FRATELLANZA UMANA
PER LA PACE MONDIALE E LA
CONVIVENZA COMUNE
Pierluigi Cascioli
Il 4 febbraio 2019, ad Abu Dhabi, Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar, Ahamad al-Tayyib, hanno firmato insieme un documento dal titolo “Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune”. Tale documento è composto da cinque pagine e la sua lettura integrale risulta decisamente opportuna. Una fonte vaticana sicura informa che esso è nato da un’amicizia personale, cresciuta tra i due dopo alcuni incontri, iniziati all’insegna di reciproca diffidenza. La medesima fonte informa, inoltre, che la Curia vaticana “non ha messo penna” nella stesura del testo, che per la parte cattolica è stato redatto dal solo Papa. Il documento è stato più volte scambiato tra le due parti, prima della firma.
Il testo è importante sia per le due autorevoli firme congiunte, sia per i suoi contenuti. Ha una carica innovativa. Se gli sarà data applicazione, aprirà un’epoca nuova. Prima di commentarlo, è utile riferire un episodio. Dopo il 1870, i Papi non uscirono mai dal Vaticano. Per la prima volta lo fece Papa Giovanni XXIII, che si recò in treno al santuario di Loreto, nel 1961. Lo accompagnò il Presidente del Consiglio dei Ministri, Amintore Fanfani. Durante il tragitto, il Papa prestò attenzione a due uomini che camminavano al bordo della ferrovia; e disse a Fanfani: “Li vede quei due uomini? Non importa da dove vengono. Quel che importa è dove vanno insieme”. Un insegnamento grandioso.
Papa Francesco ed il Grande Imam provengono da storie diversissime: ora, però, congiuntamente propongono valori che sono in grado di costruire un mondo migliore. Cattolici ed islamici non hanno “riempito” i secoli passati di atti di pace. Invece di soffermarsi sui passati tredici secoli “non pacifici”, ora i loro due leader, camminando insieme, guardano in avanti. Il Documento dovrebbe essere considerato con attenzione non soltanto dai cristiano/cattolici e dagli islamico/sunniti.
I due leader hanno indicato valori, i quali non solo sono pienamente compatibili con la specifica fede di ognuno di loro; ma che nascono dalle loro due distinte fedi. Però tali valori sono pienamente condivisibili anche da parte di altri, sulla base di un “minimo comun denominatore” costituito dalla ragione.
L’appello ad una maggiore fraternità si rivolge a tutta l’umanità; anche ai cinque miliardi di persone che non condividono una delle loro due fedi. L’appello ad una maggiore fraternità trova fondamento sia nelle fedi degli autori del Documento; sia (per quanto riguarda gli altri esseri umani) nel “minimo comun denominatore” costituito dalla ragione. È un appello rivolto a tutti: erga omnes.
Operare seguendo la ragione oppure seguendo la pancia?
In che misura gli esseri umani seguono la ragione? L’iceberg sta per sei settimi sott’acqua; dell’iceberg solo un settimo emerge. In che misura gli esseri umani sono razionali? In misura modesta. Prendendo l’immagine dell’iceberg, forse gli umani sono per un settimo razionali e per sei settimi sono irrazionali? Blaise Pascal ha scritto: “Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce”. Pur non sottovalutando quanto scritto da Pascal, appare saggio considerare la ragione quale leva e fulcro, a disposizione degli umani. Ci è maestro anche Dante Alighieri, che nell’Inferno, canto V, condanna “color che la ragione sommettono al talento”. Per Dante la ragione deve governare anche
le attività erotiche della persona. Prima delle elezioni politiche del 2018 un politico ha invitato a votare seguendo la pancia; sono sue parole. Altri esseri umani prendono a riferimento la ragione e fanno affidamento sulla ragione.
Sarà dato seguito a questo appello alla fratellanza?
Ecco ora alcune domande.
