IL MANOSCRTTO DI COOKE

PREMESSA

Il Manoscritto di Cooke si ritiene sia stato redatto fra il 1430-40 ed alcuni lo fanno risalire al 1410.
È un documento relativo alle Craft inglesi certamente rilevante, anche se meno sul piano normativo, perché – come il Poema Regius del 1390 – non è uno Statuto completo, ma si potrebbe definire un codice di comportamento corredato da un lungo Preambolo descrivente le origini mitiche della Massoneria.
L’interesse che può avere il Manoscritto di Cooke è motivato dalla circostanza che sia stato largamente in uso nelle Logge Inglesi nel 17° secolo, dove la «lezione» proto-storica sarebbe stata letta agli adepti e che quindi abbia ispirato gli «accettati» massoni delle Logge di accettazione della seconda metà del 1600, nella lunga fase di studio e di sperimentazione che ha preceduto il passaggio storico dalla Massoneria «operativa» alla Massoneria «speculativa» culminata con la creazione della Gran Loggia di Londra nel 1717 e con le Costituzioni di ANDERSON del 1723.
Particolarmente colpisce la descrizione che viene fatta delle 7 Arti Liberali ed il Lettore potrà compararla con il Rituale d’iniziazione al Grado di Compagno d’arte della Massoneria moderna, là dove si richiama l’attenzione dell’iniziando sui cartelli indicanti le Arti Liberali – così come poste dal Manoscritto di Cooke – e ciò può indurre a supporre che anche un Rituale d’iniziazione di tale Massoneria antica possa avere previsto, come oggi, un momento iniziatico di meditazione innanzi ai cartelli indicanti le suddette «Arti» ed un «dialogo» ad esse attinenti.

 Sia ringraziato Dio nostro Padre Glorioso e creatore del Cielo e della Terra e di tutte le cose che sono in essi che Egli concesse [in ragione] della Sua Gloriosa Divinità.
   Egli fece tutte le cose per essere obbedito [dagli uomini] e fece tante cose di diversa efficacia per [il bene della] Umanità; Egli ordinò [che fossero] soggette all’uomo, perché tutte le cose che sono commestibili di buona qualità [servissero] per il sostegno dell’uomo.
   Ed ha anche dato all’uomo intelligenza ed abilità [in] diverse cose ed Arti per mezzo delle quali noi possiamo viaggiare in questo Mondo per procurarci da vivere, [e] per fare diverse cose per la Gloria di Dio ed anche per nostra serenità e profitto.
   Le quali cose se io dovessi [ora qui] enumerare sarebbe troppo lungo da dire e [da] scrivere.
   Per cui le tralascerò, ma ve ne mostrerò alcune: cioè [vi dirò] come ed in quali modi la Scienza della Geometria cominciò e chi furono i creatori di essa e di altre Arti, come è rilevato nella Bibbia ed in altre Storie.
   Io vi narrerò, come prima ho detto, come ed in che modo questa degna scienza della Geometria cominciò.
   Voi comprenderete che ci sono 7 Scienze Liberali e perché le 7 sono chiamate in questo modo, [perché da tali] 7 che furono dapprima scoperte [sono derivate] tutte le Scienze ed Arti del Mondo, e specialmente [comprenderete] perché essa, la scienza della Geometria, è l’origine di tutte.
   Quanto alla prima, che è chiamata il fondamento della scienza, è la Grammatica che insegna all’uomo a parlare ed a scrivere in modo giusto.
   La seconda è la Retorica che insegna all’uomo a parlare decorosamente in modo giusto.
   La terza è la Dialettica ed essa insegna all’uomo a discernere il vero dal falso ed è comunemente chiamata Arte o (sofisticheria) [Filosofia].
   La quarta è chiamata Aritmetica la quale insegna all’uomo l’Arte dei numeri per calcolare e fare conti di tutte le cose.
   La quinta è la Geometria che insegna all’uomo i limiti e le misure e la ponderazione dei pesi di tutte le Arti umane.
   La sesta è la Musica che insegna all’uomo l’Arte del canto in note di voce [e del suono] di organo, tromba, arpa, e di tutti gli altri strumenti.
   La settima l’Astronomia che insegna all’uomo [quale sia] il corso del Sole e della Luna e delle altre Stelle e Pianeti del Cielo.
   Il nostro principale intento è [quello] di trattare del primo fondamento dell’eccellente scienza della Geometria e [di individuare] chi furono i fondatori di essa; come ho detto prima, ci sono 7 Scienze Liberali, cioè 7 scienze o Arti che sono libere in se stesse, le quali 7 [però] vivono soltanto per mezzo della Geometria.
   E la Geometria è, come dire, la misura della Terra «Et sic dicitur a geoge qin Px ter a Latine e metrona quod est mensura. Unde Geometria i mensura terre vel Terrarum», cioè, in Inglese, che la Geometria è, ho detto, [composta] di geo, cioè in gru, terra e metron, cioè misura e così il nome Geometria è composto ed è detto misura della Terra.
   Non vi meravigliate del fatto che io abbia detto che tutte le Scienze vivono tutte solo per la scienza della Geometria, perché non ce n’è nessuna (artificiale) [auto sufficiente].
   Nessun lavoro fatto dall’uomo non è fatto se non per mezzo della Geometria; un’importante ragione [è che], (poiché) se un uomo lavora con le mani, lavora con qualche tipo di utensile e non c’è alcuno strumento di cose materiali a questo Mondo che non venga dalla Terra ed alla Terra ritornerà e non c’è strumento, cioè utensile per lavorare, che non abbia proporzioni, più o meno. E proporzione è misura, l’utensile, o strumento, è Terra.
   E si dice che la Geometria sia la misura della Terra.
   Perciò posso dire che gli uomini in questo Mondo vivono per il lavoro delle loro mani.
   Molte altre prove vi fornirò (riferirò) sul perché la Geometria è la Scienza di cui vivono tutti gli uomini ragionevoli, ma questa volta lo lascerò al lungo processo della Scrittura [dimostrarvelo].
   E ora procederò oltre nel mio argomento; voi comprenderete che fra tutte le Arti del Mondo, [la più importante] è l’Arte dell’uomo; l’Arte muratoria ha maggiore importanza e maggiore parte [nella] Scienza

