Edificare templi alla virtù,
scavare oscure e profonde prigioni al vizio
(M. P.)
Nel rituale di apertura dei Lavori, alla domanda del M .’. V .’.: “a quale scopo ci riuniamo?”, il Fr .’.I° Sorvegliante risponde: “per edificare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio”….. E’ la logica spiegazione di che cosa é la Massoneria, é la più giusta e perfetta spiegazione di quanto stiamo facendo in questo momento: edifichiamo Templi alla virtù. La Massoneria é l’edificazione di templi e non a caso questa espressione é riportata prima dell’inizio dei lavori, quale richiamo per coloro che, con l’ingresso nel Tempio, non si fossero spogliati di ogni passione profana.
Ma che cos’è il vizio? che cos’è la virtù? Nell’accogliere l’incarico affidatomi dal M ì.’. V .’. di svolgere questo tema, mi sono sentito un po’ perplesso poiché il significato di queste parole si ritrova nella cerimonia di iniziazione di un profano, ricordate?
Che cos’altro aggiungere a queste semplici e complete spiegazioni che non sia solo speculazione filosofica?
Per mia curiosità sono andato a cercare qua e là notizie su questo tema e confesso che sono naufragato tra teorie contrastanti e contraddittorie, per quanto autorevoli le fonti : da Platone ad Aristotele, da S. Agostino al Rousseau, agli Illuministi, a Kant a Shiller, ognuno secondo il suo tempo e quindi secondo i differenti tipi di società in cui viveva, ha formulato e dimostrato validi i concetti di virtù e quindi di vizio sempre vincolandosi al suo credo religioso o politico, con la conseguenza che ciò che è virtù per S. Agostino, finisce per essere vizio per Platone. Mi sono convinto che nessuna di queste ipotesi, da sola, può sostenere il confronto per attualità, per semplicità, per la sua generalità, con i concetti che si ricavano dall’insegnamento massonico. La questione appare subito presuntuosa: possibile che quattro parole di un rituale e alcuni simboli sostengano il confronto con idee che sono costate fiumi di parole a geni universalmente riconosciuti? Nella ricerca di giustificare questa osservazione mi sono reso conto che è così, poiché ognuno dei nostri simboli è la sintesi equilibrata dei concetti espressi dai più grandi pensatori, sintesi che è stata realizzata nel modo più semplice attingendo il meglio del pensiero umano e sempre confrontandolo con la realtà Uomo inteso nel senso Universale e quindi sganciato dai vincoli e dai limiti delle problematiche nazionalistiche o religiose.
Nessuno dei nostri simboli, infatti, ha un significato suo proprio, ma è sempre il tramite filosofico che coinvolge Etica, Morale e sentimento umano.
L’aveva capito bene Mazzini, massone o non massone, certamente un uomo impregnato di Massoneria, il quale pur non esternando un pensiero filosofico sistematico, seppe trovare nella sua travagliata epoca quei concetti di morale, di umanitarismo, di fede in Dio spinta fin quasi al misticismo, di doveri dell’uomo, – in una parola di “Virtù” intesa nel senso massonico,- concetti che gli permisero di possedere una visione sociale e politica talmente sganciata dai limiti nazionalistici e religiosi che credette di vivere la vigilia di quella che egli riteneva essere una nuova epoca per tutti i paesi: la Storia, pur se tra mille travagli, gli darà infine ragione.
Vale la pena di esaminare brevemente il significato del simbolo che più di ogni altro si riallaccia al tema del Vizio e della Virtù: il pavimento a mosaico. Tralasciando il fatto, e non è poco,che non a caso questo pavimento così come lo vediamo a quadri bianchi e neri, adornava i templi egiziani, il tempio stesso di Salomone, veniamo all’aspetto più interessante, quello simbolico-esoterico. Perché bianco e nero? Perché per la legge dei contrasti e degli opposti già delineata dalle due colonne che rappresentano gli aspetti positivo e negativo delle varie situazioni umane, bianco e nero a simbolo di bene e di male, perfetto e imperfetto, grezzo e levigato, materia e spirito. Bianco, luce, virtù. Nero, buio, vizio.
Esaminiamo inoltre la sua forma: esso è un mosaico composto di tanti cubi, simbolo di Terra e quindi è il solido più indicato a rappresentare le vicende umane; affascinante e pieno di simbolismi, il cubo merita certamente uno studio a parte. Ci porterebbe certamente lontano l’esaminare anche la simbologia del quadrato, (di tanti quadrati ci appare infatti composto il pavimento), ma merita ricordare che a seconda del progresso compiuto negli studi massonici, esso lo si vede costituito da rette, da due squadre o da compassi aperti a 90°; la sua simbologia spazia quindi dalla realtà primordiale dei quattro elementi, fuoco-aria-terra-acqua, alla meta da raggiungere, la perfezione, rappresentata dall’unione di due compassi aperti a 90°.
Ma vediamo ora come si muoverebbero gli uomini su questo pavimento: il profano lo calpesterà casualmente ora sul bianco ora sul nero, perché essendo grezzo, imperfetto, alternerà inevitabilmente i vizi alle virtù. Oppure si ancorerà talmente alle cose terrene, esclusivamente materiali, da preferire muoversi solo sui quadrati neri. O ancora, rifuggendo le realtà della vita, vivrà in un’atmosfera mistica e irreale trascurando una verità nera che pure esiste e calpesterà solo i quadrati bianchi.
Il Libero Muratore, invece, non passerà affatto sul pavimento a mosaico, ma si limiterà a squadrarlo, percorrendo un piccolo corridoio che delimita il pavimento e che considera il cammino dei Massone; lo percorrerà guardando con attenzione al pavimento, teatro dell’azione umana, con la convinzione che perseverando nella ricerca della verità si giungerà a “scavare oscure e profonde prigioni al vizio”, facendo sì che il pavimento appaia costituito esclusivamente da quadrati formati da due compassi aperti a 90°, la squadra giusta, simbolo della perfezione raggiunta.
Vorrei concludere ricordando che “Edificare templi alla Virtù e scavare oscure e profonde prigioni al Vizio” significa lavorare al bene e al progresso dell’Umanità. Il vero contributo della Massoneria a questo lavoro sta nella vita individuale dei Suoi membri.