Domanda: quanti fedeli delle due comunità hanno letto questo Documento? All’interno delle due comunità (la cattolica e la sunnita) quanti sono coloro che pensano: “Lui non doveva firmare un documento insieme con quello”. Ovviamente nelle menti di alcuni cattolici con “lui” si intende il Papa e con “quello” si allude al Grande Imam; nelle menti di alcuni sunniti, viceversa.
Domanda. Il paragrafo del Documento dedicato ai diritti delle donne esprime obiettivi sacrosanti. In questo campo i sunniti sono più indietro dei cattolici. Vorranno procedere a dare esecuzione a quanto espresso al riguardo in questo Documento?
Anche i popoli cattolici, però, dovrebbero fare di più perché ci sia parità effettiva tra le donne e gli uomini.
Domanda. Nella p. 4 del Documento si sostiene: “La libertà è un diritto di ciascuna persona: ciascuno gode della libertà di credo, di pensiero, di espressione e di azione”. Sospinti da questo documento, vorranno i sunniti compiere passi in avanti verso le libertà di tutti e di ciascuno?
Domanda. Unicuique suum. Traduzione: a ciascuno il suo. Nella Prefazione del Documento è condannata la discriminazione e viene rivolto un invito al “reciproco rispetto”. Ci sarà rispetto anche nei confronti delle donne e degli uomini che hanno tendenze omosessuali o bisessuali? Ogni essere umano è unico e irripetibile. Ella/egli è chiamato a vivere l’erotismo secondo la propria specifica personale sensibilità. Ogni essere umano ha il diritto (o, meglio: il dovere) di vivere il proprio erotismo secondo la propria natura. Secondo natura, sì come natura lo ha conformato.
Nel Medioevo, in Europa, la legge prevedeva la condanna a morte per gli omosessuali. Nel mondo occidentale oggi c’è ancora disprezzo ed intolleranza nei loro confronti. Anche nel mondo islamico vi è necessità di un maggiore rispetto per gli omosessuali. Gli islamici sono più indietro, rispetto al mondo occidentale. Secondo stime recenti sarebbero ventuno gli Stati islamici che prevedono la pena di morte per
atti omosessuali. Tra gli Stati islamici c’è il piccolissimo Sultanato del Brunei, che è collocato in Asia e si affaccia sul Mare Cinese Meridionale. Dal 3 aprile 2019 è in vigore un nuovo codice penale, che per atti omosessuali prevede la morte per lapidazione. Ogni singolo essere umano ha una dignità infinita.
Domanda. Il Documento richiama l’attenzione sul fatto che “Dio ha creato tutti gli esseri umani uguali nei diritti, nei doveri, e nella dignità”. Alcuni esseri umani, di fede cristiano/cattolica, dichiarano di essere nati in “famiglie nobili”, di essere pertanto “nobili”, di essere diversi dagli altri esseri umani, nel senso di superiori agli altri. Vorranno i cattolici far chiarezza al riguardo? Vorranno dare attuazione al Documento di Abu Dhabi che più volte indica che tutti gli esseri umani sono uguali nella dignità I cattolici continueranno ad accettare persone che si dichiarano “cattolici nobili”? Oppure le metteranno con le spalle al muro: accetti o non accetti l’indicazione che tutti gli esseri umani hanno pari dignità? Se non l’accetti, sei fuori della comunità cattolica.
Domanda. Una regina partorisce il suo primo figlio maschio.
Nel medesimo Stato, nel medesimo giorno altre donne partoriscono figli maschi. Secondo la concezione monarchica, quegli esseri umani non sono uguali. Quello partorito dalla regina è predestinato a …; è diverso. A valle del Documento di Abu Dhabi, i cattolici ed i sunniti vorranno
chiedersi: la concezione monarchica è conciliabile con la mia religione? Coloro che vorranno prendere sul serio l’appello di Abu Dhabi, con riferimento alla monarchia ed alla repubblica, non potranno dire: “Questa o quella per me pari sono”. A questo riguardo, tra i cattolici
la discussione è antica. In vista del referendum del 2 giugno 1946 (con il quale gli Italiani scelsero tra monarchia o repubblica) il cattolico Alcide De Gasperi, allora Presidente del Consiglio dei Ministri, tenne comizi in tutt’Italia a favore della repubblica. Pio XII si infuriò contro di lui e per un lungo periodo rifiutò di riceverlo. Ho parlato recentemente con un conoscente monsignore in Vaticano. Lui ha un’idea chiara e distinta: monarchia.