[della]

Geometria, com’è scritto e detto nella Storia, nella Bibbia, nel Polyecronico(n), una cronaca stampata e nelle Storie di Beda De Immagine Mundi e Isodorus ethimologiarum. Methodius episcopus e martire e molte altre; dissero che la Massoneria è [la] principale [Arte] della Geometria, come penso si possa ben dire, perché fu la prima ad essere creata; com’è detto nella Bibbia nel 1° Libro della Genesi nel capitolo 4°.
   E anche tutti i Dottori suddetti lo dissero ed alcuni di loro [lo esposero] più apertamente e semplicemente [rispetto] a come è detto nella Bibbia.
   Il Figlio diretto della stirpe di Adamo, discendente delle 7 generazioni di Adamo, prima del Diluvio, fu un uomo di nome Lameth il quale ebbe 2 mogli, la prima Ada ebbe 2 figli: uno chiamato Jabal (Jabelle) e l’altro Jubal (Juballe).
   Il più grande, Jubal, fu il primo fondatore della Geometria e [della] Massoneria (Muratoria) e costruì case ed è nominato nella Bibbia «Pater habitancium in tentoriis atque pastorum», cioè padre di uomini che vivono in tende, cioè case.
   Ed egli fu maestro di Caino e capo di tutti i suoi lavori quando egli fece la Città di Enock (Enoche) che fu la prima città mai prima costruita e che Caino diede a suo figlio e la chiamò Enock. Ed ora è chiamata Ephraim (Effraym).
   E la scienza della Geometria e della Massoneria fu [così] per la prima volta impiegata ed inventata come scienza ed Arte e perciò possiamo dire che fu l’origine ed il fondamento di tutte le Arti e [le] Scienze e quest’uomo Jabal fu chiamato «Pater pastorum».
   Il maestro delle Storie e Beda, De Immagine Mundi poliecronicon e molti altri dicono che egli fece per primo la ripartizione della Terra in modo che ogni uomo potesse individuare (conoscere) il suo campo ed il suo lavoro.
   E divise anche greggi e pecore perciò possiamo dire che egli fu il primo fondatore di quella Scienza.
   E suo fratello Jubal o Tubal (Juballe o Tuballe) fu il fondatore della Musica e del canto, come afferma Pitagora nel Polyecronicon e lo stesso Isidoro nel suo Ethimologies; nel suo 1° Libro egli dice che fu il primo fondatore della Musica e del canto, dell’organo e della tromba ed egli trovò la scienza del suono dalla battitura (ponderazione) dei metalli [fatta] da suo fratello Jubal Cain (Tubalcaym).    In vero, la Bibbia dice nel capitolo IV della Genesi che Lameth ebbe dall’altra moglie chiamata Zillah (Sella) un figlio ed una figlia.
   I loro nomi erano Tubal Cain, il figlio, e la figlia fu chiamata Naamah (Neema) e, come dice il Polyecronicon, ella fu la moglie di Noè; che sia vero o no, noi affermiamo di no.
   Voi comprenderete che questo figlio Tubal Cain fu il fondatore dell’Arte del fabbro e di tutte le Arti del metallo, cioè del ferro, oro ed argento, come dicono alcuni Dottori, e sua sorella Naamah fu la fondatrice dell’Arte della tessitura; ma filavano il «filobo» e lo lavoravano ai ferri e si facevano vestiti come potevano, ma [poiché] la donna Naamah trovò l’Arte della tessitura da allora fu chiamata l’Arte delle donne; e questi tre fratelli sapevano che Dio si sarebbe vendicato del peccato [degli uomini] o col fuoco o con l’acqua ed essi posero la massima cura a [pensare] come potevano fare per salvare le Scienze che avevano scoperto (trovato) e si consigliarono fra loro; e con i loro ingegni, dissero che c’erano 2 tipi di pietra di tale qualità che la prima non sarebbe mai bruciata e quella pietra è chiamata marmo e che l’altra pietra non sarebbe mai affondata e quella pietra è chiamata Laterus (Latere).
   E perciò essi idearono di scrivere tutte le scienze che avevano trovato in queste 2 pietre, così che se Dio si fosse vendicato con il fuoco il marmo non sarebbe bruciato e se Dio si fosse vendicato con l’acqua l’altra [pietra] non sarebbe affondata.
   E perciò pregarono il fratello più grande di Jabal di fare 2 colonne (pilastri) con queste due pietre, cioè marmo e Laterus e d’incidere nei due pilastri tutte le Scienze e le Arti che essi avevano trovato.
   E così si fece e perciò possiamo dire che egli fu molto abile nella scienza [della scultura] che per primo iniziò e perseguì il fine

[che avevano voluto]

