alte forme dell’attività spirituale filosofica, sia quelle più manuali e meccaniche. Ogni espressione vitale, in definitiva, si risolve nel movimento e per quanto riguarda la sostanza della terra ed ogni cosa che fabbrichiamo con essa e per il fine materiale con cui sono formate le menti umane, o la sostanza delle anime, o la sostanza medesima dei sogni. In definitiva l’ascendente che l’uomo ha sugli avvenimenti risiede nel suo potere di rimuovere la materia e gli oggetti che la compongono. Il Maglietto è il 1° Strumento che l’uomo ha inventato per poter dominare la materia, quando l’antico individuo forgiò il suo grezzo Maglietto stringeva saldamente con la mano un pezzo di roccia, fondò una nuova era, l’era degli utensili, l’era in cui si sarebbe usato qualcosa di diverso dal proprio corpo per raggiungere lo scopo. Tale passo fu così importante e potente nell’evoluzione che alcuni scienziati hanno definito l’uomo un animale che riesce a costruirsi oggetti con cui lavorare. Se traduciamo ciò nei termini della psicologia massonica, si potrà dire che l’uomo era già una creatura con la capacità innata di impugnare un martello ed eseguire tutto ciò che l’atto comportava. Il fatto che l’uomo osasse farlo si rivelava tremendamente importante: fu il risveglio della coscienza del potere che rischiarò la sua divinità latente. Tuttora, come sappiamo, il Maestro della Loggia è uomo con il martello in mano, simbolo del diritto di governare la sua Loggia. Se ci è permessa una disgressione, nel campo della scienza attuale potremmo affermare che sarebbe molto interessante seguire dalla trasmissione di un urto iniziale la nascita di tutti i fenomeni, di tutte le attività degli uomini e delle macchine. Le forze della natura consistono in colpi di varia specie. La luce, in determinati impulsi, nascenti nell’etere e tra i corpuscoli; lo stesso vediamo nel suono. nell’elettricità, nel magnetismo e, con ogni probabilità, nelle affinità chimiche e nella gravitazione. Il fenomeno del vento consiste in particelle dell’aria che colpiscono altre particelle. La musica degli alberi è il frusciare dei rami l’uno contro l’altro. I fiori ed i tronchi s’aprono la strada creando un attrito nell’interno della terra; le onde del mare spumano contro la costa, le frazioni dell’acqua spingono il fiume giù verso l’oceano. Ovunque noi ci volgiamo e qualunque fenomeno osserviamo le particelle della materia si urtano a vicenda e si sospingono incessantemente. La natura tiene un Maglietto in ognuna delle sue miriadi di mani. Anche le macchine costruite dall’uomo non sono che Maglietti glorificati, poiché ognuna di esse agisce e si basa sulla trasmissione dei colpi. Egli accende il fuoco per alimentarlo con il combustibile e intensificare il calore ed il gas; fa nascere il vapore che mette in azione il pistone ed ogni altro meccanismo della locomotiva o della macchina, che spinge ogni veicolo trainato dove la volontà individuale si dirige. Egli crea i campi magnetici e genera l’elettricità, servendosene questa ultima si espande nell’etere e così ne trasmette la voce ed il messaggio intorno alla terra. Alle origini storiche. Negli stadi primitivi l’uomo è il proprio Maglietto poiché usa la forza dei suoi muscoli; ma con lo sviluppo evolutivo della mente egli strappa i Maglietti alla natura e le ordina di eseguire i propri comandi. La natura inferiore medesima diventa il suo Maglietto. Abbiamo studiato quindi la prima lezione sul Maglietto; lezione di forza, forza di muscolo, di sentimento, di emozione, di intelligenza, di spiritualità. Non vi è limite a tale forza perché nel nostro intimo risiede un riflesso del G.A.D.U. ce la Sua forza, come studiammo durante l’ Apertura, è onnipotente. Adesso iniziamo a considerare, invece, lo Scalpello. La qualità dello Scalpello è la sua potenza di