La chiesa cattolica ha formalizzato in testi scritti la propria “dottrina sociale”. Alla luce dei valori innovativi del Documento, rinnoverà tale dottrina, in un nuovo testo scritto?
Un farmaco a lento rilascio
Papa Francesco ed il Grande Imam esprimono posizioni di avanguardia: quanti dei loro li seguiranno? I due leader quanto sono più avanti, rispetto alle rispettive “basi”? Papa Francesco è lontano dalla sua base; il Grande Imam è molto lontano dalla sua. Per usare un termine mutuato dal mondo delle medicine, il Documento di Abu Dhabi è un farmaco a lento rilascio. Sarebbe illusorio attendersi immediati grandi rivolgimenti. Però esso potrebbe aprire un’epoca nuova. Papa Francesco e il Grande Imam hanno costruito una pista di aeroporto. Un aereo per decollare deve darsi un forte impulso, con il quale supera la forza di gravità e decolla.
Gli esseri umani (siano essi cattolici, oppure sunniti oppure i restanti cinque miliardi) dovrebbero dare a sé stessi il “coraggio della fraternità” che è spinta a decollare verso un mondo migliore. Al comportamento costruttivo dell’appello di Abu Dhabi, tutti sono chiamati, quanti saranno gli auto – eletti? Il noto film statunitense “Via col vento” termina con la frase famosa: “Domani è un altro giorno”. Oggi è un altro giorno. Cesare Pavese ha scritto: “è bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante” (Il mestiere di vivere).
Oggi i sette miliardi di esseri umani sono chiamati a decollare da queste nobili pagine redatte dal Grande Imam e da Papa Francesco. Sono chiamati a passare dalla potenza all’atto; anzi, non all’atto, ma ad atti quotidiani e concreti di fratellanza.
Boe di svolta di civiltà
Nelle gare di vela, le imbarcazioni devono girare intorno ad una boa. Se gli sarà data attuazione, il Documento costituirà una svolta di civiltà, perché aprirà una nuova epoca. Abu Dhabi (città situata sul mare, ai bordi di un deserto) costituirà una “boa di civiltà”? Alcune realtà storiche costituiscono il retroterra del Documento di Abu Dhabi. Userò delle immagini: boa; pietra miliare; fondamenta; ed infine l’immagine di strato. Parlerò di successivi strati distesi uno sopra l’altro, nel corso degli ultimi quattro millenni; su di essi si distende il Documento di Abu Dhabi. Forse questo elenco sarà carente.
É opportuno iniziare le riflessioni dal II millennio a.C. Saranno individuati alcuni strati. Ognuno di essi poggia sul precedente e trasmette la sua energia spirituale a quelli costruiti nelle epoch successive.
I strato di civiltà. Le religioni misteriche precristiane Nel II e nel I millennio a.C. molti esseri umani dei popoli che vivevano sulle coste del Mediterraneo seguirono una religione misterica. In Grecia, verso il 1550 fu costruito il santuario di Eleusi, sede della religione misterica eleusina: i famosi misteri eleusini, i quali furono una delle otto religioni misteriche. Esse fondarono la persona. È facile l’obiezione che la persona comincia con Adamo ed Eva. Sì, ma furono le religioni misteriche che la rinforzarono. Individuo – persona: questi termini sono usati come sinonimi.