prima del Diluvio di Noè.
   Ben sapendo della vendetta che Dio avrebbe attuato, sia col fuoco o con l’acqua, i fratelli – come una specie di profezia – sapevano che Dio ne avrebbe mandata una al riguardo e perciò scrissero nelle 2 pietre tutte le 7 Scienze, perché essi pensavano che la vendetta [di Dio] sarebbe arrivata.
   E così avvenne che Dio si vendicò e venne un tale Diluvio che tutto il Mondo fu sommerso e morirono tutti tranne 8 persone.
   E furono Noè e sua moglie e i suoi 3 figli e le loro mogli e da questi figli tutto il Mondo derivò.
   E [i 3 figli] furono chiamati in questo modo: Sem (Shem), Cam e Japhet (Jaffet).
   E questo Diluvio fu chiamato il Diluvio di Noè, perché in esso si salvarono lui ed i suoi figli.
   E dopo molti anni dal Diluvio, come narra la Cronaca, questi 2 pilastri (colonne) furono ritrovati e, come dice il Polyecronicon, un grande dotto chiamato Pitagora ne trovò uno ed Hermes, il filosofo, trovò l’altro ed essi insegnarono le scienze che trovarono scritte in essi.
   Ogni Cronaca, la Storia, e molti altri Dotti e principalmente la Bibbia testimoniano della costruzione della Torre di Babele ed è scritto nella Bibbia, Genesi capo X, come Cam, figlio di Noè, generò (ebbe) Nimrod ed egli diventò un uomo forte come un gigante e fu grande Re.
   E l’inizio del suo Regno fu quello del vero Regno di Babilonia, di Arach e Archad e Calan e [della] Terra di Sennare.
   E questo stesso Nimrod iniziò la Torre di Babilonia e insegnò ai suoi operai l’Arte della misura ed ebbe molti muratori, più di 40 mila.
   E li amava e li teneva in gran conto.
   Ed è scritto nel Polyecronicon e in altre Storie ed è [in] parte testimoniato nella Bibbia nel X capo della Genesi, dove si dice che Asur, che era parente vicino di Nimrod, uscì dalla Terra di Sennare e costruì le Città di Ninive e Plateas e molte altre, così [di] egli [si] disse: «De Terra illa i de Sennam egressus est Asure e edificauit Nunyven e Plateas civitatis e Cale e Jes(e)n quoque inter Nunyven e hec est cívitas magna».
   La ragione vorrebbe che dicessimo apertamente come e in qual modo la Craft (confraternita) muratoria fu fondata e chi per primo le diede il nome di Massoneria.
   E voi dovreste sapere che è detto e scritto nel Polyecro(n)icon e in Methodus, vescovo e martire, che Asur, che fu degno Signore di Sennare, chiese al Re Nimrod di mandargli massoni ed operai della Craft, che potessero aiutarlo a costruire la città che desiderava edificare.
   E Nimrod gl’inviò 300 massoni.
   E quando dovevano partire egli li chiamò dinanzi a lui e disse loro: «Dovete andare da mio cugino Asur per aiutarlo a costruire una città, ma badate che siate ben guidati e io vi darò un incarico proficuo per voi e per me. Quando giungerete da quel Signore badate di essere leali verso di lui come lo sareste con me; fate di voi come foste fratelli e restate uniti lealmente; e colui che ha maggiore abilità [nell’Arte] la insegni al suo compagno e [si] guardi dal guidarvi contro il vostro Signore, così che io possa ricevere merito e ringraziamento per avervi inviato [da lui] e [per] avervi insegnato l’Arte».
   Ed essi ricevettero l’incarico dal loro padrone e Signore e andarono da Asur e costruirono la città di Ninive nel Paese di Plateas e altre città fra Cale e Ninive.
   E in tale modo l’Arte muratoria fu innalzata e imposta come scienza.
   Antenati [che furono] prima di noi massoni ebbero queste responsabilità, come le abbiamo noi nei nostri Doveri; [così] come li abbiamo visti scritti sia in francese che in latino [e] dalla storia di Euclide; ma come Euclide pervenne alla conoscenza della Geometria vi diremo, com’è scritto nella Bibbia ed in altre storie.
