IL RITUALE SIMBOLICO E IL RITUALE EMULATION: LA NOSTRA RICCHEZZA

IL RITUALE SIMBOLICO E IL RITUALE EMULATION:

LA NOSTRA RICCHEZZA

Enrico Edoardo Gavassino

Una dei pregi fondamentali della Massoneria è quello di saper nutrire e far emergere la diversità di visioni all’interno del Tempio permettendo una crescita personale e interiore grazie agli apporti di tutti i fratelli.

Questa diversità accrescente si riscontra e si vivifica anche a livello rituale; la nostra Obbedienza, infatti, possiede una ricchezza fuori dal comune avendo logge che lavorano seguendo due rituali; quello Emulation e quello Simbolico. Questo articolo vuole proprio cercare di svelare questa ricchezza che è ben lungi dall’essere una contrapposizione ma anzi si propone come una complementarietà tra due punti di vista differenti, appunto quello del rituale Emulation e quello del rituale Simbolico.

Essendo questo un articolo che facilmente potrebbe finire in mani profane, non utilizzeremo un approccio filosofico o esoterico per guidare i fratelli alla scoperta di questo tesoro, ma un approccio più pratico dovuto alla frequentazione assidua delle tornate di loggia nell’una quanto nell’altra ritualità. “Visitare terre lontane e conversare con genti diverse rende saggi gli uomini” scriveva il celebre Miguel de Cervantes; così visitare le altre logge, parlando con fratelli diversi e visitare “lontane terre” rituali ci aiuterà a divenire saggi.

È quindi necessario entrare nell’ottica che l’esperienza rituale diversa rispetto a quella applicata nelle tornate della propria loggia rappresenta sempre un viaggio e come tale un arricchimento, una nuova esperienza umana ma anche morale e spirituale. Per iniziare a svelare la profondità dei nostri due rituali ci vengono in aiuto le arti marziali dell’Estremo Oriente.

Queste discipline, infatti, vengono spesso divise in stili interni e stili esterni. Gli stili interni prediligono i movimenti fluidi, continui ed armoniosi e un approccio fortemente meditativo ed interiore, a differenza degli stili esterni che invece prediligono la fisicità dell’arte marziale e la sua esplosività. Entrambi questi approcci puntano nella stessa direzione, hanno il medesimo fine che perseguono semplicemente con metodi diversi. Così il rituale Simbolico può essere considerato “interno” in quanto la speculazione altamente filosofica è un perno centrale della crescita del singolo: il fratello è incentivato a conoscere e a conoscersi, a ricercare dentro di sé, a speculare, ad addentrarsi nei meandri della filosofia e dell’esoterismo. Coloro che invece applicano il rituale Emulation si confrontano con un aspetto diverso, e torniamo a dire complementare, del lavoro massonico. Infatti, l’applicazione estremamente scrupolosa del rituale, che porta i fratelli a impararlo a memoria, le deambulazioni ampie e i cortei, l’attenzione nello squadrare perfettamente gli angoli retti del pavimento a scacchi, risultano applicazione fisica ed “esterna” dei principi massonici di armonia e ordine, con l’idea che la forma esteriore influenzi e poi divenga essa stessa immagine della forma interiore, in un reciproco scambio e accrescimento. I due strumenti più tipici che vengono utilizzati nelle tornate di loggia e cioè le tavole tracciate dai fratelli per il rituale Simbolico e la lettura delle lezioni, o per meglio dire le Letture Prestoniane, nel rituale Emulation, rispondono precisamente a queste diversità che abbiamo identificato.

Da un lato le tavole permettono ai fratelli del Simbolico di indagare nei luoghi nascosti della propria interiorità e della scienza esoterica; dall’altro i catechismi massonici di WilliamPreston permettono ai fratelli Emulation di imparare ad applicare e costantemente tramandare in modo incontaminato la propria tradizione massonica.

Il fine perseguito dai due rituali è il medesimo: squadrare l’uomo per renderlo perfetto e adatto al grande edificio della creazione spirituale ed umana. Sono il metodo e la via utilizzati ad essere diversi; il rituale

Simbolico parte dall’interno, dal V.I.T.R.I.O.L., per portare all’esterno, mentre il rituale Emulation parte dall’esterno, dall’applicazione fisica, per portare all’interno.

Ma siccome ciò che è in alto è uguale a ciò che è in basso, i due approcci non si contrappongono ma rappresentano solo due metà di un cerchio perfetto, come le due metà del simbolo, anche questa volta orientale, dello Yin-Yang. E come nello Yin-Yang vi è una parte bianca in quella nera e viceversa, così i nostri rituali non sono autoescludenti come potrebbe apparire di primo acchito.

Infatti, così come il rituale Simbolico privilegia la speculazione ma non per questo non pone attenzione alla ritualità, così il rituale Emulation privilegia in modo particolare la precisione del gesto, l’eleganza delle deambulazioni, l’applicazione rigorosa del rituale ma non esclude dai propri lavori la ricerca e la condivisone delle speculazioni dei fratelli.

Quanto scritto pensiamo abbia fatto emergere come non esista un rituale “migliore” dell’altro ma due emisferi che si completano a vicenda e alimentano costantemente il nostro percorso. È una fortuna impagabile potersi rivolgere, per la propria formazione massonica, morale ed umana, ad entrambi i rituali, pur applicandone uno solo all’interno dei lavori della propria loggia.

Le domande sono evidentemente le medesime ma le risposte e gli strumenti, oseremmo dire gli attrezzi, forniti sono molto diversi tra loro e così la compresenza del rituale Simbolico e di quello Emulation permette ai fratelli di spaziare, di trovare la collocazione che è loro maggiormente preferibile, di poter osservare da due punti di vista determinati argomenti e pratiche rituali ma non solo, permette loro di confrontarsi anche con ciò che non incontra le loro preferenze. Pare un paradosso, ma chi scrive è convinto che una formazione massonica completa passi anche dall’esperienza con una ritualità in cui non ci si trova a proprio agio proprio perché uomo completo è colui che trova ricchezza anche in ciò che, almeno in un primo momento, non gli aggrada.

O semplicemente ancora, le due ritualità permettono di creare un percorso formativo per cui il fratello che identifica delle carenze nella propria formazione può facilmente colmarle frequentando e cimentandosi con un rituale diverso che, lo diciamo ancora una volta, risulta complementare a quello già applicato nelle tornate della propria loggia di appartenenza.

Non è raro, nelle nostre logge, trovare fratelli che applicano il rituale Simbolico frequentare le logge Emulation alla ricerca di una maggiore precisione rituale, come al contrario i fratelli Emulation frequentano le logge Simboliche per accrescere la propria formazione esoterica e morale, riconoscendo che il proprio rituale predilige aspetti differenti del lavoro massonico.

È bene dunque che i colori diversi dei nostri grembiali non ci ingannino, ma siano sempre vissuti come una grande ricchezza sicuramente umana, certamente rituale, sempre e comunque tradizionale. Durante questo breve articolo abbiamo spesso sottolineato come i due rituali siano in realtà due punti di vista; il primo postulato di Euclide ci insegna che per due punti passa una e una sola retta, quei due punti sono il rituale Simbolico e quello Emulation e quella retta è il nostro cammino massonico, un cammino che, come la retta individuata grazie ai nostri due rituali, è per sua stessa natura infinito.

TRATTO DA “HIRAM”  1/2020

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