taglio, la capacità di aprirsi la via attraverso la materia. Per adempiere bene le sue funzioni esso ha bisogno di un orlo bene affilato che lo renderà capace di ricevere e trasmettere la forza applicata dal martello. Nella maggior parte delle arti, dei mestieri e delle industrie si adoperano differenti arnesi per il taglio ed un attento esame. su di essi rivelerà che sono tutti basati sul comune principio dello scalpello, ne sono modificazione ed applicazione in un modo o nell’altro. Ad esempio consideriamo l’arte della lavorazione del legno, del metallo o della pietra. Noi vedremo che per forgiare questi materiali vi è un gran numero di scalpelli, di varia grandezza, sistemati in telai, e trapani, tortiglioni, punte per smussare, per forare, per incidere, tramite l’orlo affilato dello scalpello. Qualunque tipo di lima o di sega è ancora composto di numerosi Scalpelli, essendo ogni loro dente un piccolo scalpello. L’agricoltore utilizza una variante dello scalpello formata da un vomere, un erpice o una zappa, mentre le falci, le fiennaie, le macchine per tagliare l’erba, c così via sono con forte evidenza tutti scalpelli per i suoi particolari fabbisogni. Per gli operai nelle fabbriche le piccole e grandi forbici sono pure, degli scalpelli fissati assieme, in coppia. Persino le diverse forme di macine, basi a molti mestieri, agiscono sul principio dello scalpello perché le minuscole parti della pietra rappresentano ognuna un sottile strumento che raspa o taglia un frammento del materiale da esse premuto. Senza estendere la lista aggiungiamo che ognuno delle molte migliaia di strumenti da taglio che l’uomo adopera è uno scalpello dal particolare stile e forma, secondo l’esatta natura del lavoro che deve eseguire. Nelle dimensioni morali e mentali s’intuisce con chiarezza l’applicazione del principio dell’utensile. Proprio come lo Scalpello del Massone attivo deve essere di materiale integro, ben temperato, con un orlo affilato e capace di ricevere e trasmettere la forza assorbita del manico, così il Massone speculativo deve possedere le qualità morali, le facoltà mentali e le forze spirituali con le caratteristiche corrispondenti. L’uomo può estendere la propria azione solo nei limiti del mondo circostante, tramite le facoltà proprie alla sua natura; e la loro struttura ha bisogno, quindi, di mostrarsi sana: sentimenti generosi e gentili, una mente ben equipaggiata cd allenata e una profonda e pura natura spirituale. Ogni atto che egli dovrà eseguire vedrà le sue forze allineate e concentrate per il compito che gli sta davanti: senza concentrazione l’energia è dispersa ed il successo è impossibile. Egli deve dominare il sentiero attraverso le difficoltà della vita mai permettendo a se medesimo una distrazione che lo distacchi dalla meta. Moralmente non deve perdere la stretta guida della virtù. Mentalmente il controllo interno non deve lasciare il nord, ma persistere, attraverso la falsità e le apparenze, allontanando gli interessi non essenziali e concentrandosi su quelli essenziali. Per quanto riguarda lo spirito, il Massone abbisogna di vera e zelante conoscenza in modo da poter penetrare sino nel cuore delle cose e scorgere l’invisibile dietro il velo del visibile. Inoltre, le forze dell’uomo dovranno saper dominare le difficoltà, gli impedimenti, le delusioni e i fallimenti, Ecco dove il vero temperamento e la qualità della resistenza da lui acquisiti sono provati. Qualche volta egli crolla sotto la tensione, come il bordo di un utensile salta; talvolta non porta a fine i suoi propositi, come la punta di uno scalpello può essere troncata. La natura dell’uomo può cedere, essere annientata, proprio come il materiale di un utensile mal costruito; oppure può reggere il lavoro senza deviazione, onestamente, con perfetta elasticità, simile