   Nel 12° capitolo della Genesi si dice come Abramo giunse alla Terra di Canaan e nostro Signore [Iddio] gli apparve e disse: «darò questa Terra a te e alla Tua discendenza», ma ci fu una grande carestia sulla Terra e Abramo prese Sarach (Sara), sua moglie, con sé e andò in Egitto in pellegrinaggio e mentre durava la carestia egli attese là.
   E Abramo, come dice la Cronaca, era un uomo saggio e un grande Dotto e conosceva tutte le 7 Scienze e insegnò agli Egiziani la scienza della Geometria.
   E questo degno Sapiente Euclide fu suo allievo e imparò da lui.
   Ed egli diede per primo il nome di Geometria, tutto ciò prima non aveva il nome di Geometria.
   Ma si dice nell’Ethimologiarum di Isidoro, nel 5° libro capo I, che Euclide fu uno dei fondatori della Geometria e le diede quel nome perché a quel tempo c’era un fiume in Egitto, il Nilo, e dilagava a tal punto dentro la terra che gli uomini non potevano abitarvi.
   Quindi questo degno studioso Euclide insegnò loro a fare grandi dighe (mura) e fossati per trattenere l’acqua ed egli, con la geometria, misurò la terra e la divise in diverse parti e fece chiudere a ognuno la sua parte con mura e fossati e quindi divenne una terra fertile di tutti i tipi di frutti e di giovani, di uomini e di donne; [così avvenne che] c’erano però tanti giovani che non potevano vivere bene.
   E i governanti, Signori del Paese, si riunirono in Consiglio per vedere come [avrebbero potuto] aiutare i loro figli che non avevano [modo di] trovare sostentamento.
   E fra loro in Consiglio c’era questo degno Dotto Euclide e quando vide che essi non potevano essere in grado di decidere sulla questione disse loro: «Prendete i vostri figli e poneteli [sotto il mio] governo ed io insegnerò loro una tale scienza che vivranno con ciò da Signori, a condizione [però] che giuriate di farmi esercitare ol comando (la guida) e io lo farò [per] voi e [per] loro».
   E il Re [di quella Terra] e tutti i Signori garantirono ciò.
   Ed essi portarono i loro figli ad Euclide perché li dirigesse a suo piacimento ed egli insegnò loro quell’Arte, la Massoneria e le diede il nome di Geometria, a causa della divisione del terreno che aveva insegnato alle persone al tempo della costruzione delle mura e dei fossati, e Isidoro dice, nell’Ethemologies, che Euclide la chiamò Geometria.
   Ed egli diede loro (il compito) [la regola] di chiamarsi l’un l’altro Compagno e non altrimenti, perché appartenevano ad un’Arte ed erano di sangue nobile e figli di Signori.
   E [stabilì] che [colui] che era il più abile dovesse essere di guida [nel] lavoro e chiamato Maestro e attribuendogli altri compiti che sono scritti nel Libro dei Doveri.
   E così essi lavorarono con i Signori della Terra e fecero Città, Castelli, Templi e Palazzi.
   Nel tempo in cui i figli di Israele abitarono in Egitto impararono l’Arte della Massoneria.
   E in seguito, quando furono condotti fuori dall’Egitto, essi giunsero alla Terra di Behest, che ora è chiamata Gerusalemme.    E il Re David iniziò la costruzione del Tempio di Salomone.
   Re David amava i massoni e diede loro diritti come ne hanno ora.
   E nella costruzione dei Tempio, al tempo di Salomone, com’è detto nella Bibbia, nel 3° Libro Regum in tercio Regum, capitulo quinto, (che) Salomone ebbe 80 mila muratori al suo servizio.
   E il figlio di Tiro (Tyre) era il capo.
   Ed in altre cronache ed in altri libri di Massoneria è detto che Salomone confermò gli incarichi che David, suo padre, aveva dato ai massoni.
   E Salomone stesso insegnò loro in modo poco diverso dai modi ora usati.
   E di là questa importante scienza fu portata in Francia e in altre Regioni.
   Un tempo ci fu un degno Re di Francia chiamato Carolus Secundus, cioè Carlo II, e questo Carlo fu eletto Re di Francia per Grazia di Dio e per stirpe.