I popoli che vissero nei territori bagnati dal Mediterraneo ebbero ognuno la propria religione ufficiale. Chi nasceva in quel popolo, cresceva in quella religione, non la sceglieva. In queste religioni ufficiali e statuali l’individuo è un atomo indistinto inserito in un insieme: quel popolo là. Invece il singolo poteva scegliere se aderire ad una religione misterica. Ad essa si aderiva con una iniziazione. L’iniziazione era individuale. L’iniziazione individuale individuava l’individuo nella massa. Lo creava persona. Alle religioni misteriche potevano aderire anche le donne, gli stranieri, gli schiavi. Tutti! Tutti erano persone. La Civiltà Occidentale ha come cardine l’individuo. La Civiltà Occidentale nacque ad Eleusi verso il 1550 a.C.
II strato di civiltà: la Graecitas. In particolare l’Odissea, che contiene una serie di valori spirituali, che sono alla base della Civiltà Occidentale. L’Odissea fu scritta un centinaio di anni dopo l’Iliade. L’Iliade fu scritta da un poeta di cui conosciamo il soprannome (Omero) ed il nome. Invece, del poeta e grandioso filosofo autore dell’Odissea non sappiamo nulla, neanche il nome. Che amarezza.
III strato di civiltà: La Romanitas. I Romani crearono il diritto, che era centrato sull’individuo, sui suoi doveri e sui suoi diritti. IV strato di civiltà: il cristianesimo. Dio è persona e si rapporta con tutte le singole persone. Tutti i singoli esseri umani si rapportano con Dio, sono personalmente responsabili davanti a lui. C’è una relazione di responsabile rapporto personale del singolo individuo con Dio. Gli esseri umani, che aderivano al cristianesimo, lo facevano compiendo una libera scelta. Essi andarono incontro a persecuzioni. I primi quattro secoli del cristianesimo costituirono il periodo della “libertà evangelica”. Poi a partire dal 380 vi fu una svolta epocale non positiva. Però sicuramente fu una svolta epocale.
V strato. Il Rinascimento. Nato in Italia. VI strato di civiltà. L’Illuminismo. Nato in Francia. 1517. Un giro di boa. Martin Lutero tradusse la bibbia in tedesco, consentendone così la lettura anche a chi non conosceva il greco o il latino. La Riforma mise “in contatto diretto” l’INdividuo con l’INfinito. È voluta questa stranezza di scrivere in maiuscolo le due lettere iniziali dei due termini. 1776. Un altro giro di boa. La “Dichiarazione di indipendenza” degli Stati Uniti d’America riconosce il diritto alla ricerca della felicità quale diritto naturale dell’uomo, diritto voluto da Dio. 1945. Costituzione di: Organizzazione delle Nazioni Unite – ONU, Banca Mondiale; Fondo Monetario Internazionale. Furono preparate dal Massone Presidente degli USA Roosvelt e portate a fondazione dal successivo Presidente USA, Truman, anch’egli Massone.
1948. L’Assemblea Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite approva la Dichiarazione universale dei diritti umani.
Il Concilio Ecumenico Vaticano II (1962 – 1965): la chiesa cattolica di nuovo crede nel rispetto per la libertà di coscienza di ogni essere umano. Lo aveva già fatto nei primi 4 secoli. Il Documento non è nato dall’oggi al domani, come un fungo su un prato. Ha radici, ha antenati, costituiti dalle “tappe” ora indicate. Ognuna di esse ha costituito un atto ed un momento di presa di coscienza dell’umanità, ed ha alimentato una più elevata coscienza dell’umanità.
I massoni, che hanno quale baricentro la fraternità, non potranno non confrontarsi con questo Documento che ha il titolo quanto mai significativo “Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune”
Nella p. 4 del Documento si legge “Questo documento attesta … il dialogo, la comprensione, la diffusione della cultura della tolleranza, dell’accettazione dell’altro e della convivenza tra gli esseri umani”; ed invita ad “adottare la cultura del dialogo come via”. In applicazione di tale principio, cattolici e sunniti vorranno dialogare con i massoni?
TRATO DA- HIRAM N.1/2020