all’acciaio ben temprato. Dopo avere studiato i tre Strumenti di Lavoro, separatamente e nei dettagli, confrontiamone le soluzioni. Non possiamo fare a meno allora di essere colpiti da delle radicali e fondamentali differenze tra la Riga a 24 Pollici, il Maglietto e lo Scalpello. La prima è sostanzialmente statica, i secondi dinamici. L’una indica la via, gli altri lavorano lungo di essa. La Riga a 24 Pollici può venire usata solo quando è tenuta rigidamente ferma, gli altri due hanno bisogno del movimento. Lo Scalpello è rigido, inflessibile, determinato nei suoi colpi. La Riga è del tutto impersonale, mentre nel Maglietto e nello Scalpello vi è una carica di personalità derivante dall’operaio individuale. Il senso ed il significato di tutto ciò è chiaro all’Apprendista. Nell’esistenza notiamo un avvicendamento continuo delle due polarità: spirito e materia. | principi della vita sono fissi, appunto come le applicazioni degli stessi nel lavoro pratico risultano elastiche. Le idee impersonali dovrebbero individuare e dirigere le energie personali. E proprio come ogni colpo del Maglietto sullo Scalpello è diretto a tagliare la pietra seguendo le misure segnate dalla Riga a 24 Pollici, così le azioni del Massone dovrebbero essere controllate dalla guida della sua mente superiore. In ogni attività che spicca dall’intelletto è gioco forza, in primo luogo, la progettazione e tale compito può essere eseguito soltanto dalla mente analitica per raggiungere coerentemente la realizzazione della meta voluta. Ecco, quindi, dimostrato come i tre Strumenti di Lavoro del primo grado rappresentino la triplice natura dell’uomo o, almeno, la sua triplice natura esteriore, vale a dire: il corpo, i sentimenti e l’intelletto. Ciò che differenzia l’individuo dagli animali è la mente, la sua forza di progettare; in una parola, la sua capacità di maneggiare la Riga a 24 Pollici. Difatti, la Riga a 24 Pollici è necessariamente e sempre il primo e più importante strumento di lavoro di ogni Massone operativo che ne determini gli atti; in ciò simboleggiando la mente dell’uomo, elemento di suprema importanza, dal cui corretto uso nasce ogni spirituale virilità. La funzione dell’intelligenza è di comandare: i desideri ed il corpo debbono obbedire. Lo studio accurato sul significato del Maglietto e dello Scalpello, considerati come una coppia unita di utensili usati assieme, assumerebbe un maggior significato per la simbologia massonica ma, abbordare simile intensificazione dell’argomento ci porterebbe ad un grado più alto. Lasciamo l’Apprendista studiare, pazientemente e con perseveranza, la sua natura; lasciamo che egli individualizzi e controlli i tre elementi del suo sé esteriore: corpo, emozioni, mente. Infine insegniamogli a vedere nella Massoneria una rappresentazione simbolica dell’intera energia universale che egli deve apprendere a controllare e dirigere; energia che rappresenta un frammento individualizzato dell’Eternità. Nello Scalpello sono rappresentate tutte quelle sue facoltà che deve sviluppare, allenare e finemente temperare per i propositi del lavoro che gli sta davanti: la costruzione del Sacro Tempio. La Riga a 24 Pollici è la sua virilità, la ragione, che gli permette di diventare Maestro del proprio io e controllare e dirigere ogni cosa ad un unico grande fine: il servizio dell’uomo e la gloria del G. A. D. U. E meditando su tutto ciò, egli perfeziona le proprie facoltà affinché la sua forza possa adempiere, con bellezza artistica, gli ordini della mente; egli potrà così scoprire i segreti della sua individualità, rivelati dall’orlo dello Scalpello, i quali lo metteranno in grado di compiere quel semplice, unico segno, che gli appartiene per diritto di nascita e che nessun altro, al di fuori di lui, può fare.
TAVOLA SCOLPITA DAL FR.’. ARTHUR EDWARD POWELL