   E questo stesso Re Carlo era massone prima di essere Re e quando diventò Re amò i massoni e li tenne in gran conto e diede loro incarichi e regolamenti [conformi] al suo disegno, alcuni dei quali sono ancora in uso in Francia; ed egli stesso stabilì che essi dovessero riunirsi in Assemblea una volta all’anno per parlare insieme, Maestri e Compagni, e per [deliberare] [da chi] essere guidati e [per emendare] tutte le cose sbagliate.
   E poco dopo S. Adhabell (Adahabelle) venne in Inghilterra e convertì S. Albano al Cristianesimo.
   E S. Albano amava i massoni e diede per primo incarichi e usi in Inghilterra.
   Ed egli stabilì un tempo conveniente per pagare il lavoro.
   E in seguito ci fu un importante Re in Inghilterra chiamato Athelstan (Altestano) e il suo figlio più giovane amava la scienza della Geometria e sapeva bene che l’Arte manuale [delle Craft] praticava la scienza della Geometria come i massoni, per cui lo [accolse] in Consiglio e (lui) apprese la pratica di quella scienza [adattandola] alla sua speculazione, perché nella speculazione era maestro e amava la Massoneria e i massoni.
   Ed egli stesso divenne massone e diede loro incarichi e nomi che sono ancora in uso in Inghilterra e in altri Paesi.
   E stabilì che [i massoni] dovessero venire pagati ragionevolmente per il loro lavoro ed ottenne (acquistò) un decreto del Re che [sancì] il diritto che si riunissero in Assemblea quando lo ritenevano un periodo ragionevole e [che] venissero [ascoltati] i loro Consiglieri, com’è scritto e insegnato nel Libro dei nostri incarichi/doveri per cui lascio l’argomento.
   Uomini dabbene per questo motivo e in questo modo [fecero sì che] la Massoneria avesse inizio.
   Accadde talvolta che grandi Signori non avessero grandi possedimenti così che non potevano aiutare (favorire) i loro figli generati liberi, perché ne avevano molti, perciò si consigliarono su come si potesse aiutarli e stabilire che essi potessero vivere onestamente.
   Ed essi li mandarono da Saggi Maestri dell’importante scienza della Geometria così che loro, con la loro saggezza, potessero fornire [ai] loro [figli] un onesto modo di vivere.
   Quindi uno di loro, di nome Englet, che fu un molto acuto e saggio fondatore, stabilì un’Arte e la chiamò Massoneria e così, con la sua Arte egli istruì i figli dei Grandi Signori a richiesta (con preghiera) dei padri e libera volontà dei figli; quando essi furono istruiti con grande cura, dopo un certo periodo essi non furono tutti ugualmente capaci, per cui il suddetto Maestro, Englet, stabilì che coloro che terminavano [l’apprendistato] con abilità dovessero essere ammessi [nella Craft] con onore e chiamò il maestro più abile per istruire (informare) i maestri meno abili e furono chiamati maestri per nobiltà d’ingegno e abilità nell’Arte.
   In tale modo la suddetta Arte, iniziata in Terra d’Egitto, si propagò di Terra in Terra, di Regno in Regno.
   Dopo molti anni, al tempo di Re Athelstano, che fu Re d’Inghilterra, i suoi Consiglieri e altri Grandi Signori, di comune accordo, per [le] gravi colpe riscontrate fra i massoni, stabilirono una certa regola fra loro; [si stabilì che] una volta all’anno, o (ogni) 3 anni [se ciò corrispondeva] al bisogno del Re e dei Grandi Signori del Paese (della Terra) e del popolo, di provincia in provincia, e di paese in paese, si tenessero Assemblee di tutti i massoni e compagni della suddetta Arte e che in tali riunioni i Maestri fossero ascoltati (esaminati) sugli articoli [della Costituzione] che in seguito [vennero] scritti e [si stabilì] che fosse verificato se [i maestri] erano capaci e abili a vantaggio del loro Signore (Sovrano) e ad onore della suddetta Arte.
   Ed inoltre [si stabilì che dovessero adempiere] bene il loro incarico di impiegare i beni, piccoli o grandi, dei loro committenti (Signori), perché percepivano da loro il compenso per il loro servizio e il loro lavoro.

[Parte normativa del manoscritto di Cooke]

  Il primo articolo è questo: che ogni maestro di quest’Arte deve essere saggio e leale verso il committente (Signore) che serve (del quale è al servizio); e non pagare alcun muratore più di quello che ritenga possa meritare, distribuendo i suoi benefici [e compensi] davvero come vorrebbe che i propri fossero dispensati, dopo avere [tenuto conto della] scarsità di grano e di viveri nel Paese nessun favoritismo (favore) elargendo (sopportando), perché ognuno sia ricompensato secondo il suo lavoro.

  Il secondo articolo è questo: che ogni maestro di questa Arte dovrebbe essere informato prima di entrare (venire) nella (alla) sua (Comunità) [Confraternita] che essi vengono [ricevuti] come si conviene [secondo le norme]; che essi non possono essere scusati [delle assenze], ma (solo) per qualche motivo [valido].
   Ma tuttavia se essi sono giudicati (trovati) ribelli [nei confronti] di tale Comunità, o colpevoli in qualche modo, di [aver cagionato] danno verso i propri committenti (Signori) i colpevoli verso (in) quest’Arte, essi non saranno scusati in alcun modo [e giudicati, se non si verificherà] il loro decesso e sebbene essi siano (in pericolo di morte) [ammalati], senza rischiare la morte, essi avviseranno il maestro che è a capo del consesso

[che dovrà giudicarli]

.

  Il terzo articolo è questo: che nessun maestro prenda un apprendista per un periodo minore di 7 anni almeno, perché in un termine minore non può giungere propriamente [a conoscere la] sua Arte, [e sarà] incapace di servire lealmente il suo committente (Signore) e di comprendere [l’Arte] come un massone dovrebbe.

  Il quarto articolo è questo: che nessun maestro prenda, senza profitto, alcun apprendista per istruirlo [che sia] nato (con vincoli di sangue) [con obbligazioni conseguenti ai vincoli di sangue] poiché, a causa del suo Signore, al quale è legato [da tali vincoli e obblighi] lo stesso [Signore] (egli) lo distoglierebbe dalla sua Arte e (potrà chiamarlo a sé) [lo condurrà con lui] fuori dalla sua Loggia e dal luogo ove lavora; perché i suoi compagni forse lo aiuterebbero [contro il suo Signore] e combatterebbero per lui [per liberarlo] e da ciò potrebbe avvenire un omicidio – è proibito – ed anche per il motivo che la sua Arte ebbe inizio da figli di Grandi Signori [però] nati liberi [da vincoli di vassallaggio], com’è stato detto prima.

  Il quinto articolo è questo: che nessun maestro dia al suo apprendista, al tempo del suo apprendistato, perché nessun profitto [da ciò] può essere tratto, più di quello che pensi egli possa meritare dal committente (Signore) che serve, non tanto [però] che [ecceda in qualche modo] il profitto che possa trarre il committente (Signore) del luogo in cui è addestrato [dal grado] del suo insegnamento.

  Il sesto articolo è questo: che nessun maestro per cupidigia o profitto prenda apprendisti per insegnare [loro] cose imperfette, cioè che hanno manchevolezze (mutilazioni) per cui non possano lavorare realmente come dovrebbero.

  Il settimo articolo è questo: che nessun maestro sia trovato ad aiutare, o procacciare, o essere sostenitore di qualunque ladro notturno per cui [a cagione del furto] i suoi compagni possano non compiere il lavoro giornaliero e non si possano organizzare.

  L’ottavo articolo è questo: che non accada che qualche massone, che è perfetto e abile, venga a cercare lavoro e trovi un modo di lavorare imperfetto e incapace; il maestro del luogo assumerà (riceverà) il massone perfetto e manderà via l’imperfetto per il vantaggio del suo committente (Signore).

  Il nono articolo è questo: che nessun maestro prenderà il posto di un altro

[maestro]

, perché è detto, nell’Arte muratoria, che nessuno debba terminare un lavoro iniziato da un altro, per il vantaggio del suo committente (Signore), poiché egli lo ha iniziato [ha il diritto di] terminarlo a suo modo o [di mostrare a chi gli subentri legittimamente] quali siano i suoi modi.

Questa risoluzione [per i Compagni] è stata presa da vari Signori e maestri di diverse provincie ed [in varie] Assemblee di Massoneria ed essa è [così articolata]:

  Il primo punto: che coloro che desiderano (essere ammessi) [pervenire] (allo stato) [al grado] di Compagni della suddetta Arte è necessario che preliminarmente (principalmente) giurino a Dio, alla Santa Chiesa e a tutti i Santi, al loro maestro [di Loggia] ed ai loro Compagni e fratelli.

  Il secondo punto: egli [il Compagno] deve compiere il suo lavoro giornaliero in ragione di quanto viene pagato.

  Il terzo punto: che egli [deve accettare] le risoluzioni dei suoi compagni

[deliberate]

nella Loggia e in Camera e in ogni luogo.

  Il quarto punto: che egli non sia ingannatore della suddetta Arte, né abbia pregiudizio, o sostenga dichiarazioni [diffamatorie] contro l’Arte o contro nessuno dell’Arte, ma egli (la) sosterrà [l’Arte] con dignità, perché egli può [farlo].

  Il quinto punto: quando egli riceverà il salario (compenso), che lo prenda umilmente, poiché il tempo [per riceverlo] è stabilito dal maestro dopo che il lavoro e il resto [da lui] ordinato trovi il [suo] apprezzamento (consenso).

  Il sesto punto: se una qualche discordia dovesse sorgere fra lui e i suoi compagni egli dovrà obbedire umilmente ed essere ancora agli ordini del maestro [di Loggia] o, in sua assenza, del Custode (Sorvegliante) [designato] dal maestro

[in sua vece]

[che si adopererà a comporre la discordia] alla festa religiosa seguente [al litigio] e si allineerà (si accordi) alla disposizione dei Compagni [in merito alla controversia] [e ciò avvenga] non in giorno feriale, lasciando il lavoro e [trascurando] l’interesse (profitto) del suo committente (Signore).

  Il settimo punto: che egli non desideri [e non insidii] la moglie e la figlia del suo maestro o dei suoi compagni; ma se è sposato non tenga concubine, perché potrebbero sorgere discordie fra loro.

  L’ottavo punto: se accade che egli sia Custode (Sorvegliante) sotto il suo maestro

[di Loggia]

, che egli sia un sicuro tramite fra il suo maestro e i suoi compagni; e in assenza del suo maestro [di Loggia] [lo sostituisca] con impegno per l’onore del maestro e (per) l’interesse (vantaggio) del committente (Signore) del quale è al servizio.

  Il nono punto: se egli fosse più saggio e acuto del compagno che lavora con lui nella Loggia o in qualunque altro posto e se percepisse che l’altro dovrebbe lasciare la pietra sulla quale sta lavorando [per non rovinarla] per mancanza di abilità e [se percepisse] che può insegnargli a correggere la pietra egli dovrà informarlo [di ciò] ed aiutarlo in modo [tale] che l’amore [fraterno] si accresca fra loro e il lavoro del committente (Signore) non vada perduto.

[Sull’Assemblea di Giustizia]

   Quando il maestro e i compagni siano preavvisati e vengano a tali Assemblee, se c’è bisogno saranno associati (invitati a parteciparvi) assieme ai compagni e al maestro dell’Assemblea, lo sceriffo della Contea, od il Sindaco della Città, od il Consigliere più anziano della Città in cui l’Assemblea si tiene, per servire [loro] di aiuto contro i ribelli (contumaci) e per sostenere i diritti del Regno.
   All’inizio [entrando nella Craft] uomini nuovi che non furono mai accolti [nella Confraternita], siano accolti [valutandoli] in modo tale che essi non siano mai ladri, o (sostenitori) [complici] di ladri e che essi compiano il loro lavoro giornaliero per il compenso che prendono dal loro committente (Signore) e un vero resoconto diano ai loro Compagni delle cose che devono essere spiegate e ascoltate e li amino come se stessi.
   Ed essi devono essere fedeli al Re d’Inghilterra ed al Regno e mantenere [fede], con tutte le loro forze, agli articoli suddetti

[della Costituzione]

.
   Dopo di ciò, [se sarà il caso] sarà indagato se qualche maestro o compagno, che è stato informato [dei suoi doveri] abbia infranto qualche articolo [della regolamentazione] e sarà stabilito là [nell’Assemblea di Giustizia] se ha fatto mai tale cosa [della quale è imputato].
   Perciò, vale a dire, se qualsiasi maestro o compagno, che è

[stato]

informato [sul capo di accusa] prima di venire [innanzi] a tale Assemblea [ammetta la colpa], [ovvero] [se sia] contumace (ribelle) e non verrà, oppure abbia trasgredito qualsiasi articolo, se ciò è provato, egli dovrà rinunziare (rinnegare) la sua [appartenenza] alla Massoneria e non dovrà più usare la sua Arte.
   E se egli [nonostante tale condanna] osa praticarla, lo Sceriffo del paese in cui è stato trovato a lavorare lo dovrà mettere in prigione e mettere tutti i suoi averi nelle mani del Re fino a quando gli sia mostrata e concessa la grazia.

   Per questo motivo [i partecipanti] di questa Assemblea stabilirono che sia il più basso che il più alto [in rango] debba essere lealmente servitore della sua Arte in tutto il Regno d’Inghilterra.

Amen, così sia.

Traduzione dall’inglese di Rosanna Brancaccio


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